Il numero di Playboy con Stephanie Seymour
Il numero di Playboy con Stephanie Seymour
Il numero di Playboy con Stephanie Seymour
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Paolo Morelli<br />
Parlare del mio primo ascolto <strong>di</strong> Nevermind<br />
significa sottoporre all’ennesimo bagno <strong>di</strong><br />
sangue la mia reputazione musicale<br />
(trattandosi dell’ospitata in un blog in cui<br />
dovrei avere più o meno la cre<strong>di</strong>bilità <strong>di</strong> uno<br />
che apprezza Francesco Renga periodo belcanto,<br />
me ne farò una ragione).<br />
Per l’ascolto dell’intero <strong>di</strong>sco dovetti aspettare<br />
l’acquisto della cassetta originale (la Si*e <strong>di</strong> allora<br />
sarebbe <strong>con</strong>tenta), giunto <strong>con</strong> notevole ritardo<br />
come mio solito. Niente folgorazioni, come<br />
sarebbe stato per Mellon Collie poco tempo<br />
dopo e come era stato per il coevo Ten dei<br />
Pearl Jam (su cui invece ero arrivato prima,<br />
tramite nastro <strong>di</strong> provvidenziale Amico Esperto).<br />
<strong>Il</strong> <strong>con</strong>testo spesso fa molto: se al ricordo<br />
della rockoteca dove ho sudato le prime camicie<br />
a maniche corte ballando Smells Like Teen