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libretto - Azione Cattolica Vicenza

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STORY<br />

lo...quelle stelle che Dio ha creato lucenti, preziose, e...belle. Leone,<br />

dimmi: quante ne vedi?<br />

L: Beh...a dire il vero ora ho gli occhi ancora un po’ troppo pieni<br />

delle luci della città...non vedo un granché...solo un grande cielo<br />

nero...<br />

(aspettano un po’)<br />

F: E ora?<br />

L: Beh, ora il mio occhio si sta abituando...inizio a vederle...ecco, lì<br />

ce n’è una particolarmente lucente...com’è bella, prima non l’avevo<br />

nemmeno notata!<br />

F: Bernardo, tu hai studiato molto...raccontaci, cosa sono le stelle?<br />

B: Sono simili a frate Sole, ma sono molto più lontane; sono come<br />

un fuoco che brucia continuo...e quella luce più intensa...potrebbe<br />

essere un pianeta.<br />

L: Davvero? Che meraviglia! Ora che le conosco mi sembrano ancora<br />

più belle!<br />

F (sorride): Ecco, fratelli miei, la vera bellezza è così. Non è una<br />

reazione istintiva dei sensi, né semplicemente una forte emozione...No:<br />

scoprire la bellezza è come guardare le stelle: è qualcosa<br />

che si impara ad apprezzare poco a poco, magari vincendo gli ostacoli<br />

iniziali...come la luce accecante della città, che ti faceva<br />

vedere solo un cielo buio e ti impediva di vedere le piccole luci di<br />

quei soli lontani. E poi...ci sono stelle piccole e stelle grandi, stelle<br />

che notiamo subito e stelle che invece riusciamo a vedere solo se<br />

ci fermiamo e stiamo lì vicino a loro a guardarle...ma ognuna ha la<br />

sua luce, che è riflesso di quella di Dio!<br />

B: E come possiamo fare per riuscire a vedere questa bellezza<br />

anche nei fratelli che meno ci attraggono?<br />

F: Beh,...la prima cosa da fare è quella che abbiamo fatto noi stasera.<br />

Vero Leone?<br />

L: Già...<br />

B: Cioè?<br />

L: ...Alzare gli occhi al cielo!<br />

(Escono)<br />

88<br />

della giornata. Avviene al termine della attività del pomeriggio, subito<br />

prima della celebrazione serale, ed è il momento in cui ciascun ragazzo<br />

verifica la propria giornata, chiedendosi se e come è riuscito a vivere<br />

e far proprio l’atteggiamento proposto, e fa un breve esame di coscienza.<br />

Questo momento si vive in gruppo ed è guidato dall’educatore<br />

responsabile del gruppo, ma va sottolineato che la riflessione è personale:<br />

ciascun ragazzo è chiamato a confrontarsi personalmente, individualmente,<br />

con le riflessioni proposte e a chiedersi in prima persona,<br />

indipendentemente dagli altri, come ha vissuto la giornata appena<br />

trascorsa.<br />

Per ciascun giorno, sono a disposizione, nel <strong>libretto</strong> educatori, alcune<br />

domande-guida, pensate come supporto all’educatore che le può utilizzare<br />

come spunto per favorire la riflessione. Si tratta di domande<br />

indicative, che mettono in luce alcuni aspetti ritenuti importanti, ma<br />

sta poi all’educatore individuare le questioni che ritiene più adatte al<br />

gruppo che ha davanti ed eventualmente lanciare altre<br />

“provocazioni” che ritiene utili per far riflettere i propri ragazzi. Se un<br />

educatore decide di utilizzare tutte o alcune delle domande proposte,<br />

dovrà evitare assolutamente che i ragazzi le percepiscano come un<br />

“compito in classe” da svolgere scolasticamente: l’educatore dovrà<br />

riuscire a condurre la riflessione in modo che i ragazzi colgano, oltre<br />

la domanda, l’interrogativo profondo che si pone alla loro anima e<br />

che riescano a percepire questo momento come un’occasione per riflettere<br />

e crescere.<br />

Francesco sicuramente meditava tutti i giorni, ma quando sentiva il<br />

bisogno di un momento più intimo e personale con Dio amava recarsi<br />

alla Verna, un piccolo eremo su un monte vicino Assisi. Il nome scelto<br />

per questo momento prende ispirazione proprio da questa abitudine<br />

di Francesco e perciò prende il nome di eremo.<br />

Il segno della progressione personale sarà un braccialetto/scoobydoo<br />

composto da otto fili di colore diverso, uno per ciascun giorno<br />

del campo; su ciascun filo ogni ragazzo farà un numero di giri/nodi<br />

che rispecchia quanto si è impegnato durante il giorno corrispondente<br />

9<br />

INTRO

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