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•• 4 FORLI’PRIMOPIANO GIOVEDÌ 14 GIUGNO 2012<br />
IL REBUS ISOLDI<br />
LE STRATEGIE<br />
Piano bis<br />
delle banche:<br />
far fuori Pierino<br />
NESSUNO si fa avanti. Ufficialmente,<br />
tutto resta com’è. Ma nei<br />
quartieri alti della banche più<br />
esposte nell’impero Isoldi in realtà<br />
si sta già pianificando <strong>il</strong> futuro.<br />
Che ne sarà della ‘Isoldi Immob<strong>il</strong>iare’,<br />
arcipelago di case, appartamenti<br />
e capitale finanziario stimato<br />
in mezzo m<strong>il</strong>iardo di euro? Sulle<br />
prime qualcuno aveva fatto vent<strong>il</strong>are<br />
<strong>il</strong> pericolo della richiesta di<br />
fallimento. Ma stando a fonti qualificate,<br />
sia negli ambienti finanziari<br />
sia in quelli investigativi, lo<br />
scenario appare mutato. La strada<br />
della richiesta di fallimento sarebbe<br />
troppo pericolosa anche<br />
per le banche. Se i libri del gruppo<br />
Isoldi finessero in tribunale gli<br />
IPOTESI<br />
Niente fallimento. Si pensa<br />
di mettere a capo del gruppo<br />
un loro uomo di fiducia<br />
stessi istituti di credito perderebbero<br />
di fatto <strong>il</strong> controllo della nave.<br />
Ecco allora che si fa avanti un<br />
altro scenario.<br />
NON C’È niente di ufficiale. Nessuno<br />
lo dice e lo dirà ufficialmente.<br />
Ma già da ieri nelle stanze dei<br />
bottoni delle sette banche che<br />
due anni fa hanno salvato Pierino<br />
dal naufragio — elargendo circa<br />
venti m<strong>il</strong>ioni di euro — avrebbero<br />
già deciso la strategia da adottare:<br />
defenestrare <strong>il</strong> comandante.<br />
Dire addio a Pierino, <strong>il</strong> fondatore<br />
— trent’anni fa — del gruppo immob<strong>il</strong>iare<br />
più ricco della città,<br />
uno dei più grandi della Romagna.<br />
Il piano sarebbe quello di<br />
piazzare ai comandi del bastimento<br />
una persona di fiducia. Un condottiero<br />
d’esperienza ma che sappia<br />
al contempo eseguire in tutto<br />
e per tutto gli ordini delle banche<br />
stesse. Su tutte, quelle che più del-<br />
le altre si sono impegnate nel risollevare<br />
le sorti dell’impero Isoldi:<br />
Carisp di <strong>Forlì</strong> del gruppo Intesa<br />
San Paolo, Unicredit, e Cassa<br />
di Risparmio di <strong>Cesena</strong>.<br />
IN QUESTO caso si realizzerebbe<br />
<strong>il</strong> progetto originario delle banche<br />
stesse. Che quando irrorano<br />
quei venti m<strong>il</strong>ioni affiancano a<br />
Isoldi una tutrice, la commercialista<br />
Anna Maria Chiaruttini, esperta<br />
di affari e finanze, già impegnata<br />
nel risanamento del gruppo<br />
Parmalat. Isoldi però non ne vuol<br />
sapere di essere ‘tutorato’. E così<br />
cerca di far fuori la stessa Chiaruttini.<br />
Andando in procura e firmando<br />
una denuncia per estorsione<br />
contro la stessa Chiaruttini. Il<br />
tutto si consuma nell’estate del<br />
2011. «Quella donna mi chiede<br />
dei soldi per far vedere che sta lavorando<br />
bene per le banche...».<br />
Gli inquirenti forlivesi però, fin<br />
da subito, intuiscono puzza di<br />
bruciato. E cominciano a tenere<br />
d’occhio Pierino e tutti i suoi uomini.<br />
LA realtà ha connotati diversi.<br />
Le trame di Isoldi vengono smascherate<br />
nel settembre 2011, quando<br />
Pierino finisce in cella, per calunnia,<br />
proprio contro Anna Maria<br />
Chiaruttini. Poi Pierino riuscirà<br />
a giostrare ancora una volta la<br />
sua verità. Un po’ ammette e tanto<br />
nega. E alla fine patteggia la<br />
sua pena. Così esce dal carcere. Libero.<br />
In quegli stessi giorni torna<br />
al lavoro, torna a comandare i<br />
suoi uomini. Tra cui <strong>il</strong> muratore<br />
potentino Nicola Asquino, che ha<br />
messo in piedi la sua v<strong>il</strong>la: l’uomo,<br />
con un Sony nascosto nelle tasche<br />
dei suoi pantaloni, registrerà<br />
poi tutti gli incontri con Isoldi.<br />
Potando alla luce la frode fiscale e<br />
le fatture false. Una trappola che<br />
riporterà Isoldi in cella. Sarà questa<br />
la caduta degli dei?<br />
Maurizio Burnacci<br />
DOMENICO Ravaglioli, presidente<br />
della Banca di <strong>Forlì</strong>. Si<br />
dice che ci siate anche voi tra<br />
gliistitutidi creditoche hanno<br />
prestato soldi a PierinoIsoldi.<br />
Conferma?<br />
«No, non è mai stato nostro cliente.<br />
Fa parte di un target troppo alto<br />
per noi. Non lo conosco».<br />
Impegnativo prestare sommedi<br />
denaro— si parladi decine<br />
di m<strong>il</strong>ioni di euro — a immob<strong>il</strong>iaristi<br />
del calibro di Isoldi?<br />
«La Banca di <strong>Forlì</strong>, per prestiti<br />
importanti, ha abbassato <strong>il</strong> tetto<br />
massimo. Eroghiamo fino a 3-4<br />
IL PROCURATORE SOTTANI (foto)<br />
COORDINA LE INDAGINI SUL CASO.<br />
ISOLDI ACCUSATO DI ESTORSIONE<br />
L’INTERVISTA / 1 RAVAGLIOLI: «MAI STATO<br />
«Prestiti massimi di tre<br />
m<strong>il</strong>ioni di euro. La logica che ci<br />
guida è che una cosa è avere un artigiano<br />
che fallisce, al quale hai<br />
prestato 100m<strong>il</strong>a euro. Un’altra se<br />
a fallire è una persona alla quale<br />
come banca hai concesso prestiti<br />
m<strong>il</strong>ionari».<br />
Il rischio è evidentemente<br />
maggiore.<br />
«Sì, se ‘saltano’ due grosse impre-<br />
se diventa un problema per l’istituto<br />
di credito».<br />
Che tipo di garanzie chiedete?<br />
«In generale chi si rivolge a noi<br />
per un prestito deve avere un patrimonio<br />
alle spalle come garanzia.<br />
Non esiste che una persona ottenga<br />
100 e dietro non abbia niente.<br />
Importante è la situazione red-