IL PROGETTO PERSONALE DI VIT A - Saveriani
IL PROGETTO PERSONALE DI VIT A - Saveriani
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esaminiamo come siamo innanzi a Dio nei pensieri, negli affetti, nelle<br />
parole e nelle opere. Umiliazione di sé. Questa cognizione non<br />
può essere fonte che di verace umiltà: e se l’umiltà è il fondamento<br />
della cristiana perfezione, come non riconoscere nella Confessione<br />
un mezzo efficacissimo di perfezione cristiana?<br />
+ Altra utilità: Consigli, conforti da parte del Confessore. La consolazione<br />
che deriva dal pensiero della colpa rimessa”. 105<br />
*<br />
Il Sacramento della riconciliazione ci invita a rientrare in noi e a<br />
controllare il nostro cammino come figli di Dio in Cristo. Il Sacerdote<br />
ci potrà anche indicare quale via percorrere per essere più fedeli<br />
al Signore.<br />
+ “Il Sacramento della Penitenza è bene spesso una scuola, una cattedra<br />
a cui si formano alla virtù, alla santità tante anime elette, che<br />
raggiungono quindi le più sublimi altezze, guidate in questo da un<br />
maestro di spirito illuminato, la cui parola prende colorito e forza<br />
dalla carità di Gesù Cristo”. 106<br />
*<br />
La riconciliazione sacramentale dovrebbe essere anche la massima<br />
gioia di un sacerdote, che vuole continuare sulla terra la stessa missione<br />
del Redentore, condividendone i suoi sentimenti.<br />
+ “Reputerò tra i giorni più belli della mia vita quelli, in cui potrò<br />
mescolare le mie lagrime colle lagrime di qualche figlio traviato,<br />
che, tocco dalla grazia divina, verrà a cercare nel tribunale della Penitenza<br />
l’amicizia celeste e la pace perduta. Il Signore non discaccia<br />
mai alcuno che a lui si rivolga con cuore contrito ed umiliato, ed ogni<br />
ora ci ripete quelle consolanti parole: Io preferisco la misericordia<br />
alla giustizia.<br />
Approfittate dunque di un’occasione tanto preziosa, come approfittarono<br />
gli infermi del passaggio di Gesù Cristo per ricorrere alla sua<br />
105 8 Luglio 1921, conferenza ai novizi saveriani<br />
106 1 Nov. 1924. Omelia<br />
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