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EDITORI MUSICALI,UNA PASSIONE LUNGA UN SECOLO - Siae

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pino delle idee, dei caratteri, dei testi e poi<br />

cerchiamo degli attori in grado di interpretarli<br />

al meglio. Mi sembra che in questo<br />

modo ci siano più possibilità di dare un<br />

segno di originalità. Di solito avviene che si<br />

contatta il comico che si porta la sua squadra<br />

di autori di fiducia e si lavora sul suo repertorio<br />

per renderlo televisivo. È un problema<br />

che si ritorce anche sui comici stessi. Si<br />

ritrovano a fare Zelig , per esempio, dando<br />

fondo a tutto il loro repertorio per fare al più<br />

una stagione e per poi ritrovarsi quella successiva<br />

con un sacco di difficoltà. Lavorando<br />

sui contenuti si dovrebbe favorire anche chi<br />

va in onda, perché avrebbe materiale nuovo<br />

e qualche idea in più.<br />

Mi ricorda il modo di lavorare di parecchio<br />

tempo fa. Il nostro gruppo per esempio (La<br />

Tv delle Ragazze, Avanzi) lavorava insieme<br />

agli attori sui personaggi nuovi da mandare<br />

in onda, evitando il riferimento al loro eventuale<br />

repertorio teatrale o cabarettistico<br />

Se gli autori possono lavorare sull’idea del<br />

cantiere, luogo in cui si lavora insieme, ci<br />

possono essere più possibilità di sviluppo.<br />

Noi vogliamo dare all’autore il luogo dove<br />

mettere in pratica le sue idee, se sono percorribili.<br />

Trovo che sia un esperimento<br />

coraggioso: il canale mette a disposizione un<br />

contratto e la possibilità di produrre delle<br />

idee originali.<br />

La vostra ambizione è quella di trovare nuovi<br />

modi di far ridere o che altro?<br />

Uscire dal cliché in cui il comico ha un suo<br />

personaggio, ha un tormentone che ripete<br />

sei volte durante il monologo e poi esce di<br />

scena. A me, per esempio, piace molto lo<br />

sketch, se fatto bene con dei caratteri<br />

moderni. A mio avviso oggi la comicità non<br />

sta parlando delle persone reali, non sta<br />

parlando di noi. Si producono personaggi<br />

“regionali” o estremizzati, mentre si ride<br />

poco dei mestieri o di persone che incontriamo<br />

tutti i giorni.<br />

Non ritieni invece che manchi la satira, la<br />

satira politica?<br />

Non c’è più il gusto di indagare o prendere<br />

in giro il costume.<br />

Come è riuscito a fare Alberto Sordi, ad<br />

esempio?<br />

Esatto. Sordi si divertirebbe moltissimo a<br />

prendere in giro certe figure come il manager<br />

o la pierre, che non si sa esattamente che<br />

mestiere sia. Manca un pochino di sana<br />

ferocia sulla figura sociale, senza scivolare<br />

nella comicità grossolana che produce solo<br />

macchiette.<br />

Basta, quindi, con il comico “barzelletta”,<br />

senza carattere?<br />

Tutti i nuovi contenitori della comicità<br />

attuale, a parte Assolo (La 7), impongono i<br />

tre minuti: devi avere un buon ingresso, una<br />

buona battuta finale e tre tormentoni, non ti<br />

è richiesto proprio nient’altro, non puoi<br />

cesellare il personaggio. Devi far ridere dall’ingresso<br />

in scena, dal costume. Già lavorare<br />

su tempi un po’ più dilatati oggi sembrerebbe<br />

rivoluzionario. Per esempio sto lavorando<br />

con Teocoli. Nonostante il suo grande<br />

talento, tutti trovano sempre qualcosa da<br />

tagliare, come se 30 secondi in più fossero<br />

una minaccia, potrebbero essere invece un<br />

valore aggiunto.<br />

Pensi che esista una possibilità di essere<br />

lucidi e graffianti nei programmi di culto che<br />

manderete in onda? Come South Park,<br />

Mash, Absolutely Fab, che – pur non essendo<br />

nuovi – sono molto più satirici e divertenti<br />

di certe commedie anche americane<br />

attuali?<br />

Questo è il vero dramma, perché la rete ha<br />

una library immensa e qualificatissima. Non<br />

pretendo di raggiungere quella qualità, ma<br />

voglio provare a lavorare su una sit-com italiana<br />

che sia almeno un gradino più in alto di<br />

quelle che vanno in onda. Anche se per il<br />

momento forse è impossibile raggiungere il<br />

livello dei dialoghi delle sit-com americane,<br />

soprattutto se ci dicono che il pubblico non<br />

sarebbe in grado di capire…<br />

Ma se capisce la sit-com americana perché il<br />

pubblico non dovrebbe capire anche quella<br />

nostrana?<br />

Il paradosso è che lo stesso produttore<br />

manda South Park senza nessuna censura,<br />

mentre quello che produciamo noi ha mille<br />

incomprensibili filtri.<br />

Una bella premessa è proprio la totale libertà<br />

editoriale che promettete. È il requisito<br />

fondamentale per la comicità.<br />

Noi cerchiamo di dare una scossa. L’unica<br />

condizione per il momento è il basso costo.<br />

Se ci fosse un’idea buona garantiamo massima<br />

libertà sui contenuti. L’esperienza che<br />

abbiamo, sia te che io, è che quando si parte<br />

da un’idea, la sua realizzazione la fa trasformare<br />

completamente, perché passa attraverso<br />

il filtro del committente, dell’appaltante,<br />

di chi è di passaggio nei corridoi, di<br />

chiunque. Qui ci sono meno filtri e la possibilità<br />

di usare un linguaggio un po’ più<br />

moderno, che non vuol dire spregiudicato.<br />

Sta già arrivando molto materiale?<br />

Abbastanza. In genere sono tutte proposte<br />

molto orecchiate, ovviamente, da quello che<br />

c’è in tv, ma qualcosa di interessante c’è, e<br />

accettiamo proposte fino alla fine di settembre.<br />

Se Vivaverdi dovesse uscire in ritardo<br />

rispetto alla vostra dead line per l’invio dei<br />

testi, pensi che rifarete un’altra selezione<br />

l’anno prossimo?<br />

Penso che nella primavera del 2006 ci sarà<br />

un’altra tornata. Noi intanto con il gruppo<br />

che si formerà vogliamo iniziare a produrre<br />

qualcosa già da fine gennaio.<br />

Perché c’è un tetto di 35 anni per gli aspiranti<br />

autori? Siete sicuri che la comicità sia<br />

appannaggio di questa fascia d’età?<br />

Oltre quell’età si presume che uno abbia già<br />

cambiato mestiere o si sia già stabilizzato nel<br />

suo.<br />

Ho letto sul vostro sito che la prima cosa<br />

richiesta è la cessione totale dei diritti sulle<br />

proposte inviate, che ne farete di quelle che<br />

non utilizzate?<br />

Mi sono irritato anch’io, ma mi hanno spiegato<br />

una serie di ragioni legali per garantire<br />

la rete. Quello che posso garantire io è che se<br />

uno viene con un’idea, è sua e se va in onda<br />

verrà tutelato. L’emittente rivendicherà solo<br />

la sua parte di titolarità.<br />

E tutto il materiale che non verrà utilizzato?<br />

Ritorna indietro all’autore<br />

Non mi resta che farvi gli auguri per la<br />

riuscita dell’esperimento, che potrebbe far<br />

capire che una comicità libera fa più ridere:<br />

“Una rivoluzione copernicana rispetto al<br />

tradizionale modus operandi della televisione”<br />

annuncia il progetto.<br />

Per gli interessati consultare il sito:<br />

www.paramountcomedy.it

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