De Rerum Magicarum - Benvenuti nella dimora della famiglia ...
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Il patto sacrilego<br />
Senza alcun dubbio, il mestiere del mago era estremamente rischioso: trattare con i <strong>De</strong>moni era<br />
come fare giochi di destrezza con bombe a mano che possono esplodere in qualsiasi momento. Ma<br />
il sommo pericolo era rappresentato dal patto sacrilego che molti <strong>De</strong>moni pretendevano di stringere<br />
prima di piegarsi ai voleri dellincantatore. I termini precisi dell'accordo variavano a seconda dei<br />
casi, ma la sostanza era più o meno la stessa: il Diavolo prometteva di erogare i beni desiderati per<br />
un certo lasso di tempo, di solito ventanni, ma alla fine del periodo stabilito avrebbe preso possesso<br />
<strong>della</strong>nima del mago per l'eternità. Un'alleanza a caro prezzo, non cè che dire: eppure più di un mago<br />
si mostrava pronto a dare il suo assenso. In un Grimoire intitolato "il libro infernale", che attingeva<br />
a piene mani alle due Chiavi di Salomone, il contratto veniva offerto <strong>nella</strong> seguente forma:<br />
"Imperatore Lucifero, padrone e signore di tutti gli spiriti ribelli, siimi favorevole, aiutami nel patto<br />
che voglio segnare col tuo grande ministro Lucifogo Rofocal. Te pure invoco principe Belzebù,<br />
proteggimi <strong>nella</strong> mia impresa. Oh Conte Astaroth! Siimi propizio, fa che in questa notte il gran<br />
Lucifogo si presenti a me in forma umana, senza emanare il pestifero odore, e accogliendo il patto<br />
che gli presenterò mi elargisca le ricchezze e i doni di cui necessito. Oh Grande Lucifogo<br />
abbandona la tua <strong>dimora</strong>, accorri al mio invito, se resisti ti obbligherò con la forza del potentissimo.<br />
Alfa e Omega e degli angeli <strong>della</strong> luce, Adonai, Eloim, Jehovam che mi obbediscono. Rispondimi<br />
prontamente se non vuoi essere eternamente tormentato dalla forza delle parole <strong>della</strong> clavicola di<br />
Salomone, di cui egli si servirà per obbligare gli spiriti ribelli a servirlo. Appariscimi o ti<br />
tormenterò con il potere delle magiche parole <strong>della</strong> clavicola." Quest'invocazione, se recitata con i<br />
debiti crismi, conduceva allapparizione del <strong>De</strong>mone, il quale, però, assentiva alle richieste dello<br />
stregone solo "alla condizione che ti impegni a lasciarmi in capo allo spazio di venti anni padrone<br />
del tuo corpo e <strong>della</strong> tua anima". Dal momento in cui l'allenza col Diavolo veniva siglata, entrambi<br />
i contraenti non si perdevano d'occhio un istante. Il <strong>De</strong>monio sapeva che il mago avrebbe in<br />
qualche modo tentato di rinnegare l'accordo, mentre il mago sapeva che il <strong>De</strong>monio avrebbe<br />
vigilato attentamente per impedire alla preda di sfuggirgli. A quanto si racconta, i due cani neri che<br />
accompagnavano ovunque Agrippa di Nettesheim erano in realtà demoni che controllavano i suoi<br />
spostamenti. Si narra che lo storico francese Palma-Cayet avesse firmato un patto per garantirsi il<br />
trionfo in tutte le sue dispute coni protestanti e che il contratto venne rinvenuto dopo la sua morte.<br />
Vi fu un funerale pubblico, ma la bara, a quanto si diceva, era stata riempita di sassi: i <strong>De</strong>moni<br />
avevano già rapito il suo corpo. Nel "libro infernale" si trova anche una preghiera, una sorta di<br />
polizza di assicurazione. Subito dopo aver stretto il patto scellerato, si consigliava al mago di<br />
dichiarare (senza farsi sentire dal <strong>De</strong>mone, naturalmente): "Ispirami o magnanimo Dio, i sentimenti<br />
necessari per liberarmi dagli artigli del <strong>De</strong>monio e di tutti gli spiriti infernali". Se e quanto tale<br />
supplica funzionasse, non ci è stato di saperlo.