IL PROGETTO PERSONALE DI VIT A - Saveriani

salvifico. La comunità avrà bisogno di crescere nella dimensione
contemplativa se vorrà scoprire la volontà di Dio, che è l’unico scopo
per cui un gruppo di religiosi si trova insieme. Dalle mediazioni
emergenti dall’incontro della comunità ci si dovà lasciare mettere in
discussione e lasciarci smascherare nelle nostre ambiguità, preconcetti,
predeterminazioni, rinunciando anche all’autosufficienza o alla
pretesa di conoscere da sé soli la volontà di Dio.
Il PCV è quindi frutto del discernimento. “Per discernimento comunitario
(e anche personale) s’intende quindi anzitutto uno stile
di vita evangelica permanente, quella vigilanza evangelica che è
pronta a cogliere la voce di Dio e ad agire di conseguenza e non
secondo visioni egoistiche. L’atteggiamento di cercare prima il
Regno di Dio porta a discernere le vie di Dio in modo spontaneo
nelle ordinarie circostanze della vita e nelle più comuni decisioni
da prendere” 10 .
Relazione tra PPV e PCV
I due progetti sono parte della stessa persona e quindi non possono
essere antagonisti. Può capitare talvolta che si possa discutere su quale
sia prioritario. L’uomo è allo stesso tempo un essere individuale e
sociale e quindi le questioni sociali devono essere risolte a livello
individuale e le questioni individuali dovranno essere risolte a livello
sociale. Di fatto il PPV dovrà analizzare e accettare impegni relativi
a molte dimensioni della vita trattata nel PCV. La comunità dovrà
tener conto anche del PPV condiviso comunitariamente.
Non dovrebbero esserci conflitti, a livello individuale, causati dalla
relazione tra i progetti elaborati in una stessa Congregazione o comunità.
Si tratta di discernere la volontà di Dio sia sulla Congregazione,
che sulla comunità e sull’individuo e questo talvolta può implicare
un processo di discernimento lungo, laborioso e forse anche
10 Idem, pag. 428
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