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IL PROGETTO PERSONALE DI VIT A - Saveriani

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“Abituale unione con Dio”<br />

Convinzioni-Orientamenti di vita<br />

“Uno dei pericoli per coloro che si dedicano al bene del prossimo si<br />

è quello di dimenticare se stessi per gli altri. Per questo è necessaria<br />

l’abituale unione con Dio.<br />

In che consiste? Nel pensare spesso a Dio. Nell’avere sempre presente<br />

che Dio ci vede, ci segue col suo sguardo, e quando soli e quando<br />

accompagnati e di giorno e di notte. Questo pensiero della presenza<br />

di Dio alimenta in noi due sentimenti diversi di amore e di timore.<br />

Di amore, perché non è possibile pensare a Dio senza ricordarne la<br />

bontà, l’amabilità, i benefici da lui ricevuti. Di timore, perché non è<br />

possibile pensare a Dio e non pensare nel tempo stesso che a Lui<br />

dovremo render conto di tutti i pensieri della nostra mente e di tutti<br />

gli affetti del nostro cuore.<br />

... Questa unione con Dio ci renderà vieppiù leggero il peso della<br />

croce, ci farà anzi pregustare le gioie sante del paradiso che consiste<br />

appunto in una unione più stretta con Dio.<br />

E come potremo ottenere questa unione con Dio?<br />

Colla meditazione quotidiana. Quando avremo fatta bene la meditazione,<br />

ci sentiremo più atti a pensare a Dio.<br />

Con l’offrire a Dio tutte e singole le proprie azioni dicendo: tutto per<br />

voi, o Signore, tutto per Voi. Quanto giova questo ad impreziosire le<br />

nostre opere purificandone l’intenzione!<br />

Col vedere Dio in tutte le cose. Le cose infatti sono un riverbero di<br />

Dio, ci parlano dei suoi divini attributi: nel suono, nella bellezza del<br />

creato, nei fiori, negli astri, nella squisitezza dei cibi, nei confratelli<br />

specialmente.<br />

“Mons. Conforti ha amato la S. Scrittura al di sopra di ogni libro di questo mondo, l’ha letta<br />

spesso e noi ci siamo molto meravigliati di questa insistenza nel volere avere sempre con sè la<br />

Bibbia e nell’osservare che effettivamente la leggeva, la meditava, la citava nei suoi discorsi e la<br />

raccomandava sempre in tutte le circostanze. Qualche volta che mi capitava di doverlo andare a<br />

chiamare in camera sua, lo trovavo che stava leggendo la S. Scrittura” (Summ. p. 620).<br />

Troviamo lo stesso proposito precedentemente.<br />

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