Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Alla base di due colonne di uno degli archivolti del portale della basilica di san<br />
Marco a Venezia sono scolpiti due grifoni. Uno ha fra le zampe un uomo<br />
artigliato ad un occhio, l’altro un bue.<br />
In araldica il grifone è abbastanza comune perché sta a simboleggiare la<br />
rapidità e l’attenzione, proprie dell’aquila, con la forza ed il coraggio che sono<br />
doti del leone. Se invece è posto sullo stemma di una città, raffigura l’emblema di<br />
guardiano incorruttibile.<br />
Qualora sia rappresentato solo su un sigillo nobiliare evoca Gesù. Qualora<br />
abbia la coda di serpente simboleggia il nemico vinto.<br />
Ippogrifo nel cielo di Ariosto<br />
Fu inventato da Ludovico Ariosto nell’Orlando Furioso e sarebbe nato<br />
dall’accoppiamento fra una cavalla ed un grifone. “Si è congetturato che la sua<br />
invenzione fosse un ironico controcanto alla tradizione antica secondo la quale<br />
l’accoppiamento fra una cavalla ed un grifone veniva considerato<br />
mitologicamente impossibile perché si favoleggiava che i grifoni aborissero i<br />
cavalli”(Cattabiani).<br />
Scrive l’Ariosto.<br />
Arpie<br />
Non è finto destrier, ma naturale<br />
Chi una giumenta generò d’un grifo<br />
Simile al padre aveva le piume e l’ale,<br />
li piedi anteriori, il capo e il grifo:<br />
in tutte l’altre membra parea quale<br />
era la madre, e chiamasi l’ippogrifo<br />
che nei monti Rifei vengon, ma rari<br />
molto di là dagli agghiacciati mari.<br />
Erano le figlie di Tarmante ed Elettra. Due secondo Esiodo (Aello e Ocipite) una<br />
terza di nome Celeno scrivono altri “sanno seguire il soffio dei venti e gli uccelli<br />
nel volo con le ali veloci; altre infatti si librano”. Si afferma che afferrassero le<br />
persone e le rapissero. Ritratte con ali d’aquila o anche come aquile con il viso di<br />
donna, venivano collocate sui tetti per proteggere le case e chi vi abitava. Non<br />
raramente erano istoriate sulle tombe e portavano negli artigli l’anima del morto.<br />
Il loro regno erano le isole Strofadi, nel mar Ionio, dove furono incontrate<br />
anche dai Troiani quando, guidati da Enea, intrapresero il lungo viaggio verso<br />
l’Italia. Nel Medioevo erano considerate simbolo di avarizia e tale significato<br />
aggiunto a quello dia avidità è rimasto ancor oggi.<br />
Dante le colloca nel secondo girone del settino cerchio dell’Inferno.<br />
627