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anno 2007 - Istituto studi atellani

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LA CASA RURALE A CORTE<br />

La casa rurale a corte è un‟abitazione composta da più edifici raccolti attorno ad uno<br />

spazio chiuso e scoperto distribuiti su di un‟area geografica che va dalla Pianura Padana,<br />

dal Veneto, dalla Puglia, fino al Sannio.<br />

La casa poderale è legata ai contratti a mezzadria di età medievale ricollegabile al nuovo<br />

processo di colonizzazione della campagna dopo l‟<strong>anno</strong> mille ed alle autonomie<br />

comunali. L‟influsso della cultura architettonica urbana sulla casa rustica si è<br />

manifestato principalmente nel campo delle tecniche costruttive e delle soluzioni<br />

tipologiche formali, infatti, è nel borgo che nascono la scala esterna, il portico, la loggia,<br />

cioè tutta quella volumetria architettonica che si aggiunge al nucleo originario della<br />

torre formando il complesso architettonico delle case rurali.<br />

Corso Secondigliano in una foto d‟epoca<br />

Infatti, la casa a corte campana è composta da un nucleo principale, disposto su due<br />

piani e si articola attorno ad un‟aia centrale con dei corpi di fabbrica più bassi, destinati<br />

alla lavorazione dei prodotti locali quali la canapa, il tabacco, le noci, le mele e così via<br />

e al deposito degli attrezzi agricoli.<br />

Vi è di solito una scala esterna che collega la corte con il loggiato posto al piano<br />

superiore dell‟abitazione spesso poggiante su mensole in piperno o posto su grandi archi<br />

in muratura di tufo. Il loggiato fa da disimpegno, perché da esso si accede alle varie<br />

camere da letto, che raramente sono intercomunicanti mentre al piano terra è ubicata la<br />

cucina e i principali servizi.<br />

Uno spazio interno caratteristico delle costruzioni rurali delle nostre terre è il cosiddetto<br />

luogo. Era questo lo spazio condominiale dove le famiglie si riunivano e dividevano,<br />

non senza risse e discussioni, i beni di comodo quali il lavatoio, qualche rudimentale<br />

servizio igienico, il pozzo nero, un piccolo giardino, le tettoie; esso era per lo più fatto<br />

di terra battuta con pavimentazione maiolicata all‟ingresso dei bassi, piccole camere<br />

dove vivevano le famiglie più povere. Ma il luogo era anche la piccola agorà dei poveri,<br />

il posto dove riunirsi per pregare e dire il rosario davanti all‟immancabile edicola di<br />

gesso con dentro dipinte le immagini della Madonne, dei Gesù e dei Santi.<br />

Tale tipo di architettura rurale lo troviamo sparso in modo isolato nel territorio dei<br />

villaggi di Secondigliano, Capodichino, Lanciasino, Melito, Giugliano, Villaricca etc.<br />

etc. sotto forma di masseria.<br />

Nel territorio di Capodichino sorgeva un piccolo villaggio detto San Cesareno nelle<br />

vicinanze di Mianella, oggi denominato Cupa Cesarea.<br />

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