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anno 2007 - Istituto studi atellani

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mentre lo stesso card. Richelieiu era un accanito giocatore di primiera, là dove in tutta<br />

Europa imperversava il gioco detto lanzicheneccho, più noto da noi come zecchinetto.<br />

Ad ogni modo, non essendo rassegnato ad avere un‟esistenza grama, Giulio si laurea in<br />

«utroque iure» e intraprende, anche grazie alla famiglia Colonna, la carriera nella<br />

diplomazia vaticana che lo porta a diventare Segretario della Legazione di Milano: un<br />

osservatorio privilegiato che gli permette di incontrare Richelieu e Père Joseph, la sua<br />

eminenza grigia, sedere alla tavola di Luigi XIII, fino ad ottenere da Urbano VIII il<br />

canonicato di Santa Maria Maggiore e San Giovanni in Laterano, che gli garantiva una<br />

discreta rendita annua. Tuttavia Mazzarino non si sentì gratificato adeguatamente fin<br />

quando non fu incaricato di raggiungere Parigi, dove i salotti lo accolsero con curiosità<br />

ed interesse nel trascorrere delle serate tra arguzie intellettuali e discettazioni letterarie,<br />

magari seduti ad un tavolo da gioco, intorno al quale molte donne non esitavano ad<br />

impegnare le loro sostanze e all‟occorrenza anche il loro corpo al trente et quarante! E<br />

Mazzarino non mancò di distinguersi anche su questo versante, introducendo il gioco<br />

dell‟Haca, una specie di roulette con dodici numeri, che praticò anche a costo di<br />

indebitarsi. Poi arriva l‟ordine di spostarsi ad Avignone: qui l‟attendeva una vita senza<br />

scosse fin quando non fece ritorno a Roma, da dove andò via definitivamente con la<br />

nomina a Cardinale. Da lì parte la sua irresistibile ascesa che dura fino a quando<br />

trasferisce in Provenza sorelle, nipoti e “mazzarinette” per prepararne l‟ingresso a corte,<br />

anche attraverso adeguati matrimoni di interesse.<br />

Insomma Mazzarino appartiene a quella categoria di personaggi che h<strong>anno</strong> provocato<br />

giudizi tanto contrastanti da rendere quasi impossibile una sua specifica collocazione ed<br />

etichettatura, per quanto possa essere stato considerato furbo o ladro, spirito maligno o<br />

fuorilegge. Ad ogni modo, anche a costo di mancar di riguardo a Voltaire, Papa è<br />

convinto che il Card. Giulio «incarna più di ogni altro i pregi e i difetti dell‟uomo<br />

politico dell‟epoca barocca». Inoltre, governando le vicende politiche di quel tempo,<br />

diede forma concreta allo stato e soprattutto riuscì ad organizzare un paese come la<br />

Francia, liberandolo dalle insidie delle fazioni nobiliari e dalle invadenze della<br />

magistratura.<br />

Non è casuale che Il breviario dei politici, a lui attribuito, suggerisca tutte le prudenze e<br />

le astuzie dell‟uomo politico ma anche lungimiranti intraprese. Infatti, non è senza<br />

significato che, per rimuovere gli ostacoli sul cammino di capaci e meritevoli, (oggi<br />

esistono ancora la Biblioteca e l‟<strong>Istituto</strong> di Francia) il nostro abbia istituito la<br />

Fondazione del “Collegio delle Quattro Nazioni”. Era una sua specifica eredità che<br />

offriva ogni <strong>anno</strong> a sessanta tra i giovani più dotati la possibilità di completare gli <strong>studi</strong><br />

ed entrare a far parte della classe dirigente, senza soffrire i condizionamenti derivanti<br />

dal bisogno e dagli oscuri natali, ma facendo leva solo sull‟intelligenza e le capacità<br />

personali, sull‟intraprendenza e il desiderio di potere: guarda caso le cifre distintive del<br />

Mazzarino, che si faceva forte principalmente «dei pensieri grandi, degni di<br />

un‟ambizione senza limiti»!<br />

GIUSEPPE DIANA<br />

MARCO DE MARCO, L‟altra metà della storia, spunti e riflessioni su Napoli da<br />

Lauro a Bassolino, Guida, Napoli <strong>2007</strong><br />

Questo libro si sta imponendo all‟attenzione dei campani per la lettura disincantata che<br />

propone delle vicende di Napoli da Lauro a Bassolino. L‟ex vicedirettore dell‟Unità, da<br />

circa dieci anni direttore del Corriere del Mezzogiorno, inserto del Corriere della Sera,<br />

prova a leggere gli anni dal dopoguerra analizzando gli aspetti politici e amministrativi<br />

della vita comunale e regionale senza pregiudizi e senza lasciarsi influenzare dalla<br />

propaganda del maggiore partito della sinistra che, nel corso degli anni, ha creato una<br />

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