Aprile Vol.2 N° 1 - 2006 - Salute per tutti
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Figura 8.<br />
Melanoma nodulare<br />
da lentigo maligna.<br />
toma; bisogna ricordare che questo non sempre<br />
ha comportamento biologico benigno con autorisoluzione<br />
e va quindi considerato come potenzialmente<br />
maligno: non rare sono le descrizioni<br />
di cheratoacantoma con metastasi linfonodali e<br />
a distanza. Come il CB anche il CS può raggiungere<br />
vaste dimensioni e causare notevoli<br />
danni estetici e funzionali, con quoad vitam<br />
peggiore quanto più vaste sono le dimensioni,<br />
specie verso la profondità, e la minor differenziazione<br />
istologica. La diagnosi e la bonifica precoci<br />
dei focolai di CS sono fondamentali <strong>per</strong> la<br />
guarigione; anche i focolai di cheratosi attinica<br />
vanno eliminati <strong>per</strong> prevenirne l’evoluzione carcinomatosa<br />
invasiva, considerando comunque<br />
che tutta l’area cutanea fotoesposta su cui insorgono<br />
è a rischio di degenerazione e necessita di<br />
costante osservazione. Le metodiche chirurgiche<br />
sono simili a quelle utilizzate <strong>per</strong> il CB, con<br />
particolare attenzione <strong>per</strong>ò alle stazioni linfonodali<br />
regionali e a possibili localizzazioni a<br />
distanza: il follow-up sarà quindi più attento.<br />
Per le cheratosi solari si è dimostrata molto efficace<br />
la terapia fotodinamica con creme a base di<br />
acido 5-aminolevulinico e irraggiamento con<br />
luce rossa (23, 26); questa metodica non è ancora<br />
stata <strong>per</strong>ò applicata alle palpebre.<br />
Carcinoma sebaceo<br />
Il carcinoma sebaceo (CSeb) ha localizzazione<br />
primitiva alle palpebre nel 75% dei casi e rappresenta<br />
l’1-5.5% di <strong>tutti</strong> i tumori maligni palpebra-<br />
Patologia tumorale delle palpebre<br />
li. Insorge con maggiore frequenza, fino al 70%,<br />
dalle ghiandole di Meibonio e con minore frequenza<br />
dalle ghiandole di Zeiss o da quelle situate<br />
nelle caruncola. Nel 12-24% dei casi <strong>per</strong>ò è<br />
multicentrico: nelle sezioni istologiche sono presenti<br />
focolai multipli di non univoca origine, che<br />
pongono grandi difficoltà di exeresi radicale. Si<br />
localizza più spesso alla palpebra su<strong>per</strong>iore, che<br />
contiene un maggior numero di ghiandole di<br />
Meibonio rispetto a quella inferiore.<br />
È più frequente dopo i 60 anni e nelle donne.<br />
Si manifesta con aspetti clinici diversi ma più di<br />
frequente sotto forma di nodulo o piccola placca<br />
eritematosa o eritemato-giallastra asintomatica<br />
con o senza alopecia delle ciglia e reazione<br />
congiuntivale; <strong>per</strong> cui di frequente è scambiato<br />
<strong>per</strong> un calazio di lunga durata o una blefarocongiuntivite<br />
cronica unilaterale. Il CSeb anche<br />
istologicamente può creare difficoltà interpretative<br />
ed essere scambiato con un CB o un CS<br />
(27). Tali difficoltà interpretative iniziali non di<br />
rado portano ad un ritardo diagnostico di molti<br />
mesi, consentendo alla neoplasia, che ha veloce<br />
accrescimento, di raggiungere dimensioni o<br />
strutture anatomiche che rendono assai difficile<br />
l’exeresi radicale. Il CSeb ha comportamento<br />
quindi molto aggressivo: la sua frequenza di<br />
recidive a 5 anni è attorno al 9-36% e può dare<br />
metastasi nel 14-25% dei casi ai linfonodi, al<br />
fegato, ai polmoni e al cervello, in questo caso<br />
tramite diffusione neurovascolare (23).<br />
Il trattamento è eminentemente chirurgico e la<br />
metodica di Mohs è quella che offre le maggiori<br />
possibilità di exeresi completa, in particolare<br />
nei casi di localizzazione multicentrica; quando<br />
sono coinvolte la congiuntiva e le strutture orbitarie<br />
si impone l’exenteratio orbitae.<br />
Melanoma<br />
Il melanoma (M) raramente si localizza alle palpebre,<br />
dove la sua frequenza è stimata attorno<br />
allo 0.2-0.4% dei tumori maligni. Può originare<br />
primitivamente dalla cute palpebrale, <strong>per</strong> lo più<br />
come M a diffusione su<strong>per</strong>ficiale, o invadere le<br />
palpebre <strong>per</strong> contiguità originando da una lentigo<br />
maligna (LM) insorta su cute fotodanneggiata<br />
del volto (28). La LM è un melanoma in situ con<br />
evoluzione assai lenta, anche di molti anni, che<br />
può dare origine ad un M invasivo con comportamento<br />
biologico meno aggressivo delle altre<br />
forme. La prognosi del M palpebrale comunque<br />
peggiora quando la neoplasia coinvolge il margine<br />
palpebrale e la congiuntiva, con assai maggiore<br />
facilità di metastatizzazione (Figura 8).<br />
Journal of Plastic Dermatology <strong>2006</strong>; 2, 1<br />
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