Bimba di due anni muore per una rara polmonite - tages anzeiger
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48<br />
IL CAFFÈ 21 febbraio 2010<br />
6 <strong>di</strong>cembre<br />
LETTERA<br />
APERTA<br />
Con la sua denuncia<br />
Baggi ha toccato tutti<br />
i nervi sco<strong>per</strong>ti della<br />
Rsi<br />
13 <strong>di</strong>cembre<br />
INFORMAZIONE<br />
DI QUALITÀ<br />
Nel <strong>di</strong>battito interviene<br />
Franco Zambelloni<br />
che auspica <strong>una</strong> tv <strong>di</strong><br />
qualità<br />
Nelle lettere precedenti<br />
IL DIBATTITO<br />
20 <strong>di</strong>cembre<br />
TV LOCALE<br />
E BRIOSA<br />
Clau<strong>di</strong>o Rossetti<br />
consiglia <strong>una</strong> tivù più<br />
ancorata alla realtà<br />
locale<br />
La lettera/10<br />
Canali Hd. Nuove scenografie.<br />
Loghi e sigle. Ma l’offerta<br />
<strong>per</strong>de quota. E la piattaforma<br />
multime<strong>di</strong>ale non funziona<br />
CRISTINA FERRARI*<br />
Caro <strong>di</strong>rettore,<br />
quando penso alla “svizzera“<br />
(così l’abbiamo sempre chiamata<br />
in famiglia la Rsi) l’abbinamento<br />
più imme<strong>di</strong>ato è<br />
quello con “Scacciapensieri”,<br />
storica trasmissione <strong>di</strong> cartoni animati, tuttora<br />
in onda il sabato nel tardo pomeriggio.<br />
Oltre trent’<strong>anni</strong> fa era già un appuntamento<br />
im<strong>per</strong><strong>di</strong>bile del fine <strong>di</strong> settimana, raro<br />
esempio <strong>di</strong> sano intrattenimento <strong>per</strong> i bambini<br />
dei primi <strong>anni</strong> Settanta. Poi c’erano il Tg<br />
e le previsioni meteo seguite anche dalla vicina<br />
Lombar<strong>di</strong>a, prima che la burocrazia<br />
oscurasse il segnale. Una tv, ancora oggi,<br />
rimpianta da milanesi e comaschi <strong>per</strong> i suoi<br />
programmi e la sua moderazione.<br />
Un profilo non urlato, pacato, originale,<br />
tanto che neppure l’avvento dei primi canali<br />
commerciali era riuscito a scalfire. La televisione<br />
svizzera era un punto <strong>di</strong> riferimento<br />
prezioso. Non solo in Ticino. Me ne resi<br />
conto soprattutto quando, studentessa universitaria<br />
a Milano nei primi <strong>anni</strong> Novanta,<br />
un mio professore, Gianfranco Miglio,<br />
grande docente <strong>di</strong> scienze politiche e già<br />
preside dell’Università Cattolica meneghina,<br />
citava la Tsi quale esempio <strong>di</strong> buon<br />
La professionalità<br />
I giovani venivano avviati ad <strong>una</strong><br />
professione; oggi si ingaggiano <strong>per</strong>sone<br />
da sfruttare e mollare <strong>per</strong> altre priorità<br />
giornalismo. Lui che, sempre vestito con loden<br />
e orpelli austriaci, si considerava un<br />
nuovo Macchiavelli e faceva l’occhiolino<br />
all’esor<strong>di</strong>o sulla scena politica italiana della<br />
Lega Nord <strong>di</strong> Umberto Bossi, quando si trattava<br />
<strong>di</strong> guardare della buona tv “girava”, con<br />
interesse, sull’informazione della Svizzera<br />
italiana. Miglio ci parlava <strong>di</strong> “qualità dei<br />
contenuti” e mai un commento su <strong>una</strong><br />
scelta scenografica o <strong>di</strong> sigla… Probabilmente<br />
gli sarebbe bastata <strong>una</strong> inquadratura<br />
nera…<br />
Ricordo l’orgoglio provato fra i miei compagni<br />
<strong>di</strong> corso e nomi in<strong>di</strong>menticati del panorama<br />
giornalistico <strong>di</strong> allora: Dario Robbiani,<br />
Siro Küng, Carla Ferrari, solo <strong>per</strong> citare<br />
quelli più vicini alla mia simpatia e ammirazione<br />
<strong>di</strong> giovane aspirante giornalista.<br />
Oggi, invece, sembra essere più importante<br />
il contenitore anziché il contenuto. Fa più…<br />
notizia la firma dell’architetto Mario Botta<br />
su scrivanie, luci e pannelli <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o televisivo<br />
rinnovato <strong>per</strong> l’ennesima volta che<br />
10 gennaio<br />
RIFORMA<br />
RADICALE<br />
La ricetta del finanziere<br />
Tito Tettamanti: non<br />
bastano piccole<br />
cosmesi<br />
17 gennaio<br />
INUTILE<br />
GIGANTISMO<br />
Franco Ambrosetti ha<br />
puntato il <strong>di</strong>to sulla<br />
lottizzazione politica<br />
dell’azienda<br />
24 gennaio<br />
MANDATO<br />
PUBBLICO<br />
L’analisi <strong>di</strong> Spadafora<br />
si concentra sulle<br />
lacune del servizio<br />
pubblico<br />
IL CONTENITORE<br />
HA IL SOPRAVVENTO<br />
SUI CONTENUTI<br />
Tanta attenzione alle scenografie, ai fondali firmati da archistar, alle sigle in alta definizione<br />
e sempre meno attenzione al prodotto finale. Insomma quello che conta è il<br />
contenitore e non il contenuto. Cristina Ferrari, presidente dell’Associazione ticinese<br />
<strong>di</strong> giornalisti, non risparmia critiche alla Rsi. Intervenendo nel <strong>di</strong>battito promosso<br />
dal Caffè pone l’accento anche sulle mille domande rivolte sindacalmente ai<br />
vertici <strong>di</strong> Comano, che non hanno mai avuto risposta. Secondo Ferrari la Rsi è<br />
un’azienda da rimettere in rotta anche dopo le recenti, inutili s<strong>per</strong>imentazioni.<br />
lo scoop giornalistico <strong>di</strong> un bravissimo collega<br />
in missione nel <strong>per</strong>icoloso Me<strong>di</strong>o<br />
Oriente. Perché? Eppure, la concorrenza<br />
dovrebbe farci riflettere: pren<strong>di</strong>amo il Tg<br />
della rete ammiraglia dello Stato italiano,<br />
Rai 1, è dal 1954, suo anno <strong>di</strong> nascita, che ha<br />
pressocché sempre la stessa sigla, inconfon<strong>di</strong>bile<br />
e <strong>per</strong> questo riconosciuta da tutti. In<br />
Rsi, invece, sembra quasi un’onta mantenere<br />
la stessa grafica e lo stesso jingle <strong>per</strong> più<br />
<strong>di</strong> <strong>una</strong> stagione. Si cambia colore a ogni stagione,<br />
come le foglie… Perché?<br />
All’annuncio dei tagli alla Rsi, lo scorso settembre,<br />
l’Associazione ticinese dei giornalisti,<br />
insieme a Come<strong>di</strong>a, aveva espresso solidarietà<br />
ai colleghi della ra<strong>di</strong>o e della televisione<br />
della Svizzera italiana. Solidarietà non<br />
solo a quanti venivano e verranno toccati <strong>di</strong>rettamente<br />
da questi provve<strong>di</strong>menti, ma anche<br />
ai tecnici e ai collaboratori regolari. Una<br />
considerazione che comprendeva, dunque,<br />
ben oltre i 16 impiegati definiti “in esubero”.<br />
L’Atg aveva posto, in questo senso, ai vertici<br />
aziendali <strong>di</strong> Comano, tramite un puntuale<br />
comunicato stampa a tutti mass me<strong>di</strong>a ticinesi,<br />
<strong>una</strong> serie <strong>di</strong> domande, rimaste tutt’oggi<br />
senza <strong>una</strong> risposta.<br />
Come mai - ci chiedevamo prima <strong>di</strong> tutto -<br />
anche responsabili come il <strong>di</strong>rettore della<br />
ra<strong>di</strong>o erano stati messi al corrente della delicata<br />
situazione meno <strong>di</strong> 24 ore prima dell’annuncio<br />
ai <strong>di</strong>pendenti? Se le cifre rosse<br />
(ben 10 milioni <strong>di</strong> franchi, ricor<strong>di</strong>amolo)<br />
sono state sco<strong>per</strong>te solo l’11 settembre (mai<br />
data fu così profetica nella sua connotazione<br />
più negativa) si è proceduto a delle<br />
decisioni tanto importanti con troppa fretta<br />
44<br />
IL CAFFÈ 31 gennaio 2010<br />
6 <strong>di</strong>cembre<br />
LETTERA<br />
APERTA<br />
Con la sua<br />
denuncia Baggi<br />
ha toccato tutti<br />
i nervi sco<strong>per</strong>ti<br />
della Rsi<br />
Nelle puntate precedenti<br />
La quantità<br />
prevale<br />
sulla qualità.<br />
Una Rsi<br />
ripiegata<br />
sull’ombelico<br />
cantonticinese.<br />
Per sod<strong>di</strong>sfare<br />
i politici<br />
E<br />
MARCO TOGNOLA*<br />
gregio <strong>di</strong>rettore, convergenza,<br />
<strong>una</strong> parola magica.<br />
Era continuamente sulla<br />
bocca degli alti <strong>di</strong>rigenti<br />
della Rsi - del <strong>di</strong>rettore Dino<br />
B l i i i i<br />
(soli tre giorni)? Sono state consultate le associazioni<br />
<strong>di</strong> categoria? Se anche gli ultimi<br />
<strong>due</strong> <strong>anni</strong> si sono chiusi in <strong>per</strong><strong>di</strong>ta, come mai<br />
si è proceduto ad un lifting grafico? E quanto<br />
è costato?<br />
Si è proceduto, ad esempio, alla valutazione<br />
<strong>di</strong> <strong>una</strong> limatura degli stipen<strong>di</strong> dei quadri e/o<br />
degli stipen<strong>di</strong> che su<strong>per</strong>ano i 10 mila franchi<br />
al mese? E sì, <strong>per</strong>ché si è deciso <strong>di</strong> cambiare<br />
il logo da Rtsi a Rsi? Ness<strong>una</strong> rivoluzione,<br />
ma <strong>una</strong> “T” <strong>di</strong> meno costata chissà quanto<br />
in termini <strong>di</strong> costi. Orfana della“T” la Rsi si è<br />
poi trovata mutilata dell’importante connotazione<br />
linguistica: non più Ra<strong>di</strong>otelevisione<br />
svizzera <strong>di</strong> lingua italiana, ma Ra<strong>di</strong>otelevisione<br />
svizzera, semplicemente. Eppure<br />
non era proprio questa particolarità a<br />
fare la <strong>di</strong>fferenza nel mondo massme<strong>di</strong>atico<br />
confederato e della vicina penisola? L’avessimo<br />
chiamata subito La1 e La2 l’avrei anche<br />
potuto giustificare. Invece ci ritroviamo con<br />
un logo lungo mezzo metro nella trentina <strong>di</strong><br />
pollici del nostro televisore e un’anima…<br />
snaturata.<br />
Senza <strong>di</strong>menticare trasmissioni pilota (La<br />
Tele), cancellate dalla sera alla mattina,<br />
dopo aver parlato <strong>di</strong> “un nuovo modo <strong>di</strong> fare<br />
televisione”. E qui sta l’altro grave problema<br />
della Rsi <strong>di</strong> oggi, gonfiata da continue assunzioni<br />
e da collaborazioni, spesso, capestro.<br />
Si tratta del precariato, ormai da <strong>di</strong>versi<br />
<strong>anni</strong> adottato dalla Rsi attraverso quello che<br />
viene chiamato il lavoro interinale. Come ha<br />
sottolineato la sezione luganese <strong>di</strong> Ssm (il<br />
sindacato svizzero dei mass me<strong>di</strong>a) “un<br />
tempo la Ra<strong>di</strong>otelevisione era un ente che<br />
sapeva assumere e avviare i giovani alle pro-<br />
IL DIBATTITO<br />
13 <strong>di</strong>cembre<br />
INFORMAZIONE<br />
DI QUALITÀ<br />
Nel <strong>di</strong>battito<br />
interviene Franco<br />
Zambelloni che<br />
auspica <strong>una</strong> tv <strong>di</strong><br />
qualità<br />
20 <strong>di</strong>cembre<br />
TV LOCALE<br />
E BRIOSA<br />
Clau<strong>di</strong>o Rossetti<br />
consiglia <strong>una</strong><br />
tivù più ancorata<br />
alla realtà locale<br />
10 gennaio<br />
UNA RIFORMA<br />
RADICALE<br />
La ricetta del<br />
finanziere Tito<br />
Tettamanti: non<br />
bastano piccole<br />
cosmesi<br />
31 gennaio<br />
VOCE<br />
DEL PALAZZO<br />
Molti dei problemi,<br />
secondo il giornalista<br />
Tognola, derivano<br />
dall’invasività dei partiti<br />
7 febbraio<br />
IL FUTURO<br />
Tra risparmi<br />
e tecnologia,<br />
Rigozzi si sofferma<br />
sugli scenari<br />
futuri<br />
@ www.rsi.ch<br />
www.srg-ssr.ch<br />
fessioni specifiche e a carriere importanti.<br />
Oggi, invece, ingaggia in modo precario <strong>per</strong>sone<br />
che hanno acquisito es<strong>per</strong>ienze altrove,<br />
le sfrutta e le molla appena le priorità<br />
<strong>di</strong>ventano altre”. Un’azienda che non sembra<br />
essersi <strong>di</strong>mostrata all’altezza del suo<br />
compito: “L’ultima stagione è stata quella<br />
dei festeggiamenti <strong>per</strong> il cinquantesimo<br />
della televisione - non ha mancato <strong>di</strong> rimarcare<br />
l’Ssm, ancora sul piede <strong>di</strong> guerra e<br />
senza pace <strong>per</strong> un Piano sociale mai contrattato<br />
- del lancio del canale televisivo <strong>di</strong><br />
Alta Definizione, del nuovo logo lanciato in<br />
pompa magna, del nuovo sito internet. Si è<br />
passati a nuove scenografie del telegiornale,<br />
nuove sigle <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>o e televisione… Intanto<br />
l’offerta <strong>per</strong>de quota, la piattaforma multime<strong>di</strong>ale<br />
non funziona, il sito internet è in<br />
chiara <strong>di</strong>fficoltà”.<br />
Critiche sono piovute anche <strong>per</strong> la cosiddetta<br />
convergenza, <strong>una</strong> forzatura (a detta<br />
delle maestranze in generale) <strong>di</strong> mansioni<br />
fra informazione televisiva, ra<strong>di</strong>ofonica e<br />
multime<strong>di</strong>ale; non solo <strong>per</strong> i costi che l’o<strong>per</strong>azione<br />
comporta, ma anche <strong>per</strong> gli oggettivi<br />
problemi logistici e <strong>una</strong> “fumosa” linea<br />
e<strong>di</strong>toriale.<br />
Perché, invece, non investire maggiormente,<br />
<strong>per</strong> quanto riguarda soprattutto la tv,<br />
in trasmissioni “made in Rsi” che hanno<br />
sempre <strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> poter competere con<br />
lo zapping selvaggio dello spettatore moderno?<br />
Penso a Fax, a Falò, Patti Chiari, Storie,<br />
Micromacro e Controluce, capaci <strong>di</strong> trattare<br />
al meglio temi quali l’economia, la società,<br />
la salute, il costume, l’attualità, la cultura.<br />
Penso ai bellissimi documentari <strong>di</strong><br />
giornalisti <strong>di</strong> casa nostra, capaci <strong>di</strong> offrire un<br />
prodotto completo, dalle riprese al montaggio.<br />
Penso alle interessantissime interviste e<br />
appuntamenti della nostra ra<strong>di</strong>o. Tutte trasmissioni<br />
capaci <strong>di</strong> dare un valore aggiunto<br />
alla già variegata offerta televisiva <strong>di</strong> mezzo<br />
mondo (o si dovrebbe parlare oggi, era della<br />
parabola, dell’intero pianeta). Rimpiango<br />
così quella “T” cancellata con troppa fretta<br />
dal piccolo schermo. Una “T” che mi faceva<br />
pensare a <strong>una</strong> televisione e a <strong>una</strong> ra<strong>di</strong>o orgogliose<br />
della loro ticinesità.<br />
*Presidente dell’Associazione ticinese dei<br />
giornalisti (Atg)<br />
14 febbraio<br />
RUOLO DELLA TV<br />
DI STATO<br />
Il critico Aldo Grasso<br />
in<strong>di</strong>ca i nuovi requisiti<br />
<strong>di</strong> servizio pubblico<br />
richiesti ad <strong>una</strong> tv<br />
La produzione<br />
Bisognerebbe investire in trasmissioni<br />
“made in Rsi”, moderne e in grado<br />
<strong>di</strong> competere con lo zapping selvaggio