14.06.2013 Views

anno 2007 - Istituto studi atellani

anno 2007 - Istituto studi atellani

anno 2007 - Istituto studi atellani

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Carlo Muccio, conosciuto in città come appassionato cultore della musica d‟autore<br />

napoletana, si è scoperto essere un meticoloso ricercatore di edicole votive. Ha, infatti,<br />

pubblicato un interessante lavoro dal titolo Le Edicole Votive di Aversa, licenziato alle<br />

stampe per i tipi Dimagraf S.r.l. di Carinaro e con il patrocinio dell‟Assessorato alla<br />

Cultura del Comune di Aversa.<br />

Dedicata al padre e alla madre, l‟opera, le cui immagini sono state curate da Carlo<br />

Gentile, passa in rassegna le edicole votive, i crocifissi e le statue che si ritrovano ai<br />

quattro angoli della città, definendone le icone, individuandone l‟ubicazione e<br />

estendendo la sua attenzione a quelle poste ai confini dei paesi limitrofi ed anche<br />

all‟interno delle case private.<br />

In realtà quella delle edicole votive è una forma di religiosità popolare che risale a tempi<br />

remoti e rappresenta la maniera più immediata del bisogno che l‟uomo ha avuto da<br />

sempre di riferirsi ad entità superiori per ottenerne protezione. Forse per questo motivo<br />

essenziale gli uomini h<strong>anno</strong> circondato i luoghi della loro quotidianità con immagini e<br />

statue di santi e Madonne che, posti agli incroci delle strade e nelle piazze, nei cortili e<br />

ai confini dei centri abitati, erano considerate «altare del vicinato» con un valore<br />

aggregante per le famiglie che insieme recitavano preghiere e invocazioni.<br />

«Purtroppo - lamenta Muccio - queste caratteristiche microarchitetture non h<strong>anno</strong> più<br />

il valore di un tempo» ed h<strong>anno</strong> perso anche la loro valenza religiosa, versando<br />

moltissime in un tale stato di abbandono da perdere i loro decori e disegni. Tuttavia<br />

ognuna di esse ha una propria storia ed è una testimonianza antica di devozione, in<br />

quanto le “madonnelle”, come sono chiamate in gergo popolare le edicole votive, sono<br />

il segno della “pietas” che anima il popolo, il quale sente forte il bisogno di ricordare<br />

anche con le immagini fatti ed avvenimenti che h<strong>anno</strong> segnato la comunità o la singola<br />

famiglia.<br />

Lo stesso Muccio ne ricorda «una in particolare, ubicata in Via Vito di Jasi, dove si<br />

recava da bambino con una zia agli inizi degli anni „60»: un grosso affresco adiacente<br />

la Ferrovia Alifana, che rappresentava le Anime del Purgatorio, alle quali la gente<br />

lanciava monetine da 5, da 10 e da 20 lire, che nessuno rubava. Abbattuto il muro non è<br />

svanito il sito di venerazione: infatti, nel 1982 è stata eretta un‟edicola votiva che<br />

raffigura la Madonna del Carmine sovrastante le Anime del Purgatorio.<br />

In questa indagine una cura particolare è stata posta dal Muccio nel censimento delle<br />

edicole insistenti su strade confinanti con i paesi limitrofi di Aversa, perché sembrano<br />

testimoniare un misticismo puro e antico, senza però trascurare quelle che si ritrovano in<br />

portoni e cortili, androni o accessi di case private, giungendo alla conclusione che<br />

spesso «lo stesso devoto non ha la minima idea a quale Santo o Madonna è rivolto<br />

l‟altare ma lo venera, lo esalta, lo invoca e lo accudisce sol perché si tratta di una<br />

entità suprema».<br />

Inoltre, il testo appare utile da diverse angolazioni perché, grazie alla catalogazione, ci<br />

permette di scoprire la storia della venerazione popolare e della fede aversana: entrambe<br />

sono riservate in particolare alla Madonna di Casaluce e alla Madonna dell‟Arco, anche<br />

se non son poche le edicole dedicate alla Madonna con Bambino, a San Nicola e a San<br />

Pio.<br />

Questo metodo di indagine offre la possibilità di conoscere anche i materiali con i quali<br />

sono realizzate le edicole, le cui raffigurazioni sono rappresentate con affreschi su<br />

intonaci o piastrellate, con dipinti o bassorilievi, con carattere a stampa o artigianali. Né<br />

l‟autore ha trascurato Crocifissi e Statue di cui ci ha fornito descrizioni particolareggiate<br />

e verifiche sul loro stato di conservazione, talvolta pessimo.<br />

Infine, per favorire il lettore, il testo riporta anche un glossario dei termini usati con un<br />

chiaro intento divulgativo, avendo a corredo anche una serie di tavole che permettono di<br />

localizzare facilmente il posizionamento topografico di ciascuna delle 150 icone votive,<br />

79

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!