Bimba di due anni muore per una rara polmonite - tages anzeiger

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IL PERSONAGGIO
Da poche settimane a Massagno un autentico
monumento della pallacanestro. Tra impegno
sociale, fede e ambizioni sportive per il futuro
LA SAV VACALLO
I campioni svizzeri in carica sono alla ricerca della
miglior forma in vista della fase decisiva della stagione
dove cercheranno di ripetersi
ROMANO PEZZANI
Compirà 40 anni il
prossimo 31 luglio,
ma lo spirito è
come quello dei ragazzini
che frequentano
ogni
anno i suoi “camps” nel cuore
della Georgia, nei pressi di
Atlanta. Sam Hines, sposato con
Ellen e padre di due figli (Samuel
Jr. e Sterling), è l’uomo che sta incantando
la Sam con la sua classe
e il suo stile di vita, forte di un bagaglio
tecnico e culturale che in
Svizzera non si era mai visto.
“Sono orgoglioso di questa nuova
avventura, perché è il nono Paese
estero in cui gioco nella mia carriera.
Ringrazio l’allenatore Massimo
Aiolfi che ha creduto in me e
naturalmente la società che mi ha
dato questa opportunità”.
Samuel Hines
“In Svizzera
la mia nona
esperienza
da straniero”
Il quarantenne “ragazzino” della Sam
racconta una vita nel mondo del basket
Ma cosa ci fa un fuoriclasse
come Sam Hines nel nostro
campionato?
“Il nome della Sam mi ha incuriosito,
non mi era mai capitato di
trovare una squadra che si chiamasse
esattamente come me! Volevo
tornare a giocare perché mi
sentivo ancora in forma e mi dava
fastidio essere giudicato solo per
l’età”.
Il suo rendimento è sorprendente
e le sue prestazioni in crescendo.
È soddisfatto?
“Sono contento ma non mi stupisco,
perché mentalmente mi
sento forte. In queste otto partite
con la Sam ho aumentato la mia
autonomia fino a 30 minuti ed ho
recuperato la forma fisica che mi
mancava. Posso comunque fare
ancora di più”.
E i tifosi di Massagno sognano…
“Giusto. Anch’io sono ambizioso
e spero di raggiungere i playoff
nella miglior posizione possibile.
Contro la Sav abbiamo dimostrato
di avere le qualità per battere
anche gli avversari più forti e
dobbiamo crederci. La squadra è
ben amalgamata, fra noi giocatori
c’è un bel dialogo e sono sicuro
che ci sono le basi per concludere
al meglio la stagione”.
Sam Hines rimarrà anche per il
prossimo campionato?
“È presto per dirlo. Qui mi trovo
bene, la società è ben organizzata,
ma non nascondo che mi
piacerebbe tornare in Italia. A
Cantù ho trascorso tre anni meravigliosi
ed è proprio grazie agli
amici di Cantù che ho ritrovato
Massimo Aiolfi. Credo di valere
ancora una serie B italiana, poi
vorrei fare l’allenatore”.
L’INGAGGIO
Il nome Sam mi ha
incuriosito. Non
avevo mai giocato
in una squadra che
si chiama come me
Un’attività che in effetti lei
svolge già ogni anno, perché la
scuola di “Coach Hines” è frequentata
da bambini provenienti
da tutta America.
“Il mio sogno è quello di riunire
I LUGANO TIGERS
I finalisti della scorsa stagione stanno mostrando un
potenziale offensivo davvero notevole. Ancora da
trovare, invece, la continuità assoluta di rendimento
L’ETÀ
Non mi
stupisce il
mio buon
livello. Sono
in forma
della mia città, Alpharetta, a 25
km da Atlanta, alcuni rappresentanti
di tutti i nove Paesi in cui ho
giocato: Polonia, Israele, Cipro,
Francia, Italia, Messico, Venezuela,
Argentina e Svizzera.
IL CAFFÈ 21 febbraio 2010
21
Il campionato
Successi per Sav e Tigers
che restano al comando
La corsa a tre in vetta al
campionato svizzero di
basket si sta facendo
sempre più rovente, con diversi
cambiamenti di situazione,
in vista della fase decisiva
della stagione. Il Vacallo
campione svizzero in carica
sta ancora cercando di ritrovare
le sensazioni che permisero
ai gialloverdi di dominare
il passato campionato, come
testimoniano alcune battute
d’arresto durante le prime partite
dell’attuale girone. In crescita
sono invece i Lugano Tigers
che, anche secondo le statistiche,
stanno attualmente
sviluppando il maggior potenziale
offensivo. Terzo “incomodo”
verso la riedizione
della finale di playoff tutta ticinese,
come spesso accade,
l’Olympic Friborgo, una delle
realtà storiche più continue ed
affermate della lega nazionale
A. I friborghesi hanno attualmente
un rendimento più altalenante
rispetto alle due ticinesi,
ma restano compagine
Ti-Press
da tener d’occhio in vista della
fase decisiva dove, certamente,
saprà dimostrarsi competitiva.
Per tornare al Ticino della pallacanestro,
anche grazie all’esperienza
di un elemento
come Hines (vedi intervista),
la Sam Massagno sta disputando
un campionato in rimonta
dopo un avvio piuttosto
complicato con sette sconfitte
nelle prime dieci partite disputate.
Intanto ieri, sabato, il Vacallo
ha confermato la leadership
battendo il Boncourt in trasferta
per 75-65. I gialloverdi
sono stati imitati anche dai Lugano
Tigers, che si sono imposti
con il minimo degli scarti
(76-75), pure in trasferta, contro
il Losanna. Sconfitta, invece,
in casa contro i Ginevra
Devils per la Sam Massagno.
Ai piani alti della graduatoria,
successo anche per l’Olympic
Friborgo in casa contro il
Monthey. I friborghesi sono
terzi dietro Sav e Tigers. m.s.
Stiamo già lavorando ad un programma
italo-svizzero per quest’anno,
a luglio ospiterò una ventina
di ragazzini per due settimane.
Oltre al basket offriamo attrazioni
di ogni genere come la
visita a CNN e Coca Cola, un incontro
con alcuni giocatori della
NBA e la presenza ad una partita
di baseball”.
Questo progetto fa parte della
sua Fondazione S.A.M. che
aiuta da sempre i bambini.
Come è nata questa idea?
“Non ritengo di aver ricevuto
la migliore educazione
a scuola, perché i
ragazzi vanno aiutati
indipendentemente
dal loro livello.
Spesso si spingono i
migliori, ma è alla
base che si riesce
ad intervenire
con maggiore
successo. Lo
sport aumenta
le capacità di
a p p r e n d i -
mento e di crescita
di ogni bambino
ed ho quindi
LA FONDAZIONE
Lo sport aiuta la
capacità di
apprendere. Ho
scelto questa via
per i bambini
scelto questa strada per trasmettere
loro un messaggio diretto. I
bambini tra i 5 e gli 8 anni che frequentano
la scuola si sentono
coinvolti e responsabilizzati, regalandomi
soddisfazioni enormi.
Pure i miei figli fanno molto sport.
La fondazione raccoglie denaro
anche per chi è meno fortunato
ed ha dunque uno scopo assistenziale.
I nostri programmi
sono in continua evoluzione, perché
sono una persona che si annoia
a fare le stesse cose…”.
Lei porta i ragazzi in chiesa, dal
suo pastore McQueen. Che rapporto
ha con Dio?
“È una vita che sono in viaggio e
ho sempre un amico con me. È
bello perché posso parlare con
Dio apertamente, sia nei momenti
belli che in quelli brutti. Un
punto di riferimento lo dovrebbe
avere ognuno di noi”.