libretto C.A. Badian partituurin mukaisena
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328<br />
330<br />
Scena 17<br />
Irena sola<br />
Quell’ ardore ch’ho nel core in eterno durerà.<br />
IRENA: Delio, l’arcier bendato, per ferirci ambedue scagliò dall’arco strali d’eguale<br />
tempra. Tu sarai sempre fido, io fida sempre.<br />
332<br />
Dal primo mio pensier già mai mi partirò. Non ho come l’altre il core che varia<br />
a tutte l’hore e che dica sì e no.<br />
333<br />
Scena 18<br />
Alfo da lontano precorso da trombe tenendo per mano Gilde, a cui Alvilda sostenta il<br />
lembo della veste. Ernando, Irena, Delio e guardie, che formano il trono di scena sul quale<br />
asceso Alfo con Gilde così dice<br />
ALFO: Gilde, tu sei mia sposa e già nel soglio tratti scettro temuto.<br />
334<br />
Fa’ ch’ogn’uno d’ossequi riverente al tuo<br />
piè porti tributo.<br />
GILDE: Preceda a tutti Olmiro.<br />
ALFO: È pazzo, o Gilde.<br />
GILDE: Dalle guardie assistito a me ne venga.<br />
) 119 (