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anno 2007 - Istituto studi atellani

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L‟ANTICO EDIFICIO SCOLASTICO<br />

DI FRATTAMAGGIORE PASQUALE SAVIANO<br />

1. La città nel periodo liberale. A cavallo tra XIX e XX secolo lo schema dello<br />

sviluppo economico e sociale frattese trovò una sintesi eccezionale nella politica liberale<br />

e nell‟attività dell‟imprenditoria locale che risultò all‟avanguardia europea con le<br />

esperienze esemplari di Carmine Pezzullo, industriale canapiero, e degli altri numerosi<br />

imprenditori locali.<br />

Il patrimonio delle risorse tecniche e spirituali del popolo frattese diede i suoi frutti<br />

definendo per Frattamaggiore l‟immagine della città moderna, industrializzata e ricca,<br />

capace di reggere il confronto con le migliori realtà internazionali, attivissima nel campo<br />

dell‟economia e della produzione canapiera, precorritrice di una modernità che sarà<br />

possibile notare per altre città importanti solo un cinquantennio dopo.<br />

Frattamaggiore 1902<br />

La città della fine dell‟800 era già collegata al capoluogo napoletano con una moderna<br />

linea tranviaria (aperta nel 1898), ed era inserita come un attivissimo centro nella rete<br />

ferroviaria nazionale posizionato sul tronco Napoli- Roma e Napoli- Foggia.<br />

La Frattamaggiore liberale dell‟inizio del XX secolo, nodo dell‟elettrificazione<br />

regionale, tra le principali realtà produttive dell‟Italia industriale e dell‟Europa, era la<br />

città di una popolazione attivissima che impegnava nel commercio e nella vita pubblica<br />

numerose ditte e migliaia di persone che facevano della emulazione, del lavoro e della<br />

solidarietà civile, un alto e rispettabile valore morale; un valore praticamente vissuto e<br />

rappresentato nei comportamenti e nelle istituzioni, nelle diffuse iniziative benefiche,<br />

nella formazione, nei servizi sociali ed assistenziali e nella stessa urbanistica.<br />

Alle accorsate attività sociali ed assistenziali di origine post-unitaria (Ospedale,<br />

Mendicicomio, Orfanotrofio, Scuole Municipali, Asilo Infantile) si aggiunsero iniziative<br />

di ampio respiro che corrisposero alle trasformazioni economiche e culturali dell‟epoca.<br />

Si sviluppò una urbanistica nuova che ricalcò lo stile „umbertino‟ dei palazzi<br />

istituzionali italiani e, in particolare, di quelli napoletani costruiti dalla Società per il<br />

risanamento a cavallo tra „800 e „900. Si costruirono edifici pubblici, chiese e palazzi<br />

privati adeguati alle nuove esigenze della città, della vita civile, della religiosità e della<br />

istruzione.<br />

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