Il numero di Playboy con Stephanie Seymour
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Daniele Funaro<br />
Non sapevo chi fossero i Nirvana, la prima volta<br />
che sentii Smells Like Teen Spirit. Credo che<br />
fossi nel basement della casa <strong>di</strong> ma zia a<br />
Wilmington, Delaware e che stessi guardando<br />
VH1 o MTV, nel 1991 o nel 1992. Non fu quella<br />
totale rivoluzione che si <strong>di</strong>ce, almeno per me,<br />
che all'epoca ascoltavo U2 (tra l'altro, sono 20<br />
anni anche <strong>di</strong> Achtung Baby, così), Pink Floyd<br />
e cose del genere. Ma certo è che Nevermind<br />
mi rimase sottopelle. Avevo 16 anni e quello era<br />
uno dei <strong>di</strong>schi perfetti, se hai 16 anni. I Nirvana<br />
entrarono nei miei ascolti abituali in quel<br />
periodo. <strong>Il</strong> commesso del negozio in cui lo<br />
comprai, probabilmente un Tower Records a<br />
Wilmington, mi <strong>di</strong>sse che la mia era la versione<br />
<strong>con</strong> la ghost track dopo 20 minuti <strong>di</strong> silenzio, e<br />
da quel momento ho imparato a non fermare<br />
un <strong>di</strong>sco dopo l'ultima canzone. Lo ascoltavo