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IL PROGETTO PERSONALE DI VIT A - Saveriani

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questioni più gravi sono quelle che si levano nel mio cuore ed io mi<br />

trovo in pace quando il mio cuore è libero, sono nella gioia se il mio<br />

cuore e buono; le grandi amarezze della vita derivano dalle ferite e<br />

dai deviamenti del cuore. Ma nel cuore vi sono due aspetti diversi da<br />

considerare, perché ora egli è una fonte di bene incomparabile, ora è<br />

un detestabile artefice di male. Nulla vi è di più grande, di più bello<br />

delle opere del cuore, quando è buono; nulla di più basso e di più<br />

disonorante dei capricci ignobili del cuore quando si viva malamente.<br />

E poiché il cuore è un’ammirabile strumento di bene, è necessario<br />

non smorzare, ma alimentarne la benefica fiamma, ma poiché può<br />

diventare un terribile agente di male, bisogna tenerlo con mano ferma<br />

e vigilante per timore che non si perda. I moti spontanei di un<br />

buon cuore sono: la compassione, la benevolenza, la devozione e<br />

l’amicizia”. 16<br />

*<br />

La vita è come una pianta viva, contiene tutti gli eventi della vita<br />

passata. Occorre quindi seminare bene in ogni momento della vita,<br />

ma soprattutto in gioventù.<br />

“Nelle nostre inclinazioni noi abbiamo una responsabilità personale,<br />

perché a qualunque età noi siamo arrivati siamo sempre i figli degli<br />

anni trascorsi e siamo soprattutto quelli che la nostra giovinezza ci<br />

ha fatto. “Quello che l’uomo avrà seminato da giovane, dice la S.<br />

Scrittura, lo raccoglierà nella sua maturità”. I frutti amari dei peccati<br />

trascorsi sono le tendenze che in forza dell’abitudine hanno preso<br />

dimora in noi”. 17<br />

Orientamenti pratici<br />

“Finchè non avrò conquistato me stesso e trionfato delle mie sregolate<br />

tendenze, io non avanzerò nella via della perfezione. Il<br />

mio primo dovere consiste nello spezzare queste ritorte e conquistarmi,<br />

ed una volta reso a Dio ed a me medesimo troverò le vie<br />

16 FCT 20° pp.185-186, s.d.<br />

17 Ivi, p. 181, s.d.<br />

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