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De Rerum Magicarum - Benvenuti nella dimora della famiglia ...

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I grandi "grimoires"<br />

Ogni mago degno di questo nome possedeva un grimoire, un libro di magia nera in cui poteva<br />

trovare le istruzioni e i consigli necessari. Evocare gli spiriti era un'occupazione diabolicamente<br />

difficile e pericolosa: occorreva ridestarli, tenerli sotto controllo fino a che non si fosse raggiunto<br />

l'obiettivo desiderato e poi sbarazzarsi di loro in modo sicuro, stando bene attenti a non farsi rapire<br />

duranti le varie fasi del processo. Un'impresa tuttaltro che semplice. I grandi Grimoires erano<br />

volumi ponderosi e apparentemente indecifrabili, spesso scritti in qualche idioma antico, densi di<br />

dottrine ardue e misteriose. La loro oscurità era destinata a scoraggiare i dilettanti e gli<br />

improvvisatori e a premiare i maghi disposti a profondervi il tempo e l'energia necessari. Chi<br />

riusciva a leggerli e a comprenderne il senso era già a metà del cammino necessario per incontrare i<br />

<strong>De</strong>moni. Due tra i grandi Grimoires più venerabili erano la Clavicola di Salomone, o Grande<br />

Chiave, e il Lemegeton, o Piccola Chiave. Alcuni ritenevano le due chiavi opera dello stesso<br />

Salomone; altri ne consideravano autori i Diavoli, che le avrebbero poi affidate al sovrano di<br />

Israele. Nella Grande Chiave Salomone elencava tutti i passi necessari per evocare uno spirito e<br />

tenerne poi saldamente in pugno le redini, se così si può dire. Il libro specificava anche i riti di<br />

purificazione e digiuno a cui il mago doveva sottoporsi prima di tenere unevocazione, oltre a<br />

consigli pratici sui vestiti da indossare, gli strumenti da usare, le procedure per tracciare il cerchio<br />

magico e così via. Nel Lemegeton, ritenuto spesso ancora più utile, Salomone ignorava le<br />

raccomandazioni di carattere generale e andava subito al nocciolo <strong>della</strong> questione. La prima<br />

sezione, intitolata Goetia (Arti Magiche), insegnava come evocare settantadue <strong>De</strong>moni di prima<br />

grandezza e i loro rispettivi accoliti. La seconda, Teurgia Goetia, parlava degli spiriti e delle loro<br />

caratteristiche. La terza, Arte Paolina, si soffermava sugli Angeli delle ore e dei giorni e sui segni<br />

zodiacali. La quarta, infine, Almadel, descriveva gli angeli che presiedevano alle<br />

"altitudini",comerano allora chiamati i punti cardinali. Oltre alle due chiavi di Salomone, esistevano<br />

altri Grimoires non meno stimati dagli occultisti e molto simili tra loro per quanto riguardava i<br />

metodi di evocazione delle potenze infernali e i consigli da seguire per sconfiggere le malvagie<br />

mire dei <strong>De</strong>moni. Il Grimoire spiega poi che vi sono due tipi di patti, quelli "taciti" e quelli<br />

"manifesti". Solo leggendo il libro si sarebbero potuti distinguere gli uni dagli altri. "Quando si<br />

stringe un patto con uno spirito e si è così costretti a dargli qualcosa che ci appartiene, occorre stare<br />

bene in guardia." Esistevano molti spiriti che era possibile evocare, ma solo tra di essi meritavano il<br />

nome di "superiori": Lucifero, regnante dell'Europa e sullAsia, Belzebù, la cui <strong>dimora</strong> era in Africa<br />

e Astaroth, che viveva nel Nuovo Mondo d'America. Quanto all'aspetto di trattava di spiriti molto<br />

malleabili. Poiché, argomenta il Grimoire, non disponevano di una forma corporea propria,<br />

dovevano trovarsi un corpo da abitare, "e uno adatto al modo di manifestarsi e all'aspetto<br />

prescelto". Lucifero, il grande ingannatore, sceglieva spesso le sembianze di un giovane attraente<br />

"privo di connotati mostruosi". Ma se andava in collera, il che non accadeva di rado, diventava di<br />

un rosso fiammante. Belzebù, al contrario, preferiva mostrarsi in forme più convenzionalmente<br />

terrificanti: come una mucca gigantesca o un caprone dalla lunga coda. Quando si infuriava, era<br />

incline a vomitare fuoco. Astaroth appariva come un uomo dal mantello nero. Era stato un serafino,<br />

ed era precipitato insieme a Lucifero, che ne aveva fatto un dignitario delle regioni infernali.<br />

Ciascuno dei tre aveva ai suoi ordini un paio di luogotenenti che venivano invitati a sbrigari i lavori<br />

più sbrigativi; inoltre, cerano decine di <strong>De</strong>moni "liberi professionisti" che i maghi più consumati<br />

potevano chiamare in aiuto per raggiungere obiettivi specifici. I loro nomi e le loro prerogative<br />

differivano da un manuale all'altro; il Grimorium Verum ne cita diciotto, elencandone alcune<br />

specialità:<br />

Clauneck: in grado di offrire ricchezze e scoprire tesori nascosti.<br />

Muisin: influenza le opinioni dei potenti e fornisce consigli in ambito politico e militare.

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