LE STRADE DEI PARCHI - Naturainviaggio.It
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Tratto VICOVARO - VARCO SABINO<br />
Collalto Sabino Varco Sabino<br />
curva a destra in corrispondenza della quale, sulla sinistra, inizia<br />
il sentiero che porta all’aspra Gola dell’Obito.<br />
Come quello di Riancoli, anche il Fosso dell’Obito taglia da<br />
est a ovest la dorsale montuosa, separando il rilievo del Navegna<br />
da quello del Cervia. Il suo bacino idrografico ricade<br />
tutto nella Riserva e dà origine ad una valle apparentemente<br />
anomala, che nasce<br />
aperta e termina in<br />
una gola. La causa<br />
sta nel fatto che<br />
nella parte alta del<br />
bacino, a oriente,<br />
affiora del flysch<br />
(arenarie stratificate<br />
miste ad argille),<br />
una roccia relativamente<br />
“tenera” e molto predisposta<br />
al modellamento<br />
da parte dell’erosione atmosferica;<br />
nella zona più occidentale e bassa<br />
verso Ascrea, invece, vi sono dei<br />
banconi più compatti e tenaci di<br />
calcare su cui l’erosione si concentra<br />
solo in alcune zone dando<br />
luogo a forme scoscese e ripidi pendii vallivi.<br />
Il nome Obito deriva probabilmente da “oves”<br />
(pecore), a segnalare un antico varco fra i<br />
monti per la<br />
transumanza<br />
delle greggi. Gli ambienti<br />
isolati e proibitivi della forra<br />
ospitano diversi tipi di vegetazione<br />
e sono frequentati da specie rare<br />
e sensibili quali il falco pellegrino<br />
e il merlo acquaiolo.<br />
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