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parte III - IReR

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Similmente l’amore di virtù non guarda mai cosa vile né trista, anzi dimora<br />

sempre in cose oneste e virtuose e ripatria (sempre) in cor gentile a similitudine<br />

degli uccelli nelle verdi selve sopra i fioriti rami e si dimostra più esso amore<br />

nelle avversità che nelle prosperità facendo come lume che più risplende dove<br />

trova più tenebroso sito. (Ms.H fol.5 recto)<br />

Invidia. Del nibbio si legge che quando esso vede i sua figliuoli nel nido essendo<br />

di troppa grassezza che per invidia egli gli becca loro le coste e tiengli senza<br />

mangiare (Ms H 5 verso)<br />

Allegrezza. L’allegrezza è apropriata al gallo che d’ogni piccola cosa si rallegra e<br />

conta con vari e scherzanti movimenti (Ms H 5 verso)<br />

Tristezza. La tristezza s’assomiglia al corbo il quale quando vede i sua nati figlioli<br />

essere bianchi per lo grande dolore si <strong>parte</strong> con tristo rammarico gli abbandona e<br />

non gli pasce insino che non gli vede alquanto poche penne nere. (MsH5recto)<br />

Misericordia. La virtù della gratitudine si dice essere più negli uccelli detti upica i<br />

quali conoscendo il beneficio della ricevuta vita e nutrimento dal padre e dalla<br />

loro madre quando li vedono ciechi fanno loro un nido e li covano e li nutriscano<br />

e cavan loro col becco le vecchie e triste penne e con certe erbe li rendano la vista<br />

in modo che ritornano in prosperità.(Ms.H fol. 6 verso)<br />

Liberalità. Dell’aquila si dice che non ha mai si gran fame che non lasci <strong>parte</strong><br />

della sua preda a quelli uccelli che son dintorno i quali non potendosi per se<br />

pascere è necessario che sieno corteggiatori d’essa aquila perché in tal modo si<br />

sibano. (Ms H 7. verso)<br />

Verità. Benché le pernici rubino l’ova l’una all’altra nodimeno i figlioli nati<br />

d’esse ova sempre ritornano alla lor vera madre.(Ms H 8 verso)<br />

Fedeltà over lealtà. Le gru son tanto fedeli e leali a loro re che la notte quando lui<br />

dorme alcune vanno dintorno al prato per guardare da lunga, altre ne stanno<br />

dappresso e tengano uno sasso ciascuna in piè acciò che se il sonno le vincessi<br />

essa pietra cadrebbe e farebbe tal romore che si ridesterebbono e altre vi sono che<br />

insieme intorno al re dormano e ciò fanno ogni notte scambiandosi acciò che il<br />

loro re non venghi mancare. (Ns H 9 recto).<br />

Magnanimità. Il falcone non preda mai se non uccelli grossi e prima si lascerebbe<br />

morire che si cibassi de piccoli e che mangiasse carne fetida.(Ms H 10recto).<br />

Vanagloria. In questo vizio si legge del pavone esser li più che altro animale<br />

sottoposto perchè sempre contempla in nella bellezza della sua coda quella<br />

allargando in forma di rota e col suo grido trae a se la vista dè circostanti animali<br />

e questo è l’ultimo vizio che si possa vincere. (Ms ha 10 recto)<br />

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