Sintesi storica - Dott. Faustino Nazzi
Sintesi storica - Dott. Faustino Nazzi
Sintesi storica - Dott. Faustino Nazzi
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
sulla Restaurazione. Il metodo dell'Arengo e delle vicinie è farraginoso, lento, ma<br />
coinvolgente e la presenza del notaio è richiesto a garanzia formale di tutte le sue fasi. Nei<br />
tempi successivi non si avrà più nulla di corrispondente, comprese le tornate elettorali,<br />
ritualità privatistiche quanto i confessionali nelle chiese.<br />
Il capitolo per il momento sospende l'elezione del successore, "donec.." (ACC Def II, 30-5-<br />
1800), in attesa dell'esito del ricorso per il giuspatronato.<br />
(26) Pre Giacomo Faidutti (1800+1826) ♣ Dal braccio di ferro tra l'arengo ed il capitolo<br />
risulta eletto pre Giacomo Faidutti originario di San Leonardo (ACC San Pietro 20-6-1800).<br />
L'estate del 1803 porta con sé una tremenda siccità (ACC Def II, 23-10-1803). Peggio della siccità<br />
o tempesta sono le truppe francesi di nuovo presenti sul territorio con le sistematiche<br />
requisizioni di frumento, fieno e prestiti forzosi che se stremano il capitolo non incidevano<br />
meno sulla fragile economia montana. Questo è pure il periodo di una sistematica diserzione<br />
della gioventù locale alla leva obbligatoria napoleonica. Il capitolo, che si era illuso di aver<br />
messo tra parentesi l'incubo napoleonico, deve risvegliarsi e mettere mano agli espedienti<br />
tradizionali, deputando pleno iure suoi rappresentanti "ad andare presso le autorità costituite<br />
e sino ai piedi di Sua Maestà Imperatore e Re Napoleone, nonché della Santa Sede Pontificia,<br />
per la protezione della Collegiata nell'antico ed attuale stato" (ACC Def II, 18-1-1806).<br />
La novità "poetica", celebrata da I Sepolcri del Foscolo, giunge con decreto del 25<br />
novembre 1811. Il capitolo detta le norme ai singoli vicari e capp. curati (ACC Def II, 4-12-1811).<br />
Una relazione del 1717 al capitolo precisa che a San Pietro alla domenica si fa tutto al<br />
mattino: messa, vangelo, catechismo e dottrina cristiana, si cantano i vesperi, si recita il<br />
rosario con la scusa che il popolo dopo "non vi converrebbe... Per mal fondata pretesa<br />
consuetudine... cose che stancano il popolo il quale non riporta se non poco o niun frutto<br />
spirituale, si chiude la chiesa" e non la si riapre più. Il parroco, pre Giacomo Faidutti, faceva<br />
dir messa e predicare al cappellano di 84 anni. Si consiglia la dottrina "per via di dialogo" nel<br />
pomeriggio, con la distribuzione in classi, con l'aiuto dei cappellani (ACC San Pietro, 23-3-1817).<br />
Il Censuario di San Pietro informa il Delegato provinciale: "Molti bambini periscono per<br />
freddo se non nella venuta al fonte parrocchiale almeno nel ritorno alle loro case". Chiede<br />
sacramentali e fonti battesimali ad Erbezzo, Mersino, Rodda, Vernassino, Savogna e<br />
Montemaggiore. La gente minaccia di non pagare il quartese se non si provvede. Ci sono sul<br />
posto i cappellani che non possono tenere il Santissimo Sacramento per cui consacrano una<br />
particola per un moribondo e se ne capita un altro ne rimangono privi (ACAU Antro, 7-6-1817).<br />
Il vicario don Giacomo Faidutti interloquisce con la curia per la questione delle chiese<br />
sacramentali e dei fonti battesimali. Dice che il capp. di Rodda sta in casa paterna a Pulfero e<br />
quello di Vernassino sta a Ponteacco ancora in casa paterna. Nega che ci siano morti senza<br />
sacramenti, eccetto quelli improvvisi come dovunque e che alcuni bambini muoiano di freddo<br />
per giungere al fonte. Mancano le case canoniche nei paesetti citati, eccetto a Montemaggiore.<br />
"Oltre di questo nell'ipotesi della suddetta istituzione dei Santissimi Sacramenti si renderebbe<br />
necessaria ed indispensabile la continua residenza locale dei rispettivi cappellani più esperti<br />
e capaci di cui scarseggia questo Distretto, significando che avanti di 70 anni scorsi tutta la<br />
Parrocchia veniva amministrata da soli sei curati ed ora da tredici compreso il vicario curato<br />
per maggior comodità del Servizio Spirituale". Le decime pagate al cappellano parrocchiale<br />
sono finite al cappellano locale. Conclude poco favorevolmente alle proposte innovative, ma<br />
si dice disposto ad accettare le disposizioni superiori. Le mancanze maggiori dipendono dalle<br />
chiese diroccate, dagli altari di legno tarlato, dalle scarse rendite ecc. È meglio lasciare le cose<br />
come stanno (ACAU Antro, 29-8-1817).<br />
Statistica della pieve ♣ Il vicario curato, don Giacomo Faidutti, presenta al capitolo un<br />
consuntivo esauriente della sua pieve. La Parrocchia di San Pietro (ab. 5.979): Comuni (n. 4):<br />
1- San Pietro (ab. 1.993), vic. cur. pre Giacomo Faidutti, coop.ri pre Antonio Podrecca e pre<br />
Giacomo Postregna; cimitero angusto e pieno zeppo: Ponteacco; Sorzento, cimitero, San<br />
Nicolò, capp. don Antonio Fulla; Vernassino, capp. don Stefano Jussa; Clenia; Azzida, capp.<br />
don Stefano Troppina; Vernasso, sacramentale, cimitero angusto tra le case, San Bartolomeo,<br />
42