libretto C.A. Badian partituurin mukaisena

Eccola nell’artiglio dell’Augello di Giove. Alvilda indussi a portarsi colà,
perché già noto dell’ondoso artificio m’era l’occulto inganno, e perché sola qui potessi ad
Olmiro trovar libero scampo. Alvilda, a Dio ti lascio.
ALVILDA: (Taccio, ma dentro il cor di sdegno avvampo.)
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GILDE: Per dar pace a chi vol guerra, volo rapida al mio ben.
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Scena 7
S’adirato il troverò, le sue furie scaccierò con un guardo mio seren.
Olmiro frettoloso et Alvilda
OLMIRO: Ditelo, o fiori, ditelo sì, dove s’asconde quella crudele serpe infedele che mi
tradì.
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Io non la trovo e pur so che Gilde con Alfo, tolta agl’alberghi suoi, venne di
flora a passeggiar le vie. Ma qual bellezza invece sua rimiro!
ALVILDA: Ahi, chi mi torna in libertade?
OLMIRO: Olmiro.
ALVILDA: Con obbligo infinito riceverà il fa-
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vore.
OLMIRO: Eccoti sciolta!
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