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Aprile Vol.2 N° 1 - 2006 - Salute per tutti

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44<br />

C. Guastella<br />

paranasali ed è più sensibile e specifica della TC<br />

nel diagnosticare patologie anche minime del<br />

complesso ostio-meatale. D’altra parte la TC<br />

non può identificare ispessimenti mucosi che<br />

siano al di sotto della sua risoluzione spaziale e<br />

ovviamente non consente di identificare minime<br />

reazioni edematose che l’endoscopia riesce a<br />

diagnosticare sulla base dei re<strong>per</strong>ti visivi, come<br />

ad esempio la colorazione della mucosa.<br />

II re<strong>per</strong>to di una mucosa edematosa nell’infundibulo<br />

è il segno di una patologia dell’etmoide<br />

anteriore, mentre la presenza di mucosa edematosa<br />

o polipoide nell’inserzione anteriore del<br />

turbinato medio è suggestiva <strong>per</strong> una flogosi del<br />

recesso frontale. Possono poi essere visualizzate<br />

direttamente le infiammazioni a carico della<br />

bulla e le alterazioni anatomiche che predispongono<br />

alle flogosi sinusali.<br />

Le aree in cui l’endoscopia nasale è più utile<br />

nella diagnosi sono le seguenti: il setto, visualizzando<br />

le deviazioni e gli s<strong>per</strong>oni funzionalmente<br />

significativi; il meato medio, <strong>per</strong> stabilire<br />

se i tessuti molli visualizzati con la TC sono in<br />

realtà edema mucoso, degenerazione polipoide<br />

o polipi, una neoplasia o secrezioni purulente;<br />

la coana, in quanto è possibile determinare con<br />

maggiore precisione la presenza di tessuto adenoideo,<br />

e in quale misura esso contribuisce<br />

all’ostruzione nasale.<br />

Journal of Plastic Dermatology <strong>2006</strong>; 2, 1<br />

7<br />

9 10<br />

L’endoscopia è particolarmente utile nel valutare<br />

i pazienti gia o<strong>per</strong>ati <strong>per</strong>mettendo di valutare<br />

la nuova situazione anatomica e la <strong>per</strong>vietà e<br />

l’areazione delle regioni o<strong>per</strong>ate. Inoltre l’endoscopia<br />

nei controlli post-o<strong>per</strong>atori consente di<br />

individuare precocemente foci di malattia ricorrente<br />

o <strong>per</strong>sistente che altrimenti rimarrebbero<br />

a lungo asintomatici.<br />

La deviazione del settale è la più frequente tra le<br />

variazioni anatomiche, essa è implicata nella<br />

genesi delle sinusopatie quando compromette<br />

la funzionalità nasale.<br />

Altre varianti anatomiche che possono favorire<br />

l’insorgenza di sinusopatie sono la “concha bullosa”,<br />

cioè la pneumatizzazione di solito del turbinato<br />

medio, un turbinato medio con curvatura<br />

paradossa, il processo uncinato pneumatizzato o<br />

latero-deviato, la presenza di cellule di Haller, la<br />

Bulla etmoidale o l’Agger Nasi i<strong>per</strong>trofico.<br />

La fibroendoscopia naso-faringea viene generalmente<br />

eseguita nel paziente I adulto in posizione<br />

seduta e a busto eretto, con il capo leggermente<br />

flesso in avanti, iniziando l’esplorazione<br />

delle fosse nasali dal lato più <strong>per</strong>vio.<br />

A differenza delle ottiche rigide i fibroscopi non<br />

richiedono normalmente, <strong>per</strong> gli esami di routine,<br />

l’impiego di anestesia locale e di vasocostrittori,<br />

ai quali invece e necessario ricorrere in<br />

occasione di un prelievo bioptico.<br />

8<br />

Figure 7 e 8.<br />

Endoscopia e TC<br />

di deviazione settale<br />

con sinusite mascellare<br />

destro.<br />

Figure 9 e 10.<br />

Endoscopia e TC<br />

di concha bullosa<br />

del turbinato medio<br />

di sinistra.

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