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parte III - IReR

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Secondo Luis Charbonneau Lassay, vissuto nel secolo scorso in Francia, acuto<br />

studioso della simbologia, la miniatura dimostra “l’associazione di Cristo e della<br />

Beccaccia emblematica riuniti nella sconfitta e nel castigo del rettile infernale che<br />

soccombe sotto l’effusione del sangue divino e contemporaneamente sotto i colpi<br />

dell’uccello. In secondo luogo l’assimilazione emblematica del serpente con i<br />

vermi che costituiscono la preda abituale della beccaccia. Infatti proprio per le sue<br />

caratteristiche non potrebbe assalire se non i piccoli serpenti nati da poco”.<br />

L’ aquila<br />

Volatore eccelso, signora dei cieli, l’aquila, proprio per le sue caratteristiche, è<br />

considerata il simbolo del sole e della luce e quindi immagine di Dio o comunque<br />

sua ambasciatrice. Le sue ali sono le stesse degli angeli. Sono “spiriti destinati a<br />

servire, inviati in missione per il bene di coloro che devono ereditare la salvezza”.<br />

In molte simbologie è raffigurata con un rettile fra gli artigli e significa la<br />

vittoria del bene sul male. Costituisce sempre un riferimento positivo ed ogni<br />

volta che si usa la sua immagine per il paragone con un uomo si tratta sempre di<br />

un individuo eccezionale. Dante ad esempio, a proposito di Omero scrive<br />

Quel signor dell’altissimo canto<br />

Che sovra gli altri com’aquila vola<br />

E questa considerazione la si trova presso tutti i popoli.<br />

Gli Indiani d’America ed in particolare i Soux ne utilizzavano le piume per<br />

ornare lo scudo, la lancia ed il cavallo e conservavano come amuleti teste e artigli.<br />

Inoltre i guerrieri, lanciandosi in battaglia, imitavano proprio il grido dell’aquila<br />

quando dal cielo si scaglia su una preda.<br />

Per gli Aztechi il dio del sole aveva sembianze d’aquila.<br />

I Greci la consideravano sacra e messaggera di Giove. Nell’Iliade, Priamo<br />

quando si appresta a fare un sacrificio a Zeus perché gli indichi come chiedere ad<br />

Achille la restituzione della salma del figlio. E dice<br />

Zeus padre, signore dell’Ida, gloriosissimo, massimo<br />

Concedimi di trovare Achille amico e pietoso<br />

E manda l’uccello rapido nunzio, e che a te<br />

Fra gli uccelli è il più caro, ha forza grande<br />

Venga da destra, e così coi miei occhi vedendolo io possa<br />

Fidando nel segno andare alle navi dei Danai dai puledri veloci:<br />

Disse così. E l’ascoltò il saggio Zeus,<br />

e mandò subito l’aquila , la più rapida fra i volanti.<br />

Non c’è quindi da stupirsi che i naturalisti antichi rimanessero preda di dicerie<br />

e leggende affermando non solo che avesse la vista più acuta, ma potesse anche<br />

guarire quella degli uomini. Scrive Eliano “se una persona che ha la vista<br />

offuscata mescola del miele attico con la bile di questo uccello e se lo spalma<br />

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