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Relazione del primo viaggio intorno al mondo

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sbuffando condusse li nostri dove stavano le loro donne. Giovan Carvagio<br />

piloto, capo de questi, non volse torre la donna quella sera, ma dormitte ivi,<br />

perché se faceva notte. Li <strong>al</strong>tri due vennero e vedendo costui ferito, se<br />

dubitavano e non dissero niente <strong>al</strong>lora, ma nell'<strong>al</strong>ba parlorono a le donne.<br />

Subito fuggiteno via e correvano più li piccoli che li grandi, lassando tutte le<br />

loro robe. Dui se trasseno da parte, tirando a li nostri frezze; l'<strong>al</strong>tro menava<br />

via quelli suoi anim<strong>al</strong>etti per cacciare; e così combattendo, uno de quelli<br />

passò la coscia con una frezza a uno de li nostri, il qu<strong>al</strong>e subito morì.<br />

Quando visteno questo, subito corseno via. Li nostri avevano schioppetti e<br />

b<strong>al</strong>estre, e mai non li poterono ferire. Quando questi combattevano, mai<br />

stavano fermi, ma s<strong>al</strong>tando de qua e de là. Li nostri seppellirono lo morto e<br />

brusarono tutte le robe, che avevano lassate. Certamente questi giganti<br />

correno piú [dei] cav<strong>al</strong>li e sono gelosissimi de loro mogliere.<br />

Quando questa gente se sente m<strong>al</strong>e <strong>al</strong> stomaco, in loco de purgarse, se<br />

mettono ne la gola dui p<strong>al</strong>mi e piú d'una frezza e gomitano colore verde<br />

mischiato con sangue, perchè mangiano certi cardi. Quando li dole el capo,<br />

se dànno nel fronte una tagiatura nel traverso, e così ne le bracce, ne le<br />

gambe e in ciascuno loco <strong>del</strong> corpo, cavandose molto sangue. Uno di quelli<br />

[che] avevamo presi, che stava ne la nostra nave, diceva come quel sangue<br />

non voleva stare ivi e per quello li dava passione. Hanno li capelli tagliati<br />

con la chierega a modo de frati, ma piú longhi, con uno cordone de bambaso<br />

<strong>intorno</strong> <strong>al</strong> capo, nel qu<strong>al</strong>e ficcano le frezze quando vanno a la cazza. Legano<br />

el suo membro dentro <strong>del</strong> corpo per lo grandissimo freddo. Quando more<br />

uno de questi, ge appareno X o dodici demoni, b<strong>al</strong>lando molto <strong>al</strong>legri<br />

<strong>intorno</strong> <strong>al</strong> morto, tutti depinti. Ne vedono uno sovra li <strong>al</strong>tri assai più grandi,<br />

gridando e facendo più gran festa. Così come el demonio li appare depinto,<br />

de quella sorte se depingono. Chiamano el demonio maggior Setebos, a li<br />

<strong>al</strong>tri Cheleulle. Ancora costui ne disse con segni avere visto li demoni con<br />

due corni in testa e peli longhi che coprivano li piedi, gettare foco per la<br />

bocca e per il culo. Il capitano gener<strong>al</strong>e nominò questi popoli Patagoni. Tutti<br />

se vestono de la pelle de quello anim<strong>al</strong>e già detto. Non hanno case, se non<br />

trabacche de la pelle <strong>del</strong> medesimo anim<strong>al</strong>e e con quelle vanno mo' di qua,<br />

mo' di là, come fanno li Cingani. Vivono di carne cruda e de una radice<br />

dolce, che la chiamano chapae. Ogni uno de li due, che pigliassemo,<br />

mangiava una sporta de biscotto e beveva in una fiata mezzo secchio de<br />

acqua. E mangiavano li sorci senza scorticarli.<br />

Stessemo in questo porto, el qu<strong>al</strong>e chiamassemo porto de Santo<br />

Giuliano, circa di cinque mesi, dove accaddettero molte cose. Acciò che<br />

Vostra illustrissima signoria ne sappia <strong>al</strong>cune, fu che, subito entrati nel<br />

porto, li capitani de le <strong>al</strong>tre quattro navi ordinarono uno tradimento per<br />

ammazzare il capitano gener<strong>al</strong>e: e questi erano el vehadore de l'armata,<br />

che se chiamava Gioan de Cartagena, el tesoriero Alovise de Mendoza, el<br />

contadore Antonio Cocha e Gaspar de Casada. E squartato el vehador da li<br />

uomini, fu ammazzato lo tesoriero a pogn<strong>al</strong>ade, essendo descoperto lo<br />

tradimento. De lì <strong>al</strong>quanti giorni Gaspar de Cazada per voler fare un <strong>al</strong>tro<br />

tradimento, fu sbandito con un prete in questa terra Patagonia. El capitano<br />

gener<strong>al</strong>e non volle farlo ammazzare perchè lo imperatore don Carlo lo<br />

aveva fatto capitano.<br />

Una nave, chiamata Sancto Iacopo, per andare a descovrire la costa si<br />

perse. Tutti gli uomini si s<strong>al</strong>varono per miracolo, non bagnandose. Appena<br />

due de questi venirono a le navi e ne dissero el tutto. Per il che el capitano<br />

gener<strong>al</strong>e ghe mandò <strong>al</strong>cuni uomini con sacchi de biscotto. Per due mesi ne<br />

fu forza portarli el vivere; perchè ogni giorno trovavano qu<strong>al</strong>che cosa de la<br />

nave. El <strong>viaggio</strong> de andare era longo 24 leghe, che sono cento miglia; la via<br />

asprissima e piena de spini. Stavano 4 giorni in <strong>viaggio</strong>; la notte dormivano<br />

in macchioni; non trovavano acqua da bevere, se non ghiaccio, il qu<strong>al</strong>e ne<br />

era grandissima fatica. In questo porto era assaissime cappe longhe, che le<br />

chiamano missiglioni, avevano perle nel mezzo, ma piccole, che non le<br />

potevano mangiare. Anco se trovava incenso, struzzi, volpe, pàssae e conigli<br />

più piccoli assai de li nostri. Qui, in cima <strong>del</strong> piú <strong>al</strong>to monte, drizzassemo<br />

una croce in segno de questa terra che era <strong>del</strong> re di Spagna, e chiamassemo<br />

questo monte Monte de Cristo.<br />

Partendone de qui, in 51 grado manco un terzo <strong>al</strong>l'Antartico,<br />

trovassemo uno fiume de acqua dolce nel qu<strong>al</strong>e le navi quasi [se] perseno

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