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Aprile Vol.2 N° 1 - 2006 - Salute per tutti

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semplice o di Puente-Acevedo, che si presenta<br />

con piccole macule o papule centrate da piccoli<br />

orifizi depressi da cui può fuoriuscire una<br />

goccia di saliva. Progressivamente l’infiammazione<br />

può causare una macrocheilia. Se si associano<br />

infezioni stafilococciche delle suddette<br />

ghiandole, possiamo avere una cheilite ghiandolare<br />

suppurativa su<strong>per</strong>ficiale (di Buelz-Unna)<br />

o profonda (di Volkmann) che si manifestano<br />

con intenso dolore, croste, fuoriuscita di materiale<br />

purulento, febbre e malessere generale. Il<br />

trattamento di queste forme ghiandolari è<br />

esclusivamente l’asportazione delle ghiandole<br />

ectopiche.<br />

heilite granulomatosa<br />

C<br />

La cheilite granulomatosa è una rara<br />

malattia infiammatoria caratterizzata da edema<br />

cronico ed asintomatico, che può interessare<br />

una o entrambe le labbra. Può comparire in<br />

forma solitaria o può far parte della Sindrome di<br />

Melkersson-Rosenthal. In questo caso è associato<br />

a paralisi del nervo faciale ed a lingua plicata.<br />

L’eziologia della cheilite granulomatosa è<br />

sconosciuta e sono state proposte diverse ipotesi<br />

eziopatogenetiche. Secondo alcuni autori, che<br />

la considerano una forma frusta della suddetta<br />

sindrome, si può supporre una predisposizione<br />

genetica con modalità autosomica dominante a<br />

penetranza variabile. In alcuni studi una parte<br />

dei pazienti affetti da cheilite granulomatosa<br />

risultavano sensibilizzati al cobalto e agli additivi<br />

alimentari, ma questo dato non deve indurre<br />

a pensare che la sua eziopatogenesi sia esclusivamente<br />

di natura allergica. Non vi sono infatti<br />

evidenze che questa cheilite sia dovuta ad atopia<br />

o ad infezioni, sebbene l’eliminazione di foci<br />

dentari infettivi abbia determinato un miglioramento<br />

della sintomatologia in soggetti affetti da<br />

Sindrome di Melkersson-Rosenthal, mentre<br />

altri studiosi hanno attribuito un ruolo eziologico<br />

alle spirochete (6).<br />

Taluni considerano la cheilite granulomatosa un<br />

segno di malattie sistemiche come la sarcoidosi<br />

(7) o il morbo di Crohn (8).<br />

Tuttavia le manifestazioni orali di sarcoidosi<br />

solitamente coincidono con segni e sintomi<br />

sistemici e si presentano come elementi nodulari<br />

focali e non con un edema diffuso, come si<br />

osserva nella cheilite granulomatosa.<br />

Anche la possibile associazione con il Morbo di<br />

Crohn è controversa, alcuni autori hanno ripor-<br />

Patologia infiammatoria delle labbra<br />

tato un’incidenza di cheilite granulomatosa in<br />

soggetti affetti da Morbo di Crohn pari allo<br />

0,5% (9); viceversa, altri studiosi sostengono<br />

che individui con cheilite sono predisposti<br />

all’insorgenza di lesioni intestinali anche dopo<br />

molti anni dalla manifestazione labiale (10).<br />

La cheilite granulomatosa può insorgere a qualsiasi<br />

età anche se è più frequente in maschi di<br />

età compresa tra i 20 e 30 anni. Inizia con episodi<br />

ricorrenti di edema transitorio più spesso<br />

localizzato al labbro su<strong>per</strong>iore. In seguito la<br />

tumefazione diviene <strong>per</strong>sistente e talora asimmetrica.<br />

Nella prima fase va differenziata dall’angioedema,<br />

in seguito da tutte le forme di<br />

macrocheilia. Nella sindome di Melkersson-<br />

Rosenthal, malattia neuromucocutanea, le alterazioni<br />

labiali sono sovrapponibili a quelle della<br />

cheilite granulomatosa e si associano a lingua<br />

plicata e paralisi del nervo faciale monolaterale,<br />

che inizialmente può essere intermittente ed in<br />

seguito <strong>per</strong>manente. Inoltre si possono osservare<br />

tumefazione delle guance, palpebre, fronte,<br />

gengive, faringe e laringe e talora eritema, erosioni<br />

e dolore del cavo orale. Vi può essere un<br />

interessamento dei linfonodi regionali e talvolta<br />

l’edema è accompagnato a febbre e malessere<br />

generale. La lingua plicata è riportata nel 20-<br />

60% dei casi e può essere associata a sensazione<br />

di bruciore, edema, <strong>per</strong>dita del gusto e riduzione<br />

della secrezione salivare. L’esame istologico<br />

delle lesioni labiali iniziali evidenzia solo<br />

edema ed un infiltrato infiammatorio sparso; in<br />

seguito si osserva un infiltrato più intenso con<br />

piccoli granulomi sarcoidei. La terapia della<br />

cheilite granulomatosa usualmente impiegata<br />

prevede la somministrazione di corticosteroidi<br />

topici ed intralesionali che pur essendo efficaci<br />

danno un miglioramento transitorio, la somministrazione<br />

orale non comporta ulteriori vantaggi<br />

ed è gravata da un numero ben più elevato<br />

di effetti collaterali. Sono stati utilizzati diversi<br />

altri farmaci <strong>per</strong> il trattamento di tale forma di<br />

cheilite, tra cui clofazimina, metronidazolo,<br />

penicillina, eritromicina, sulfasalazina, mesalazina,<br />

dapsone, chetotifene e idrossiclorochina<br />

solfato, con svariati risultati (11).<br />

C heilite plasmacellulare<br />

Le labbra possono essere anche la<br />

sede di una cheilite plasmacellulare che rappresenta<br />

il corrispettivo labiale della balanite plasmacellulare<br />

di Zoon. Si tratta di una condizio-<br />

Journal of Plastic Dermatology <strong>2006</strong>; 2, 1 69

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