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•• 2 FORLI’PRIMOPIANO MERCOLEDÌ 6 MARZO 2013 IL SINDACO ALL’ATTACCO “ Ma no, non posso fare il buffone anch’io, un clown, per farmi ascoltare e spiegare cosa sta succedendo a Forlì “ NON POSSO FARE IL BUFFONE BASTA GERONTOCRAZIA Questo è un modo per fare rivivere il centro e dare voce ai giovani Basta con la gerontocrazia! Salve a tutti IL VIDEO COMPLETO Balzani appare mascherato da lupo e poi parla: il filmato è sul nostro sito internet all’indirizzo www.ilrestodelcarlino.it/forli di FABIO GAVELLI Sindaco Roberto Balzani, perché si è messo in testa la maschera da lupo e ha diffuso il video su Facebook? «È stata una piccola provocazione, mi sembra abbia funzionato. Si conferma che non conta tanto il messaggio, quanto il mezzo». C’è chi non se l’aspettava dall’ex preside di una facoltà universitaria. Qualcuno ha commentato: è una caduta di stile. «Capisco che possa essere considerata una stupidaggine, ma d’altra parte è anche una provocazione intellettuale». Rivolta a chi? «Dopo le elezioni si è parlato molto di clown (la citazione è del candidato alla cancelleria della Germania, Peer Steinbrueck, che si riferiva a Grillo e Berlusconi, ndr). Io ho voluto fare il verso a chi utilizza questo tipo di comunicazione, ma ne ho inteso mostrare anche l’appeal. È un meccanismo ambivalente». Lei impiega a volte i social network, Facebook in particolare, per dare notizie. Il caso più clamoroso a dicembre, quando ha rivelato di essere indagato. Sta cambiando il suo modo di comunicare? «Sì, sto sperimentando. Ritengo da IL VIDEO postato dal sindaco Balzani su Facebook ha provocato la reazione dell’opposizione. «Il sindaco — scrive il segretario provinciale della Lega Nord Jacopo Morrone — sbarca sul web. Ironia e comicità la fanno da padrone nel messaggio post/pre-elettorale del primo cittadino forlivese». Morrone parla di «atteggiamento inadeguato di un Sindaco che ha tra le mani una città bastonata e boccheggiante. Balzani ‘getta la maschera’ e rivela il suo volto di amministratore. La cecità politica di Balzani lascia senza parole». Cosa non va in città? Nell’ordine, PRO E CONTRO RENZIANO «VOLEVO FARE IL VERSO AI CLOWN DELLA POLITICA, MOSTRANDO ANCHE L’APPEAL» sempre che la politica debba comunque avere una funzione educativa. Da docente universitario sono stato abituato a rivolgermi a soggetti ‘selezionati’, ma da sindaco devo parlare a pubblici molto diversi e sono molto affascinato da questo aspetto». Perché sente questa esigenza? «La comunicazione tramite la tv funzionava, raggiungeva molti cittadini, ma com’è noto non la posso più usare (è indagato proprio per la trasmissione ‘Casa Comune’, ndr). Quindi cerco altri strumenti, a basso costo». Qual è il suo modo di interpretare un mezzo come FB? «Me ne servo per opinioni e commenti brevi, tipo corsivi. Mescolo per il leghista, ci sono «il Ridolfi che chiude i battenti, la Ferretti che fa le valigie, le società sportive abbandonate a se stesse, il centro storico che prolifera di serrande abbassate, i quartieri che lamentano scarsa sicurezza e presidio del territorio e le famiglie strozzate dalla crisi. Chiediamo la data per un assemblea pubblica invece di video messaggi». «Non ci resta che ridere alle trovate di un professore che ora prova addirittura a riciclarsi come simil grillino e un giorno si traveste a lupo, la mattina successiva interviene a Radio 24, chiede le dimissioni del suo segretario Bersani e propone un governo tecnico. Siamo con- INTERVISTATO DA RADIO 24: «FALLITO IL PROGETTO DEL PD GOVERNISSIMO IMPOSSIBILE» Balzani mostra le zanne «Bersani deve dimettersi E io non mi fermo qui» La provocazione del prof: «Però basta maschere» volutamente contenuti ‘alti’, per esempio ho taggato un articolo del quotidiano inglese The Guardian, oppure più ‘bassi’ e comprensibili a tutti. Non mi aspetto di ricevere tanti ‘mi piace’, è solo un modo per intercettare pubblici diversi». La comunicazione diretta ha dei vantaggi, ma anche dei limiti. Non trova? «Sì, ne sono consapevole. Il vantaggio, quando inserisco un intervento sulla mia pagina Facebook, è che le mie parole rimangono scritte ed è più difficile che possano essere travisate». Assisteremo ancora ad altre uscite bizzarre come la testa di lupo? «Penso di sì. Ma basta maschere». Ieri, intanto, alle ’Nove in punto’ su Radio 24 ha detto anche al suo segretario Bersani che dovrebbe dimettersi. «Credo che un segretario di partito che perde nel suo progetto politico debba presentarsi come dimissionario, credo che sia il minimo sindacale». Il segretario del Pd forlivese Marco Di Maio annuncia che non voterà mai la fiducia a un governissimo. «L’accordo con il Pdl è impossibile. L’unica strada è un governo tecnico con poche cose da fare. Grillo cambierà sempre posizione». LE REAZIONI L’OPPOSIZIONE NON GRADISCE Lega e Pdl non ci stanno «Basta parlare con i video Si spieghi in assemblea» tenti di avere uno stratega politico nazionale, ma ci accontenteremmo di un sindaco. È troppo?», dice il consigliere comunale Pdl Fabrizio Ragni. Sul Ridolfi poi «il sindaco dovrebbe fare mea culpa e assumersi la responsabilità politica di questo fallimento». IERI, in consiglio comunale, Ragni ha presentato un question time chiedendo un rimpasto di giunta alla luce dei risultati elettorali. Il vice sindaco Biserna è esponente dell’Idv. «Cambiare giunta senza cambiare consiglio comunale sarebbe un’operazione priva di buonsenso politico», la risposta del sindaco.
•• 4 FORLI’PRIMOPIANO MERCOLEDÌ 6 MARZO 2013 IL REBUS DELL’AEROPORTO ORE DECISIVE Cordata in casa Perché no L’interesse non si è concretizzato. Sette milioni di euro non sono troppi, ma secondo il liquidatore anche le elezioni hanno pesato Estremo oriente Un’altra pista coltivata per mesi portava direttamente in Cina. Un loro esponente è stato faccia a faccia con il sindaco Balzani Perché no Dubbi sul ’sistema paese’: instabilità politica prolungata. Inoltre, si continua a parlare della possibile chiusura dei piccoli scali di LUCA BERTACCINI ADDIO imprenditori cinesi e romagnoli. Il cerino ora resta in mano a un gruppo di investitori russi. Sembra che in questi mesi di bando aperto per privatizzare la gestione dell’aeroporto Ridolfi si siano fatti avanti almeno tre potenziali investitori ma che, alla fine della fiera, due si siano tirati indietro. Resta ora il terzo (i russi, appunto), che pare alquanto dubbioso sulla possibilità di sviluppo futuro dell’aeroporto cittadino. La situazione a livello nazionale non ha certamente incoraggiato i gruppi imprenditoriali, in particolar modo quelli stranieri. Innanzitutto il piano Passera, che ha classificato gli aeroporti, dividendoli tra quelli ritenuti indispensabili e quelli invece troppo piccoli per poter sopravvivere. IL RIDOLFI, neanche a dirlo, secondo il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, non sarebbe tra gli aeroporti di interesse nazionale. Chi se la sentirebbe dunque di spendere i circa 7 milioni di euro richiesti dal bando per un aeroporto che rischia di sparire per volere del governo? A questo bisogna aggiungere l’instabilità politica di questi ultimi mesi. Con un governo tecnico nato sulla scorta di un’emergenza economica e l’incertezza emersa dalle ultime politi- che. Un combinato disposto che pare abbia pesato sulla marcia indietro del gruppo cinese, un cui esponente si è confrontato nelle settimane scorse con il sindaco Roberto Balzani. Il Comune, con il 49% delle quote, è il socio di maggioranza di Seaf, società che gestisce il Ridolfi, ora in fase di liquidazione. Lo stesso liquidatore, il professionista bolognese Riccardo Roveroni, ha detto che l’instabilità TRA 19 GIORNI SCADE IL BANDO IL FUTURO DELLO SCALO RESTA APPESO ALL’ULTIMO INTERLOCUTORE Dopo romagnoli e cinesi restano i russi Ridolfi, ecco tutte le trattative saltate L’ultima speranza viene dall’est. Ma sugli investitori pesa il piano Passera Alcuni imprenditori tutti romagnoli avrebbe pensato nei mesi scorsi di acquistare il Ridolfi Erano del settore turistico e manifatturiero SI SCENDE Un passeggerosullescalettedi unvoloWizzAirappenaatterratoal Ridolfi.La compagniahaprogrammifinoa finemese(Fantini) politica nazionale potrebbe aver giocato un ruolo (negativo) sull’andamento delle trattative. SI SAREBBE poi liquefatta anche l’ipotesi tutta romagnola di imprenditori disposti a mettere le mani sulla società di gestione. A comporre il gruppo imprenditori del settore turistico e manifatturiero. Anche in questo caso, però, nulla di fatto. Non è un caso che l’apertu- ra del bando per privatizzare Seaf sia stata posticipata due volte (prima scadenza il 10 dicembre, poi 4 febbraio, ora 25 marzo), proprio perché, al di là dell’interesse che l’infrastruttura suscita, nessuno ha mai concretamente presentato un’offerta. Le ultime dichiarazioni del sindaco Balzani non fanno ben sperare. «Vista la situazione ad oggi, faccio davvero fatica ad immaginare una situazione risolutiva, se non per un colpo di scena finale», ha dichiarato il primo cittadino. Gli enti soci hanno ricapitalizzato per consentire allo scalo di continuare a sopravvivere in questi mesi (i dipendenti sono in cassa integrazione). FINO al 25 marzo, insomma, di benzina per continuare a far funzionare il Ridolfi ce n’è. Poi, nel caso non dovesse arrivare una manifestazione di interesse, tutto tornerebbe in mano ad Enac. Difficile che l’Ente nazionale aviazione civile autorizzi un’altra proroga (sarebbe la terza) per il bando di privatizzazione. Sarebbe un prolungare inutilmente l’agonia per lo scalo e per i lavoratori, che sui social network chiedono che la questione si rivolva una volta per tutte. Ieri del tema non si è discusso durante il consiglio comunale. Il sindaco Balzani, con la stampa, si è limitato a dire, allargando le braccia: «L’aeroporto? Faremo altri incontri».
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