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De Rerum Magicarum - Benvenuti nella dimora della famiglia ...

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La cabala<br />

Anche se nel Medioevo e nel Rinascimento vi si dedicarono con passione molti mistici cristiani, la<br />

Cabala ha antiche origini ebraiche, Si trattava di un corpo di dottrine mistiche e teosofiche<br />

tramandato ai patriarchi e ai profeti sin dalla creazione di Adamo; si pensava che <strong>nella</strong> cabala<br />

fossero racchiusi, in formule ermetiche, i segreti delluniverso. La parola, in sé, significava "dottrine<br />

ricevute dalla tradizione". Mistici, alchimisti, maghi ed altri occultisti erano attratti dalla Cabala per<br />

evidenti ragioni: se fossero riusciti a prenetrare gli oscuri codici, avrebbero potuto scoprire il<br />

segreto <strong>della</strong> pietra filosofale, o dellelisir di lunga vita. Agrippa, Paracelso, Robert Fludd e molti<br />

altri passarono al seticcio quesgli oscuri scritti ebraici, in cerca di lumi e di ispirazione. La Cabala,<br />

pur essendo straordinariamente difficile da comprendere e da spiegare, era essenzialmente una<br />

grandiosa cosmogonia che spaziava dalla natura di Dio alla creazione dell'uomo, degli angeli e dei<br />

demoni. In una sezione, chiamata Le magioni e le dimore, era illustrata la struttura del paradiso e<br />

dellinferno; in un'altra, intitolata Il libro dei segreti, veniva indagata la demonologia. La Cabala, per<br />

dirla molto breve, sosteneva che Dio - chiamato col nome di En Soph - era uno spazio illimitato e<br />

incomprensibile nell'universo, un essere infinito al di sopra di ogni pensiero da noi concepibile. Per<br />

quanto ci si sforzasse di immaginare e raffigurare En Soph, per quanto ostinatamente si battesse il<br />

capo contro il muro, non si sarebbe mai riusciti nemmeno ad avvicinarsi alla realtà. Ma anche En<br />

Soph aveva un problema: per rendersi manifesto in qualche modo, doveva agire, creare qualcosa. E<br />

per fare questo erano necessarie intenzioni e desideri; biosgnava inoltre rimboccarsi le maniche e<br />

mettersi al lavoro. Un'entità illimitata e imperscrutabile come En Soph non poteva certo sporcarsi le<br />

mani. Così delegò l'i'ncarico a dieci intelligenze, o Sefirot (numeri) che emanavano da lui come<br />

raggi dal sole ed emanavano ognuno da quella che la precedeva. In ordine decrescente, la gerarchia<br />

dei Sefirot era: Corona, Sapienza, Intelligenza, Amore, Giustizia, Bellezza, Trionfo, Gloria,<br />

Fondamento e Regno. Le dieci entità fecero un buon lavoro, ma l'universo creato non era né<br />

perfetto né incircoscrivibile, proprio perché non era stato En Soph a occuparsene personalmente.<br />

Come avrebbero potuto la perfezione senza limiti creare un'imperfezione limitata? Se tutto questo<br />

vi suona un po strano, vuol dire che state cominciando a farvi un'idea <strong>della</strong> Cabala. Tuttavia,<br />

l'universo appena creato non poteva dirsi completo senza il suo coronamento, l'essere umano. La<br />

stessa struttura corporea dell'uomo era ritenuta una rappresentazione fisica delle quattro lettere del<br />

Tetragramma divino, e ogni parte del corpo umano veniva fatta corrispondere a qualche regione<br />

delluniverso noto e visibile. Quanto all'anima umana, si pensava preesistesse alla nascita che, prima<br />

di trasferirsi in un corpo, abitasse nel Mondo delle Emanazioni. In tale stato originario riuniva in sé<br />

il maschile e il femminile; solo dopo essere discesa in questo mondo si divideva in due parti e<br />

animava due corpi separati. Il matrimonio non era che la ricomposizione dei due frammenti<br />

dell'anima originaria, ma solo se le cose andavano per il giusto verso. E se non era stato un modello<br />

di purezza e di virtù? Doveva sottoporsi a una specie di programma di riabilitazione spirituale:<br />

all'anima venivano concesse altre tre possibilità di recuperare la sua perfezione innata,<br />

reincarnandosi ogni volta in un corpo diverso. Se anche questo non funzionava, se cioè lanima era<br />

ancora troppo debole per resistere al peccato e alla corruzione mondana, allora venivano prese<br />

misure più drastiche: la si univa ad unaltra anima, <strong>nella</strong> convinzione che, lavorando nsieme,<br />

sarebbero finalmente state in grado di purificarsi e di tornare al Mondo delle Emanazioni. Ma<br />

perché tante complicazioni? Perché, secondo la Cabala, l'anima del Messia sarebbe giunta soltanto<br />

quando tutte le altre anime fossero discese sulla terra e poi tornate in seno all'Infinito. Allora<br />

soltanto l'anima del Messia sarebbe discesa e il grande Giubileo sarebbe inziato. Allora tutti i<br />

peccati, le tentazioni e le sofferenze sarebbero stati sradicati e a vita sarebbe divenuta un<br />

interminabile Sabato, una grandiosa festa che avrebbe visto tutte le anime finalmente riunite con<br />

l'Anima Suprema. Persino Satana avrebbe riacquistato la perduta natura angelica. Con la<br />

prospettiva di un simile risultato finale, tutte le tribolazioni e le peregrinazioni delle anime<br />

dovevano sembrare più che degne di essere affrontate.

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