libretto C.A. Badian partituurin mukaisena

DELIO: È più che vero.
323
IRENA: Con Gilde!
Or ora celebrate con Gilde vedrai le finte nozze.
DELIO: Sì, la figlia d’elevato soggetto.
IRENA: Mi rincresce ch’ad Alfo non gioverà.
DELIO: Perché, mia bella?
IRENA: Alvilda troppo ostinata al core. Più che tento placarla, ha più rigore.
DELIO: Sia com’esser si voglia.
325
A Delio basta che tu costante serbi la fè.
DELIO: Purché quel bel ch’adoro costante servi il cor, l’idolo mio ch’adoro conosca il
mio mal, io non curo l’altrui dolor.
326
IRENA: Non dubitar.
DELIO: Lo stesso giuro di far anch’io.
IRENA: Così ti voglio.
DELIO: Fors’è ch’io parta. Addio.
327.
Sì sì, cara, fino alla morte t’amerò con fedeltà.
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