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Sintesi storica - Dott. Faustino Nazzi

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Questa delle dispense era per il popolo una spesa inutile: -Che senso ha chiedere una dispensa<br />

che in ogni caso viene concessa-? I nubendi gestivano il matrimonio come affare personale,<br />

senza bisogno dell’intervento del prete né dell’ufficiale civile. Potevano esserci, magari<br />

ricercati per maggior solennità e certezza del diritto, ma il loro intervento era un lusso non<br />

indispensabile. Il rito aquileiese non disponeva di un rituale specifico per la celebrazione del<br />

matrimonio ed il primo rituale fu adottato fu quello di rito romano nel 1575 (VALE 1933). Alle<br />

istituzioni si ricorreva per rivendicare la validità o meno del contratto stipulato. Sposarsi in<br />

chiesa davanti al sacerdote "per forza" e presto "ad validitatem" sarà la svolta imposta dal<br />

Concilio di Trento; ma ci vorranno secoli per farlo trangugiare al popolo. L'obbligo della<br />

triplice pubblicazione è una chiara indicazione dell'esistenza di impegni prematrimoniali<br />

privati: gli "aventi diritto" sono invitati a farsi avanti, a rivendicare il diritto e se non lo fanno,<br />

tacciano per sempre. In pratica quello che prima era il vero matrimonio sarà declassato a<br />

fidanzamento o sponsali. Ecco perché i nubendi slavi si sposeranno anche in seguito<br />

regolarmente "incinti", scandalizzando i preti friulani (NAZZI 2004, p. 163 n. 86).<br />

Sembra che il vicario, di fronte al sabotaggio alimentare, risponda con quello liturgico. "Il<br />

decano riferisce che Gregorio Tropina di Azzida è stato sepolto senza la partecipazione del<br />

curato e senza la croce. Bisogna rimediare a tanto scandalo. Si convochi il vicario di San<br />

Pietro e ci s’informi sulla verità dell’accaduto in modo che cose simili non accadano mai<br />

più" (AMC Def n. 32, 16-10-1583, p. 25). Il vicario tergiversa ed il capitolo gli si rinnova l’ordine<br />

peremptorie... sub poena suspensionis a divinis, ad audiendam admonitionem ei fiendam"<br />

(AMC Def n. 32, 22-10-1583, p. 25v). Si scende ad un compromesso: "Presentatosi in capitolo pre<br />

Gregorio Jariz, vicario di San Pietro degli Slavi, rinunziò spontaneamente, secondo il solito,<br />

e consegnò il vicariato di San Pietro, dato che è stato nominato vicario di Circhina.<br />

Ringrazia i canonici dei benefici ricevuti. I capitolari accettano la rinunzia" (AMC Def n. 32,<br />

10-5-1584, p. 48).<br />

(14) Pre Paolo Vogrich (1584-1585) ♣ Il concorso patisce varie dilazioni e nel frattempo<br />

troviamo inopinatamente indicato come vicario di San Pietro il o l’ex vicario di San<br />

Leonardo: "Letto il processo formato contro pre Paolo Vogrich, vicario in San Pietro degli<br />

Slavi, risultando che lo stesso prete ha disatteso l’ammonizione fattagli in pieno capitolo e<br />

proposto se fosse il caso di rimuoverlo o meno, il decano decide per la rimozione seduta<br />

stante per disobbedienza sistematica" (AMC Def n. 32, 21-7-1584, p. 60). Se l’indicazione di<br />

"vicario di San Pietro" non è un equivoco dovuto al cancelliere, ci troviamo di fronte ad una<br />

superficialità etica e giuridica del capitolo di fronte alla mala condotta del Vogrich già come<br />

vicario di San Leonardo per la sua consuetudine con la Cusana, "donna sospetta, come<br />

concubina" (AMC Def n. 32, 24-7-1584, p. 60). Ora sappiamo il perché del ritardo sull'apertura del<br />

concorso per il successore di San Pietro. Con che animo stendeva simili seriose prese di<br />

posizione il povero cancelliere del capitolo, il can. Nicolò Macheropio, anche lui<br />

abbondantemente notato da convivenza concubinaria con un gregge di figli? (AMC Def 52, 30-9-<br />

1567).<br />

Gli stiftari ♣ "Sul caso della manifestazione popolare per la nuova chiesa tirata su<br />

inopinatamente a Tolmino, fu deciso di convocare i vicari di San Pietro e di San Leonardo<br />

per ammonirli a non andare per nulla con croci processionali in pellegrinaggio a quella<br />

chiesa, sotto pena di rimozione dai vicariati. Fu ammonito personalmente pre Francesco fu<br />

Sercliniç, sostituto in San Leonardo e (...) di San Pietro, pure sostituto per ora, perché non<br />

vadano con croci delle chiese loro soggette alla suddetta chiesa né processionalmente né in<br />

qualsiasi altro modo" (AMC Def n. 32, 3-9-1584, p. 63v). Ci si riferisce alla cappella di Baza di<br />

Modrea, nella vicaria di Volzana, dove i cosiddetti Stiftari o saltatori estatici, avevano<br />

individuato un luogo, indicato loro dallo Spirito Santo, per la costruzione di una cappella in<br />

cui avvenivano miracoli di ogni genere, richiamando un concorso di pellegrini "esaltati" da<br />

ogni dove. Il capitolo, allertato dal capitano di Tolmino, si era premurato di controllare il<br />

pericoloso fenomeno, minacciando interdetti e scomuniche, compresa la rimozione dei vicari<br />

corrivi (NAZZI 2003, p. 163). La mancata indicazione del nome del vicario sostituto di San<br />

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