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Aprile Vol.2 N° 1 - 2006 - Salute per tutti

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Per la loro alta <strong>per</strong>centuale di recidiva non esiste<br />

un valido trattamento <strong>per</strong> le forme eruttive;<br />

l’asportazione chirurgica, che deve essere<br />

profonda lascia spesso cicatrici ipopigmentate<br />

che devono essere concordate con la paziente.<br />

C) Adenoma delle ghiandole di Moll<br />

È estremamente raro e di diagnostica esclusivamente<br />

istologica.<br />

M ilium<br />

Il milium è una minucola ciste epidermoide<br />

e si presenta come una papula bianco-giallastra<br />

di 1-3 millimetri di diametro,<br />

ripiena di lamelle cheratiniche, localizzata tipicamente<br />

alle guance, attorno agli occhi e sulle<br />

tempie.<br />

I grani di miglio primitivi compaiono in forma<br />

eruttiva in età infantile o in giovani donne, i<br />

secondari possono comparire dopo traumi<br />

su<strong>per</strong>ficiali, dermatosi bollose della giunzione<br />

o subdermica, lichen scleroatrofico, sarcoidosi<br />

e lupus volgare.<br />

Le forme primitive tendono ad essere <strong>per</strong>sistenti,<br />

mentre le forme secondarie possono<br />

regredire spontaneamente. Vanno differenziati<br />

dai siringomi e da piccoli xantelasmi.<br />

La loro asportazione è semplice, è sufficiente<br />

aprire il tetto della lesione e spremere la lesione<br />

<strong>per</strong> farne uscire il contenuto.<br />

umori connettivali<br />

T<br />

Fibromi penduli<br />

I fibromi penduli sono i più comuni tumori<br />

connettivali, si localizzano più frequentemente<br />

a livello delle pieghe ascellari, collo ed in regione<br />

orbito-palpebrale dove appaiono come piccole<br />

masse carnose, molli, del diametro medio<br />

di 3-5 millimetri, appese alla cute <strong>per</strong> mezzo di<br />

uno stretto peduncolo, possono essere pigmentati.<br />

La diagnosi differenziale va posta con nevi<br />

molli e con cheratosi seborroiche peduncolate.<br />

L’insorgenza improvvisa di numerosi fibromi<br />

deve far indagare <strong>per</strong> una Snd di Gadner<br />

(Tabella 1).<br />

Lesioni pigmentate<br />

I nevi melanocitari sia congeniti che acquisiti<br />

occasionalmente si localizzano alle palpebre,<br />

alla congiuntiva e alla sclera. Il nevo separato o<br />

Patologia tumorale delle palpebre<br />

naevus disjunctus è un nevo melanocitario congenito<br />

che elettivamente si presenta in sede palpebrale.<br />

Appare come una lesione tuberosa o<br />

verrucosa a livello degli angoli della rima palpebrale<br />

in modo tale che sembra un’unica lesione<br />

quando le palpebre sono chiuse; la formazione<br />

nevica si origina nell’abbozzo palpebrale dell’embrione<br />

prima che le palpebre si dividano<br />

(attorno alla 24 a settimana) (8).<br />

Il nevo di Ota, melanosi dermica del volto,<br />

segue il territorio di innervazione della prima e<br />

seconda branca del trigemino coinvolgendo frequentemente<br />

le strutture oculari; è monolaterale<br />

ed è composto da macule di colore blu-marrone<br />

a margini irregolari e talvolta da alcuni elementi<br />

satelliti, la sclera appare nella maggior<br />

parte dei casi di colore grigio-bluastro; rara è la<br />

sua trasformazione maligna (9) e l’insorgenza di<br />

complicanze quali la sordità e tumori cerebrali<br />

che producono melanina.<br />

Tumori vascolari<br />

La gran parte delle malformazioni e dei tumori<br />

vascolari possono localizzarsi a livello palpebrale,<br />

dato che in una elevata <strong>per</strong>centuale di casi<br />

queste lesioni si presentano al capo e al volto<br />

soprattutto nel caso dell’emangioma giovanile e<br />

dell’emangioma cavernoso, spesso tra loro associati.<br />

Sono angiomi immaturi che compaiono<br />

nelle prime settimane di vita, si ingrandiscono<br />

nel primo anno di vita e tendono poi alla regressione<br />

spontanea anche se non completa, in particolare<br />

le forme cavernose, nella prima infanzia.<br />

In questa breve dissertazione vogliamo sottolineare<br />

l’importanza di questa localizzazione<br />

<strong>per</strong> l’eventuale complicanza nella fase di crescita<br />

con conseguente danno delle strutture anatomiche<br />

limitrofe, tra cui le palpebre stesse ed il<br />

globo oculare, con possibile alterazione della<br />

funzione visiva (10). Un tumore di ampie<br />

dimensioni che interessa un solo occhio può<br />

determinare infatti ambliopia funzionale <strong>per</strong><br />

occlusione totale o parziale dell’occhio stesso,<br />

oppure astigmatismo <strong>per</strong> anisometria o miopia,<br />

secondari alla deformazione della cornea, o la<br />

possibile deformazione del bordo ciliare con trichiasi<br />

(11). Il nevus flammeus, o angioma a<br />

macchia di vino, fa parte della sindrome di<br />

Sturge-Weber caratterizzata da angiomatosi leptomeningea<br />

con calcificazioni cerebrali e angioma<br />

piano nel territorio di innervazione del trigemino<br />

con coinvolgimento del globo oculare:<br />

alto è il rischio di buftalmo, glaucoma e angiomatosi<br />

della coroide.<br />

Journal of Plastic Dermatology <strong>2006</strong>; 2, 1<br />

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