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Tito Livio. Gli ab urbe condita libri - Facoltà di Lettere e Filosofia

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Letteratura latina B a.a. 2008-2009 mod. 2. Appunti delle lezioni 32<br />

ostenta <strong>di</strong>sinteresse (finto) per la fama. L’idea, appena accennata nel periodo iniziale, <strong>di</strong><br />

una aemulatio con gli altri scriptores, qui viene sviluppata: nella gran turba 33 <strong>di</strong> scriptores<br />

solo quelli dotati <strong>di</strong> nobilitas e magnitudo (insomma solo quelli eccellenti, nei due aspetti<br />

che tutti si propongono <strong>di</strong> curare, l’accertamento del vero e la veste letteraria accurata)<br />

potranno, forse, oscurare la sua fama: evidentemente anch’egli vi aspira, e le sue<br />

<strong>di</strong>chiarazioni iniziali non sono così modeste e <strong>di</strong>messe come paiono a tutta prima.<br />

§ 4. La sezione si apre con un accenno al tema de materia, nei suoi due aspetti del<br />

semplice contenuto (ut quae supra septingentesimum repetatur annum) e della sua<br />

importanza (quae <strong>ab</strong> exiguis profecta initiis eo creverit...); esso è legato alle considerazioni<br />

svolte precedentemente, in cui in primo piano è la persona dello storico. La mole<br />

immensa dell’opera è un terzo (praeterea) motivo <strong>di</strong> incertezza sul risultato della fatica<br />

dello scrittore, che si aggiunge ai due già illustrati (tema non nuovo, concorrenza degli<br />

altri storici). Accennare alle <strong>di</strong>fficoltà del compito intrapreso è uno dei mo<strong>di</strong> per<br />

accattivarsi la benevolentia del pubblico. Il sostantivo res, polivalente ed indeterminato<br />

(più del suo corrispondente italiano “cosa”), è impiegato in questa frase con due<br />

significati: la materia dell’opera e lo stato che ne costituisce l’oggetto. Ad avvertire del<br />

mutamento <strong>di</strong> significato è sufficiente la ripetizione del pronome relativo (quae repetatur:<br />

la storia; quae l<strong>ab</strong>oret: lo stato, la res Romana). Con un espe<strong>di</strong>ente stilistico semplice ed<br />

efficace l’autore ottiene ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> identificare la propria opera con il popolo <strong>di</strong> cui si<br />

accinge a narrare le imprese. Inoltre viene qui già annunciato un tema nuovo, che<br />

riceverà nel seguito più ampio e compiuto sviluppo: con l<strong>ab</strong>oret per ora <strong>Livio</strong> avverte che<br />

la grandezza raggiunta comporta per il popolo romano anche qualche <strong>di</strong>fficoltà.<br />

L’attenzione si sposta quin<strong>di</strong> sul pubblico, introducendo un ulteriore elemento <strong>di</strong><br />

incertezza sulla possibilità per lo storico <strong>di</strong> conquistare la fama e la considerazione cui<br />

anch’egli, come tutti, aspira, cioè le preferenze dei lettori: lo storico sa che gran parte del<br />

pubblico si appassiona alla storia recente o contemporanea, e tuttavia non intende<br />

assecondarne le attese.<br />

.§ 5. La netta contrapposizione con quanto precede, annunciata dalle parole ego<br />

contra, ha uno sviluppo alquanto inatteso. <strong>Livio</strong> non si impegna a <strong>di</strong>mostrare come il<br />

gusto del pubblico sia corrotto, né che la storia non deve mirare come suo primo scopo<br />

alla voluptas. Il motivo per cui <strong>Livio</strong> non intende assecondare le attese del pubblico – non<br />

subito per lo meno – è molto personale, e si collega, per mezzo <strong>di</strong> quoque, al tema della<br />

fama toccato sopra. Oltre alla gloria, che forse non otterrà, oltre alla sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> aver<br />

contribuito a tramandare le imprese del popolo più grande del mondo, un premio sicuro<br />

egli avrà dalla sua fatica: <strong>di</strong>stogliere la mente, almeno per un poco, dai mali presenti (o<br />

33 Il termine è lievemente spregiativo, poiché significa “folla” in<strong>di</strong>stinta, con annessa l’idea <strong>di</strong><br />

confusione e <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne: in questa folla non tutti gli scriptores sono eccellenti e gran<strong>di</strong>.

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