libretto C.A. Badian partituurin mukaisena

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Scena 4
Alvilda sola
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263
Scena 5
Alfo con Gilde e detti
Ama quanto ti piace, il cor d’Alvilda per non amar si piega volontieri al servir.
So che diversa son dall’altre donzelle.
Ma voi ch’amate un volto, siete pazze nel mondo, o donne belle.
Donne, credetemi,
l’amar un giovine è vanità,
Entro il suo petto sol ha ricetto l’infedeltà.
Ma qui seco condusse Alfo donna vezzosa. Questa sarà la sposa.
ALFO: (O, bona sorte, ancora qui si ritrova Alvilda.)
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Gilde, non star sì mesta, non t’involo da chiostri, l’onestà non offendo. Il Padre
omai
sarà disciolto.
GILDE: (Ah, che da ciò non esce l’aspro dolor che sento. Il non haver potuto favellar
con Olmiro è il mio tormento.)
ALFO: Già tu sai che mentiti sono i nostri sponsali.
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