libretto C.A. Badian partituurin mukaisena

Scena 3
Alvilda cogitabonda con Irena, dopo breve spatio così dice
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Son risolta, non voglio amar.
Per me lo strale del Dio ch’ha l’ale non sa piagar.
IRENA: Signora, se tu miri il garrulo augelletto che qui scherzando ogn’hora vola di
ramo in ramo, altro non fa ch’amar.
ALVILDA: Et io non amo.
IRENA: Tra questi fiori, il fiore che con un nome gentil Clizia s’appella, volgendo al ciel
il guardo arde amante del sole.
ALVILDA: Et io non ardo.
IRENA: La pampi-
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nosa vite con amoroso nodo gode l’olmo abbracciar.
ALVILDA: Et io non godo.
IRENA: Ogni pianta, ogni sasso al fine....
ALVILDA: Noiosa troppo omai ti rendesti. Olà, dagl’occhi parti, fuggi, t’invola. Costante in
non amar voglio esser sola.
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IRENA: Se tu non vuoi amar, io voglio amar affè.
Ma ciò sarebbe poco. Vorrò ch’estingua il foco chi già l’accese in me.
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