Sintesi storica - Dott. Faustino Nazzi
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morto da mesi e del quale finora non si era potuto avere notizia. Ora, poiché non si sa se si<br />
tratti effettivamente di lui o di un altro e se sia il caso di seppellirlo in terra sacra o no ecc.,<br />
chiese cosa si debba fare del cadavere. Ascoltato con attenzione i canonici decisero di dargli<br />
sepoltura in luogo sacro e di scrivere al rev.do vicario di San Pietro, perché faccia portare il<br />
cadavere a seppellire in cimitero, affidando la pratica al rev.do signore Girolamo Presolveno<br />
canonico ed arcidiacono in planis. Costui, accettata l'incombenza, affidò a me cancelliere di<br />
scrivere al rev.do Sittaro vicario, come in effetti feci ed intimai la presente definizione" (AMC<br />
Def n. 38, 1-2-1523, p. 1). Incidente o disperazione? Succedeva anche ai fedeli e pre Mattia non<br />
era più in età da guadi temerari.<br />
Nella visita del 1623 il vicario pre Giovanni Sittaro dispone dei registri canonici escluso<br />
quello dei defunti. "Adopero e studio i libri ammessi dalla Santa Romana Chiesa". Il vicario<br />
approfitta dell'occasione per chiedere la diffida con minaccia di sospensione per i preti che<br />
osassero celebrare la messa nel santuario di Santa Maria di Vernasso, senza suo permesso<br />
(ACAU Vis arc b 458, 2-7-1623).<br />
Nella visita del del 1633 il can. Giovanni Canciani ordina di disporre il confessionale "in<br />
un luogo bene in vista, proibendo assolutamente di ascoltare le confessioni nello spazio ora<br />
riservato per il confessionale, finché non venga sistemato quello nuovo". Minaccia la<br />
sospensione al vicario ed al cappellano se non obbediscono. Secondo il patriarca A. Grimani<br />
"il luogo di confessione non deve essere ordinario, ma un tribunale dove chi siede ha la<br />
potestà da Dio" e perciò in chiesa, in luogo aperto, visibile, il confessore con veste lunga,<br />
cotta, stola e berretta (ACAU Const 1625).<br />
Il confessionale diventa sempre più un problema e lo rimarrà per lungo tempo dal punto di<br />
vista tecnico. Ma la sua funzione più specifica è quella psicologico-morale, la trasfusione<br />
della nascente coscienza del fedele penitente nella gestione del clero tramite il segreto<br />
sacramentale. Si ipotizza un mobile riservato e trasparente, un confessore segreto e<br />
controllore, un sacerdote celibe e virtuoso. È credibile? Per lo meno difficile. Questi trapianti<br />
chirurgici vanno soggetti ad insuccessi sistematici, ad infezioni e setticemie con rigetti<br />
frequenti. Durante il '600 l'Inquisizione dovrà occuparsi spesso di confessori inadeguati,<br />
specie i religiosi, che approfittando dell'intimità del confessionale, "scivoleranno" nella<br />
cosiddetta sollicitatio in confessione (DE BIASIO 1976, 1978). Il prete era un uomo, non ancora<br />
un santo. Chiedere, rovistare nell'intimo, dialogare da padre a figlio/a, ascoltare confidenze<br />
"inimmaginabili", un tabloid pornografico degno di un lupanare, magari con cipiglio<br />
giudiziario nei casi di eccessivo pudore, come non pensare che l'occasione fa il ladro? L'Atto<br />
di dolore insite anora: "prometto di fuggire le occasioni" e non le tentazioni esperienza di<br />
spirito maturo capace di autocontrollo. Quel confessionale è l'emblema di un eccesso<br />
confrontabile ai roghi degli eretici: questi bruciavano i corpi, quelli consumano le anime.<br />
Le anime di comunione della pieve sono 700 circa, più un terzo pari a 1.050 ab. Messi<br />
insieme ai dati di San Leonardo, "anime di comunione 800, in tutto 900 circa", dove non è<br />
rispettata la proporzione del terzo (ma la peste potrebbe aver infierito sugli infanti), nelle Valli<br />
del Natisone si contano circa 1.950 abitanti: la cifra più bassa di ogni tempo. Confrontate<br />
queste cifre con quelle del 1610: S Pietro 2.250, San Leonardo 1.500, tot di 3.750, abbiamo la<br />
prova della falcidia della peste del 1630: il 52% della popolazione. Sempre sottintesa<br />
l'approssimazione numerica dei vicari, alle prime armi nell'elaborazione statistica della<br />
demografica, non possiamo sottovalutare lo sconvolgente impatto depressivo sulla<br />
popolazione superstite.<br />
Il vicario Stefano Sittaro è coinvolto in "quel" fattaccio. "Assoluzione per ora del vicario<br />
curato di San Pietro degli Slavi, pre Giovanni Sittaro accusato di un rapporto carnale con<br />
Gandrulla Tomasetigh del posto, nonché per la convivenza concubinaria con una sua<br />
sorellastra di Prepotto". Letti i costituti fatti "per Thomas Potoch, ora marito della<br />
Gandrulla, che si rifiutava lo scorso anno di sposarla per i motivi ivi da lui descritti, nonché<br />
contenuti nel costituto del rev.do Sittaro insieme al capitolo addotti in sua difesa e le<br />
deposizioni dei testimoni ecc." i capitolari "rilasciarono dal carcere per ora" pre Sitaro "a<br />
condizione tuttavia che prima di uscire dalla prigione paghi le spese del processo così come<br />
sono state conteggiate dall'ufficio capitolare" (AMC Def n. 39, 12-1-1636, p. 7). L'incarcerazione<br />
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