Bimba di due anni muore per una rara polmonite - tages anzeiger

More documents

Recommendations

Info

@ www.zadig.it www.sessuologia-clinicadoc.it ANTONINO MICHIENZI Nel mondo sono oltre 120 milioni le persone affette da depressione. Cifra che fa saltare la patologia al secondo posto tra le cause di disabilità. Tuttavia, soltanto il 25 per cento dei malati ha accesso ai farmaci e, anche tra quelli che possono giovarsi dei migliori trattamenti disponibili, il 30 per cento non risponde adeguatamente (o affatto) alla terapia. Proprio per queste persone, la stimolazione cerebrale profonda, cioè una forma di stimolazione elettrica mirata a specifiche aree del cervello attraverso l’impianto di elettrodi, è diventata un’opzione terapeutica su cui la ricerca ha da tempo puntato. Fin dal 2005 la Food and Drug Administration, l’ente americano che vigila sui farmaci e i dispositivi medici, ha approvato l’uso del “pacemaker cerebrale” in tutti quei pazienti che non hanno risposto ad almeno tre cicli di medicinali. Nonostante ciò, resta aperto il dibattito su quale debba essere la zona esatta da stimolare nel groviglio di aree e c o n n e s s i o n i del cervello. Finora, i ricercatori avevano focalizzato la loro attenzione e gli impulsi del dispositivo su zone che si pensava fos- serodiretta- mente connesse con umore depresso, ora, però, uno studio pubblicato sulla rivista Biological Psychiatry ipotizza una nuova strada: andare a stimolare non le zone che fanno star male, ma quelle che non permettono di star bene. L’incapacità di provare piacere è infatti uno dei sintomi che le persone depresse sperimentano. Perciò l’area identificata è il nucleus accumbens, una porzione di cervello grande come una nocciola implicata nei meccanismi di ricompensa e motivazione e nell’elaborazione delle sensazioni di piacere. SESSO E AMORE di LINDA ROSSI, psicoterapeuta e sessuologa Quarant’anni io, 37 mio marito. Abbiamo un problema serio. Mio marito ha uno scarso desiderio sessuale. Infatti a volte non lo prova nemmeno una volta al mese. Ci sono voluti quasi dieci anni affinché riuscisse a riconoscere questa difficoltà. Però lui si considera impotente. Tengo a precisare che dal momento in cui viene stimolato non ci sono ostacoli all’erezione. Visto che ha finalmente riconosciuto il suo problema, le chiedo a che tipo di medico si deve rivolgere per individuarne la causa, tenuto conto del tempo che gli ci è voluto per ammetterlo. SALUTE E BENESSERE Una sorta di pacemaker rilascia scariche in una zona della testa. E potrebbe essere la soluzione per i chi non reagisce ai farmaci Con una scossa elettrica si spazza via la depressione I ricercatori del dipartimento di psichiatria e psicoterapia dell’ospedale universitario di Bonn hanno sottoposto dunque a stimolazione cerebrale profonda dieci pazienti con depressione severa che durasse da molto tempo e che non avevano risposto a diversi altri trattamenti antidepressivi (farmaci, psicoterapia e trattamento elettroconvulsivo). A un anno di distanza dall’impianto del “pacemaker”, l’intuizione dei ricercatori sembra essersi dimostrata corretta: in tutti i casi è stato registrato un qualche miglioramento nella sintomatolo- gia e nella metà dei pazienti questo miglioramento è stato sostanzioso. Il che non è poco considerando che fino ad allora non avevano tratto giovamento da nes- I pazienti hanno avuto una riduzione nei tassi di ansia con pochissimi effetti collaterali suna terapia. Inoltre, i pazienti hanno evidenziato una riduzione nei tassi di ansia e subito pochissimi effetti collaterali. Soprattutto, nessuno di loro ha subito danni alle funzioni cerebrali. “È interes- La lettera Mio marito si “accende” di rado La risposta e soltanto se viene stimolato Trovo eccezionale la sua immensa pazienza di fronte a un marito con così scarso desiderio sessuale nei suoi confronti. Per le donne il non sentirsi sessualmente desiderate è una grande frustrazione perché offende il loro sentirsi donna. Nell’uomo, un desiderio sessuale carente ma con la capacità di raggiungere un’erezione, non porta a parlare di impotenza. Questa riguarda colui che non è (o non è più) fisicamente in grado di ottenere un’erezione senza l’ausilio di medicamenti o oggetti appositi. Lei sostiene che l’erezione appare se suo marito viene stimolato. Sarebbe utile sapere in quale modo tale stimolazione avviene. In ogni modo la rendo attenta, se fosse il caso, di non ricorrere a quella manuale praticata direttamente sul pene. Questa infatti abitua l’uomo a cercare l’erezione in modo volontario piuttosto che ricorrere alle fonti eccitatorie, costituite dai sante notare che i pazienti dello studio non si sentono stimolati o euforici, ma appaiono semplicemente meno depressi man mano che aumenta la loro capacità di provare piacere”, ha commentato il direttore della rivista, John Krystal. Tuttavia, smorzato il primo entusiasmo, sono gli stessi ricercatori a suggerire cautela: le dieci persone oggetto dello studio sono troppo poche per trarre conclusioni sull’efficacia della tecnica. E dato che questa impone al paziente di sottoporsi a un pericoloso intervento chirurgico, meglio andare con i piedi di piombo. Lo studio La scoperta Occhio allo stress! Rovina il cervello Over 70? La pancetta è ok! IN TEMPI di crisi e di straordinari fino a tarda notte, meglio starci attenti. Era già noto che situazioni di stress severo e cronico (come quelle connesse alla depressione) potessero essere associate a una riduzione del volume di alcune zone del cervello, come l’ippocampo, zona connessa con la formazione della memoria. Ora, uno studio pubblicato su Biological Psychiatry associa questo fenomeno anche all’insonnia cronica. Lo studio, condotto su 24 soggetti affetti da insonnia confrontati con 13 persone sane, ha inoltre evidenziato che la severità del problema è strettamente connessa alla gravità dell’insonnia. Intanto, a ulteriore dimostrazione di quanto sia sensibile il nostro cervello, un’altra ricerca, questa volta pubblicata su Sleep, mostra il nesso tra una qualche forma di apnea ostruttiva e la riduzione del volume della corteccia cerebrale. In tal caso però non è il volume a ridursi, ma la concentrazione della materia grigia: in pratica la perdita di neuroni viene compensata da un aumento del flusso sanguigno per sopperire alla carenza di ossigeno conseguente alle apnee. SEMBRA incredibile, ma secondo uno studio condotto su oltre 9 mila australiani, superati i 70 anni, essere in sovrappeso non è un male. Anzi, è un vantaggio: il rischio di morire nei 10 anni successivi, infatti, per chi ha qualche chilo in più si riduce del 13 per cento rispetto ai “normopeso”. Una bella novità, se si considerano gli sforzi che i medici fanno da anni per far perdere peso ai loro pazienti. “La pressione a incoraggiare a perdere peso le persone anziane apparentemente in sovrappeso sta aumentando, quindi l’obiettivo del nostro studio era cercare di capire a quale livello di Indice di massa corporea fosse associata la più bassa mortalità”, ha commentato Leon Flicker, primo firmatario dello studio pubblicato sul Journal of The American Geriatrics Society. “I risultati della ricerca, però, ci fanno capire che le soglie per sovrappeso e obesità attualmente in uso sono troppo restrittive per gli anziani”, ha concluso. E-mail: linda.rossi@bluewin.ch canali sensoriali e l’immaginario sotto varie forme, che la fanno scattare e mantenersi. Considerando ora il disturbo da lei menzionato, la causa, o le cause, si situerebbero più probabilmente sul piano psicologico. La prima causa alla quale penso potrebbe riguardare l’attrazione che suo marito prova verso di lei sul piano prettamente sessuale. Lei ha l’impressione di entrare, o di rientrare ancora, nei suoi codici d’attrazione sessuale? Si chieda se nella prima fase della vostra storia lui manifestava desiderio erotico nei suoi confronti? Nel frattempo lei è cambiata molto dal punto di vista fisico? Potrebbe anche trattarsi di una carenza nel sentimento identitario. In questa dimensione troviamo una percezione assai debole di sé in quanto uomo. Tale fenomeno può essere legato a un istinto maschile basso o assente perché represso e/o non sviluppato. Nella sto- IL CAFFÈ 21 febbraio 2010 39 I NOSTRI FIGLI di MONICA PIFFARETTI Lo scatolone con i costumi di carnevale Non sono un’appassionata di carnevale, anche perché coincide con quella fase dell’inverno dove hai voglia di chiudere con la stagione fredda, i suoi cappotti, i suoi guanti, berretti, raffeddori, influenze. Personalmente, dopo febbraio, passerei subito a luglio e ad almeno 28 gradi. Ma, ormai, come ogni anno, mi rassegno, costretta anche dalla gioia incontenibile dei miei tre rampolli che invece adorano il momento, ad assistere a cortei, sfilate e suonate rompitimpani. “Mamma, ci siamo al Rabadan?” mi hanno chiesto speranzosi. Io mi sono già sentita addosso il freddo nelle ossa e il pigia-pigia al discorso del sindaco dello scorso anno e di quello precedente, ma mi lascio contagiare dall’entusiasmo e rispondo: “Sì certo: non lo manchiamo! Giovedi sera e anche domenica e poi vi vedrò anche al corteo dei bambini. Fantastico”. Da settimane in casa (in sala precisamente) è comparso uno scatolone che contiente tutta una serie di travesti- “Mamma, andiamo al Rabadan?” , hanno chiesto in coro i miei tre pargoli menti e ogni tanto la sera gira per casa qualche mostro, qualche soldato romano, cow-boy, poliziotto londinese, che fa le prove generali delle varie uscite. Appena smontato l’albero di Natale e il presepe il vuoto è stato colmato. Mia figlia maggiore invece non lascia nulla al caso (e a quanto c’è nello scatolone): i travestimenti sono concordati con le amiche e, se le proponi di metterti qualcosa di vecchio e di rovinato di tuo o di suo padre, ti guarda come se dicessi una bestemmia e non avessi proprio capito niente: anche il carnevale vuole il suo look. Il fascino esercitato dal travestimento sui ragazzini è comunque enorme. Essere qualcun’altro e anche poter uscire di casa così e mostrarsi ai propri amici è un gioco che li soddisfa e diverte enormemente. Oggi sono un bambino e/o una bambina: domani sarò… poliziotto, cavaliere, pompiere, fata, fattucchiera, fantasma, Pippi Calzelunghe. Una parodia della vita stessa: anche se a carnevale posso scegliere e poi, se sono stufo e non mi piace più, posso tornare indietro, cambiare maschera e ricominciare. Nella vita un po’meno. Posta: Linda Rossi – Il Caffè – Via Luini 19 - 6600 Locarno Indagate a fondo la vostra situazione intima ria di questi uomini si possono trovare padri assenti o mentalmente lontani dal mondo del ragazzino in crescita. Si possono anche incontrare uomini che nell’infanzia si sono confrontati a un padre violento nei confronti di moglie e/o figli. In questo caso il bambino che lui era ha confuso istinto virile con aggressività distruttiva. Così colui che doveva rappresentare il modello maschile di riferimento, si è avverato qualcuno a cui non doveva assolutamente assomigliare. In quest’ultimo caso il ragazzo diventato adulto ha interiorizzato una rappresentazione dell’istinto virile come qualcosa di violento nei confronti della donna e quindi da evitare. Infine, visto che non sembrano esserci dubbi sul piano organico, non le suggerirò l’urologo. Se questo passo potesse però risultare una porta d’entrata per ricorrere all’aiuto del sessuologo, allora sarebbe da prendere in considerazione.
21 febbraio 2010 IL CAFFÈ Cultura e società LUI LEI L’ALTRO Europa, Libia e Svizzera alla guerra del “visto” ALLE PAGINE 42 e 43 FURIO RAVERA Chi è Furio Ravera, autore di questo articolo per il Caffè, è psicoterapeuta a Milano, esperto in tossicodipendenze e disturbi della personalità. Ha pubblicato “Un fiume di cocaina” Quando vengono ritrovate significative quantità di metaboliti della cocaina in un corso d’acqua - come è avvenuto a Londra, Milano, Lugano - è come avere a disposizione l’esame delle urine di un individuo. La presenza di cocaina segnala senza ombra di dubbio che il soggetto esaminato ne ha fatto uso. Se è un fiume ad essere esaminato, significa che l’area a monte del prelievo è abitata da una popolazione all’interno della quale un numero significativo di individui fa uso di cocaina. Alcuni, scoprendolo, reagiscono con preoccupazione, altri con atteggiamenti di condanna della società, altri ancora con indifferenza. Per poter impiegare adeguatamente una informazione del genere è necessario ricapitolare gli effetti dell’uso della cocaina sugli individui, quindi sulle relazioni che questi individui intrattengono e sulle modificazioni che l’uso della cocaina può determinare all’interno di una società. Iniziamo distinguendo gli effetti fisici dagli effetti psichici. La cocaina è una sostanza fortemente eccitante, si dice, ma una dichiarazione del genere ci fa ca- La devastante chimica della droga che assedia la nostra società pire poco. La cocaina determina un improvviso innalzamento della pressione arteriosa e contemporaneamente determina una costrizione delle coronarie, quelle arterie che sono fondamentali della nutrizione del cuore e che se si occludono, anche una soltanto di esse, si verifica quel fenomeno noto come infarto cardiaco. Non ci risulta che chi intende far uso di cocaina prima faccia una accurata visita cardiologia per sapere se il cuore può reggere l’intenso stress prodotto dalla droga, quindi anche una sola assunzione rappresenta un rischio elevato. Estremizzando il discorso, se un medico dovesse, per un motivo qualsiasi, somministrare cocaina ad una persona che non l’ha mai assunta dovrebbe farlo in una sala di rianimazione come si fa quando si somministrano farmaci molto attivi sul cuore e sul sistema cardiovascolare in toto. Il cuore, per poter funzionare adeguatamente ed in sicurezza, deve avere un ritmo regolare che accelera o rallenta in funzione delle richieste dovute all’attività motoria dell’individuo. Se il ritmo diviene irregolare, perché mancano uno o più battiti (extrasistole) o accelera La parola della settimana è COCAINA Il fatto a riposo (tachicardia) rischia di “affaticarsi” e di avere una minore efficacia funzionale. Infine la cocaina, soprattutto insieme all’alcol, determina una attività tossica diretta sul cuore indebolendo la sua forza contrattile. Sui polmoni la cocaina, soprattutto se fumata (free base o crack) può determinare dolore alla respirazione, tosse con sangue, respiro corto. I disturbi respiratori e cardiaci combinati fra loro generano una situazione altamente pericolosa. Il cervello. Anche in questo caso la costrizione brusca delle arterie cerebrali può determinare un ictus, un attacco ischemico transitorio, fenomeni normalmente non osservabili in soggetti giovani. I cocainomani presentano una possibilità 14 volte superiore ai loro coetanei di andare incontro a questi incidenti. Più frequentemente si osservano numerosi microinfarti che, nel loro insieme, nel tempo sono responsabili di una degenerazione delle capacità cognitive dell’individuo, fino al determinarsi di quadri di demenza. Vanno poi citati i danni da malnutrizione dato l’effetto antifame della cocaina, le alterazioni dentarie che incidono sulla malnutrizione, i danni ormonali con impotenza nel maschio, l’aumento della attività tiroidea... Assunta in gravidanza la cocaina determina basso peso neonatale, riduzione delle dimensioni del cranio e del cervello del neonato, malformazioni del sistema denoto urinario. I bambini sono esposti più di altri alla “morte im- I film Il libro COCAINA di Roberto Burchielli Documentario in presa diretta sui personaggi che ruotano nel mondo della coca BERLIN CALLING di Hannes Stohr La storia di un popolare dj che viene ricoverato in una clinica per disintossicarsi Una partita di cocaina contraffatta che in Ticino ha intossicato diverse persone. Pura o falsa che sia, la coca rappresenta ormai ovunque un’emergenza sociale. provvisa nella culla”. E non è finita. Le conseguenze psichiche dell’uso di cocaina costituiscono un capitolo importante. Si è detto che è una sostanza eccitante. Si dice che serva a “tirarsi un po’ su”. Dichiarazioni riduttive che non consentono di capire cosa fa realmente a livello psichico. È necessario sapere che la cocaina non svolge la sua azione direttamente, ma funziona come una chiave che “libera” in maniera eccessiva e disordinata quelle sostanze chimiche che sono responsabili dei funzionamenti più raffinati del cervello, dal pensiero alle emozioni, al modo con cui noi ci rappresentiamo il mondo esterno, il mondo interno ed il proprio corpo. Stiamo parlando dei mediatori chimici, in UN FIUME… di Furio Ravera L’esperto di tossicodipendenze analizza un allarmante fenomeno collettivo particolare della dopamina e noradrenalina. La prima favorisce, sostiene l’iniziativa, la ricerca di partner sessuali e cibo; la seconda entra in funzione di stati di allerta. Dal punto di vista fenomenologico ci troviamo di fronte ad una persona che, una volta assunta la cocaina, ha una percezione di sé caratterizzata da intensa sicurezza, fiducia nelle proprie risorse, temeraria, incurante delle conseguenze valutate con eccessivo ottimismo. L’atteggiamento si fa aggressivo e con il procedere dell’assunzione della sostanza, il soggetto diviene cupo e sospettoso, intollerante verso ogni ostacolo, animato dal bisogno di trovare stimoli sempre più forti. Credo non sia difficile comprendere quanto divenga problematica la relazione con una persona in questo stato. Sono frequenti infatti gli scoppi d’ira e le reazioni violente. Queste ultime possono essere alla base di un incremento della violenza domestica. La vita sessuale minata dall’impotenza si svolge alla ricerca di situazioni immaginate come estremamente stimolanti. Ciò che lo sviluppo della personalità normale ha sepolto nell’inconscio di ogni individuo consentendogli di raggiungere un livello definito della propria identità compresa la scelta sessuale, riemerge acutamente nella ricerca ossessiva della pornografia e del contatto con quelle figure che rappresentano una sorta di hybrisincarnato, i transessuali. Per capire meglio il danno che la cocaina può fare a livello sociale dobbiamo uscire dallo stereotipo di coca/festa/discoteca, perché oggi la cocaina ha “infettato” le situazioni ”normali”. Questa è la novità preoccupante. Il fatto che nessuna categoria sociale, nessun mestiere e professione è immune dal contatto con questa sostanza. Allora ci dobbiamo domandare quanto pericolo rappresenta un chirurgo reso spericolato, incurante delle conseguenze e sopravvalutante le sue capacità a causa della droga che assume come “antifatica”? Quanto è pericoloso un autista, un camionista che, per reggere ritmi di lavoro stressante assume la cocaina? Quanto diventa acritico, ricattabile e corruttibile un politico? Quanto diventano violenti e spericolati i nostri giovani? A quali pericoli sono esposte le giovanissime che, nell’illusione di vivere una “trasgressione”, si fanno corrompere con la cocaina da uomini più anziani di età? Quanto saranno deteriorati intorno alla mezza età coloro i quali consumano la cocaina e quanto peserà tutto ciò sulla spesa sanitaria? Esagerazioni? Questi sono i fattori che devono essere sommati per calcolare il danno complessivo della cocaina che, come un esercito inesorabile, assedia la nostra società. Sono semplici dati dedotti dalla attività clinica.
Page 1 and 2: RITORNO AL PASSATO CON LA LIBIA E L
Page 3 and 4: $ 2/La storia In Ticino CORRADO GAL
Page 5 and 6: #$! )B:CC=3. (T.B4D .V5Q5 .@@5 LF.@
Page 7 and 8: @ Ti-Press www.ffs.ch www.liberalau
Page 9 and 10: @ www.eoc.ch www.sbb.ch/it CRONACA
Page 11 and 12: @ www.usi.ch/personal-info?id=1015
Page 13 and 14: @ www.marionegri.it www.tepsi.ch ww
Page 15 and 16: 21 febbraio 2010 IL CAFFÈ LUI&LEI
Page 17 and 18: Tra proposte indecenti e minacce di
Page 19 and 20: Feroci critiche all’organizzazion
Page 21 and 22: @ www.sambasketmassagno.ch www.lnba
Page 23 and 24: @ www.acbellinzona.ch www.fclugano.
Page 25 and 26: @ www.formula1.com www.atpworldtour
Page 27 and 28: Albergatore luganese premiato a Mon
Page 29 and 30: 21 febbraio 2010 IL CAFFÈ LEI&LUI
Page 31 and 32: 1/La storia 2/La storia Manuela Fah
Page 33 and 34: @ www.hplus.ch/it www.lucagiovannib
Page 35 and 36: @ it.answers.yahoo.com www.chicza.c
Page 37 and 38: @ www.caffe.ch TEMPO LIBERO Concors
Page 39: @ www.zadig.it www.sessuologia-clin
Page 43 and 44: Illustrazione René Bossi/©Il Caff
Page 45 and 46: @ www.gianadda.ch www.russianmuseum
Page 47 and 48: @ www.poretti.ch www.ravizza1871.co
Page 49 and 50: @ www.food-from-bavaria.de www.tutt
Page 51 and 52: L’EDITORIALE DEI LETTORI di ENZO

Bimba di due anni muore per una rara polmonite - tages anzeiger

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

Delete template?

Save as template?