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anno 2007 - Istituto studi atellani

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carmelitano in località il Deserto di Sant‟Agata sui Due Golfi, presso Sorrento, il<br />

Monumento funerario del vescovo Carmine Cesarano nel Deambulatorio del Duomo di<br />

Aversa 85 .<br />

Da corsi regolari di <strong>studi</strong> proveniva, invece, Giovanni Di Giorgio (Aversa 29/4/1914 -<br />

8/8/1992) che, dopo aver frequentato il Liceo artistico e l‟<strong>Istituto</strong> d‟Arte di Napoli, dove<br />

fu allievo, tra gli altri, di Pietro Barillà, Alberto Chiancone ed Eugenio Viti, <strong>studi</strong>ò a<br />

Monza con Pio Semeghini e Raffaele De Grada grazie ad una borsa di <strong>studi</strong>o vinta nel<br />

1939 86 . Prima ancora, nel 1937, aveva vinto un‟altra borsa di <strong>studi</strong>o e aveva ottenuto i<br />

Premi prelittore per l‟affresco nel 1935 e nel 1937, e il Premio prelittore per l‟olio nel<br />

1936. Nel 1937 aveva esposto un gruppo di xilografie al Circolo artistico Italo-Rumeno.<br />

A. De Marco, Pace e ricostruzione,<br />

ubicazione ignota<br />

F. Durante, Monumento funerario<br />

del Vescovo C. Cesarano, Aversa,<br />

Deambulatorio del Duomo<br />

Ritornato ad Aversa, dal 1942 insegnò prima Disegno nella locale scuola media e poi,<br />

dal 1970, fu direttore del Liceo Artistico Statale. Nel frattempo allestì diverse mostre<br />

personali a Napoli, Roma, Bologna, Rimini, Milano, Monza, Parma ed Aversa e<br />

partecipò a varie mostre sindacali lombarde e napoletane, conquistandosi la stima di<br />

numerosi collezionisti italiani e stranieri. La sua produzione, costituita oltre che da<br />

dipinti ad olio, da un cospicuo numero di acquaforte, è, infatti, presente in diverse<br />

collezioni napoletane, aversane, lombarde e finanche nella Galleria d‟Arte Moderna di<br />

Vienna. Le sue opere più famose, Dolenti note e Idillio campestre, furono premiate con<br />

medaglie d‟oro. Fu anche un discreto illustratore di libri 87 .<br />

Coetaneo e compaesano di Di Giorgio, Luigi Panarella (Aversa 12/6/1915 - 5/8/1983)<br />

è il maggiore pittore aversano del secolo, attività cui accompagnò anche quella di<br />

scenografo e scultore 88 . Frequentatore dei più importanti <strong>studi</strong> artistici di Napoli del<br />

tempo, dove ebbe modo di conoscere una vasta schiera di artisti, collaborò con Barillà e<br />

85 M. FRANCESE, Francesco Durante, in Aversando Aversando, 2, (1994), p n.n.<br />

86 A. M. COMANDUCCI, Dizionario ..., op. cit., III ediz. (1962), p. 619; Arte Italiana<br />

Contemporanea, Firenze 1965-77, V (1972); Dizionario biografico dei Meridionali, 1974, I, p.<br />

344; K. G. SAUR, op. cit., 27, (2000), p. 365.<br />

87 A. M. COMANDUCCI, op. cit., III ed., 1962, p. 619.<br />

88 AA.VV., Fuori dall‟ombra. Nuove Tendenze nella Arti a Napoli dal „45 al „65, Catalogo<br />

della mostra Napoli 1991; G. AGNISOLA- E. BATTARRA - V. PERNA, Arte in Terra di<br />

Lavoro 1945 - 2000, Caserta 2001, p. 15.; A. CECERE, Luigi Panarella, un insigne pittore<br />

aversano, in Consuetudini aversane, a. XI, nn. 41-42 (ottobre 1997- marzo 1998), pp. 48–55;<br />

G. LETTIERO, Il poeta dell‟arte Forme e colori di Luigi Panarella, in L‟altra voce, a. II, n. 4<br />

(maggio 2004), pp. 33-34.<br />

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