IL PROGETTO PERSONALE DI VIT A - Saveriani

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sacrificio. Sarò breve, non mi diffonderò in discorsi inutili e non
mancherò, ad occasione propizia, di dir sempre, specialmente al
Clero, una buona parola che torni di edificazione.
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+ Con tutti sarò assai circospetto nel parlare, parco nel lodare e
nel promettere e terrò sempre presente l’altezza della dignità
episcopale, per mantenere sempre il contegno che alla medesima
si conviene.
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+ Veglierò sulla disciplina e sulla condotta del Clero e rendendomi
superiore alla mia naturale timidezza, richiedendolo il dovere,
non risparmierò ammonizioni, rimproveri, castighi, tenendo però
sempre presente che il governo episcopale si deve modellare per
quanto è possibile sul governo divino che si compendia in due
parole: fortezza e soavità!
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+ Sarò diligente nel soddisfare alle convenienze sociali di visite e
corrispondenze epistolari. Tutto questo si riduce all’esercizio della
carità scambievole; debbo perciò considerarlo come un preciso
dovere che m’incombe come cittadino, come cristiano e tanto più
come Vescovo.
*
+ Non mi esporrò mai a parlare al pubblico senza la debita preparazione,
sia per non dire inesattezze e ripetere le stesse cose, come
per riuscire più efficace. Prima di predicare pregherò Dio che renda
efficace la mia parola. Eviterò la ricercatezza e mi sforzerò di
dire ciò che potrà riuscire di maggior utilità con un linguaggio
popolare accessibile alle intelligenze di tutti. Procurerò di essere
sempre più pratico che speculativo, avendo di mira di combattere
i vizi dominanti.
*
+ Zelerò in modo particolare l’istruzione catechistica dei fanciulli
e degli adulti e l’insegnamento religioso nelle scuole primarie e
secondarie. Di questo mi occuperò di preferenza nelle Visite Pa-