Sintesi storica - Dott. Faustino Nazzi
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l'amministrazione de sacramenti ultimi e per il viaggio hanno tansato pagamento, così per<br />
battezzare o sia per notarlo in libro". "Nelle ville, dopo haver battezzato, il vicario col padre<br />
del battezzato e compare et nonzolo vanno all'osteria". Certi signori ordinano ai coloni di<br />
festa di andare qui o là senza alcuna necessità ed è inutile predicare il riposo, "che per questo<br />
lavorano anche loro da sé soli carezando senza necessità". Il capitolo di Cividale si permette<br />
di togliere lo stemma del patriarca dalle sue chiese soggette (ACAU Sinodo 1740). Quest'ultimo<br />
comportamento indica l'ossessione capitolare in difesa della propria ormai impossibile<br />
giurisdizione, un puro obex burocratico.<br />
Visita 1743 ♣ Nella visita dell'arcidiacono in planis can. Girolamo de Puppi: il Sacramento<br />
è conservato in un tabernacolo di legno, disposto sull'altare maggiore ligneo; dunque il<br />
tabernacolo del Pilacorte è stato dismesso ed un nuovo tabernacolo "dimesso" è stato<br />
collocato more italico o romano al centro dell'altare maggiore; si ordina di sistemare le grate<br />
di latta con piccoli fori nel confessionale; "che nella funcione del Santo Sepolcro nella<br />
settimana santa debbasi osservare con tutta esattezza il rito che prescrive il Messale<br />
Romano; onde quando si porta il Santissimo Sacramento dal consueto tabernacolo nel<br />
giovedì santo passar debba immediatamente nel luogo preparato per il Santo Sepolcro e non<br />
altrimenti come si è rilevato": si accenna alla prassi del Passio in sloveno. Il vicario pre<br />
Sebastiano Soberli è anziano, cagionevole di salute ed ha il cappellano curato pre Mattia<br />
Tropina e il cooperatore pre Giuseppe Coredigh che lo aiutano, fanno dottrina cristiana dopo<br />
mezzogiorno ogni festa e predicano. Si celebra "verso la metà della mattinata in modo che si<br />
concluda circa mezz'ora avanti a mezzogiorno". Incerti: per il battesimo soldi veneti 24 (12<br />
per chi paga la beragna); per le pubblicazioni di matrimonio e "la benedizione" soldi veneti<br />
24; per le spese fuori parrocchia lire 8; per la sepoltura lire 1 soldi 4; offerta per la messa<br />
privata lire 2 e per la cantata lire 3. Il curato quando trascrive sul registro dei battesimi<br />
"succede" che gli interessati "mangino e bevano, a patto che saldino il conto". "È costume in<br />
questa parrocchia così come nelle altre comunità montane che i penitenti dopo essersi<br />
confessati, versino un soldo sopra una mensa disposta allo scopo, tuttavia l'offerta viene fatta<br />
da chi vuole e non per obbligo, ma per mera generosità". Per l'estrema unzione con messa<br />
"pro itinere" chiede lire 4 soldi 10, senza messa lire 1 soldi 10. "I cappellani, ovvero gli<br />
aiutanti in sacris, celebrano tutti i giorni festivi nelle chiese filiali, escluse tuttavia tutte le<br />
prime domeniche del mese, Avvento, Quaresima e la festa del Corpus Domini", quando tutti<br />
devono concorrere alla parrocchiale di San Pietro. Solo la chiesa di San Silvestro d'Antro è<br />
sacramentale (ACAU San Pietro Vis past 1743).<br />
La celebrazione del matrimonio in chiesa davanti al proprio parroco viene ancora indicata<br />
come "benedizione", indice di una concezione dura a tramontare col sottinteso che la sostanza<br />
del sacramento è già presente nell'intesa privata dei contraenti. Anche se spilorci, questi vicari<br />
condividevano la vita del loro popolo.<br />
(24) Pre Antonio Cucovaz (1743+1777) ♣ Nel 1743 viene a mancare pre Sebastiano<br />
Soberli. Dalla visita dell'agosto del 1747 dell'arcidiacono conte Giorgio Modana veniamo a<br />
conoscere il successore, pre Antonio Cucovaz, prima sostituto e dal 30 settembre effettivo.<br />
Si conferma la collocazione del tabernacolo di legno al centro dell'altare maggiore di legno.<br />
L'insoluto problema del confessionale in coro, che viene interdetto. Si ordina l'uso del vino<br />
bianco nelle messe: forse il nero era più significativo per il sangue di Cristo, anche se<br />
macchiava i purificatoi, ma è anche l'indicazione di una maggior sensibilità per la qualità dei<br />
vini ed il superamento dell'uvaggio con la distinzione tra banchi e neri. Il vicario chiede di<br />
proibire di celebrare "diebus dominicis et festivis de praecepto in ecclesiis filialibus, nonnisi<br />
de meo assensu". Le anime assommano a 4.500 circa, straordinaria espansione demografica.<br />
Fa dottrina nella chiesa parrocchiale tutte le domeniche e feste di precetto, escluse le<br />
solennità, "i sacerdoti non vogliono fare dottrina": si tratta dei cappellani nelle filiali (ACAU<br />
Cividale Capitolo 20-8-1747).<br />
L'aspetto più problematico, a parte la condotta di parecchi cappellani, è la contraddizione<br />
tra le necessità e comodità della popolazione ad avere un servizio in loco e l'assurda pretesa<br />
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