A DAY IN MATERDEI COSMO-RUSHDIE FUORI ORARIO - Urban
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PRIMA&DOPO<br />
ARTHÈ CAFÉ<br />
02-29528353<br />
Un anno compiuto da poco,<br />
tre soci, di cui uno, Andrea,<br />
sempre in trincea, e un sacco di<br />
cosine interessanti da bere, fare<br />
e vedere. Ovvero: all’ora felice<br />
(18-20.30) un buffet fatto come<br />
chef comanda, con tanto di<br />
involtini di pollo farciti al crudo<br />
e golosità assortite che escono<br />
espresse dalla cucina (5 euro i<br />
soft drink, 7 i long, con mojito<br />
in cima alla classifica); opere di<br />
artisti alle pareti e finché il caldo<br />
regge, tutti i giovedì degustazione<br />
di bianchi con piattino<br />
di crudité di pesce a 10 euro.<br />
Via Pisacane, 57<br />
Sempre aperto<br />
MOSCATELLI<br />
02-6554602<br />
Il sciur Moscatelli ha ceduto il<br />
suo regno ai maestri panettieri<br />
della porta accanto, che con<br />
rispetto hanno traslocato il<br />
locale un portone più in là,<br />
conservandone insegna, scaffali<br />
e ammenicoli vitivinicoli.<br />
Oggi in più c’è un bel bancone<br />
enogastronomico e una cucina<br />
a vista. Resta l’aperitivo vinoso<br />
(dalle 18, 5 euro al calice),<br />
contornato da focaccette e pizzette<br />
del padrone di casa e da<br />
qualche sfizioso piatto caldo.<br />
Una ventina i vini alla mescita.<br />
Corso Garibaldi, 93<br />
Chiuso domenica<br />
BEAUVISA<br />
02-45484516<br />
Lo dice il nome: qui siamo<br />
nella ex-periferia milanese<br />
della Bovisa, sempre più trendy,<br />
sempre più frequentata. In<br />
un vecchio deposito edile è<br />
spuntato un locale nottambulo<br />
con aperobuffet a 6 euro (a<br />
partire dalle 18) e omonimo<br />
cocktail della casa a base di<br />
Martini Bianco, amaretto, succo<br />
d’arancia e frutta. Poi c’è cucina<br />
italiana, in settimana live-music<br />
e, se avete ancora fame, pizza<br />
tutta la notte: più di così…<br />
Via Ugoni, 18<br />
Chiuso domenica<br />
68 URBAN<br />
MANGIARE & BERE | MILANO<br />
DI MIRTA OREGNA<br />
LO SQUALO È À LA CARTE<br />
Tutti al Kirribilly, davanti<br />
a una bistecca di<br />
antilope, di squalo o a<br />
una coscia di renna!<br />
C’era una volta Kirribilly, un<br />
popolare pub-birreria australiano,<br />
dove si veniva per trangugiare<br />
pinte di buona birra, seguire<br />
le partite di rugby, cricket, calcio<br />
o qualsiasi altro sport propinato<br />
dal satellite inglese e, se<br />
pungeva vaghezza, provare<br />
un panino farcito con carne di<br />
canguro. Se lo era inventato nel<br />
1999 Alessandro, al ritorno da<br />
un viaggio in Australia, riempiendo<br />
le pareti di bric-e-brac<br />
e variopinti souvenir oceanici.<br />
Dopo sei anni e fiumi di birra, lui<br />
e il socio Luca, girata la boa dei<br />
40, hanno deciso che era giunta<br />
l’ora di fare qualcosa di nuovo.<br />
Detto e fatto: abbassata la serranda,<br />
hanno allargato le mura<br />
Risotto giallo e polletto<br />
all’abbazia di Chiaravalle<br />
Di giorno tutti in ufficio, aria<br />
condizionata e cravatta intorno al<br />
collo, la sera ancora tanta voglia<br />
di stare all’aperto, magari sotto<br />
un pergolato verde, sopportando<br />
anche qualche zanzara, perché<br />
comunque fa estate… ma dove?<br />
A pochi minuti dal Corvetto, di<br />
fronte all’Abbazia di Chiaravalle:<br />
qui c’è il “Laghett”, un ristorante<br />
milanese che esiste da una vita<br />
inglobando la vicina bottega di<br />
lingerie, hanno pittato le pareti,<br />
tolto qualche applique di troppo<br />
(restano, per gli affezionati, la testa<br />
di squalo, i graffiti aborigeni,<br />
le sciarpe da tifoseria e il profilo<br />
piatto delle Ayers Rock), ma<br />
soprattutto hanno allestito una<br />
sala ristorante vera e propria<br />
con tanto di tovaglie in fiandra<br />
pesca-salmone, mega-bicchieroni<br />
di vino da degustazione e<br />
lampade/lanterne in rame scintillante.<br />
Resta anche il nome, corredato<br />
di suffisso “Beer & Food”, per far<br />
capire a chi non li conosce che<br />
il pub è passato di categoria, ha<br />
abbandonato l’Australia e ora<br />
gioca la carta ristorazione.<br />
E qui c’è un’altra bella sorpresa:<br />
la sera, infatti, nei sette tavoli (e<br />
non uno di più) della sala affacciata<br />
su strada (tranquilli, nell’altra<br />
permane il mega-schermo<br />
per le partite, che d’ora in poi<br />
(ovvero 1890), quando bisnonna<br />
Emma dava da mangiare ai viaggiatori<br />
di passaggio sulla strada<br />
per la campagna. Oggi in cucina<br />
c’è Paolo, aiutato da mamma<br />
Pinuccia, ma i locali (ristrutturazioni<br />
a parte), l’ambiente (con un<br />
pergolato a prova di giardiniere)<br />
e soprattutto i piatti sono rimasti<br />
quelli di sempre.<br />
Primo fra tutti il risotto alla milanese,<br />
fatto come Dio comanda<br />
con midollo, brodo di manzo<br />
e gallina, zafferano e un bel<br />
saranno a numero chiusissimo),<br />
al Kirribilly si ha la possibilità di<br />
assaggiare – udite, udite – un<br />
bel bisteccone di carne di canguro<br />
(non poteva mancare), antilope,<br />
bisonte canadese, renna (e<br />
settembre è proprio la stagione<br />
giusta) e addirittura squalo, oltre<br />
ai tagli più comuni, per modo di<br />
dire, di filetto Angus argentino<br />
e Picaña brasiliano, il tutto fatto<br />
alla piastra per far capire bene<br />
il sapore che hanno e a cifre abbordabili<br />
che viaggiano dai 14 ai<br />
25 euro. Se poi avete con voi chi<br />
si impressiona, non rinunciate:<br />
dalla cucina esce un fantastico<br />
Fish & chips a 14 euro. Niente<br />
primi piatti, solo qualche verdura<br />
(grigliata, pastellata o fresca) da<br />
condire con salse britanniche<br />
o un piatto misto di formaggi<br />
sempre made in UK, da accompagnare<br />
a una selezione speciale<br />
di birre e a un pot-pourri<br />
di vini italiani e non (Sudafrica,<br />
bicchiere di Barbera, che viene<br />
servito anche “al salto” (certo è<br />
un avanzo, ma la tradizione vuole<br />
così!). Altrimenti ci sono pasta e<br />
ravioli fatti in casa o una zuppa.<br />
Tra i secondi, sul calar dell’estate<br />
impera ancora il vitel tonné, in<br />
lotta per la pole-position con il<br />
mitico polletto alla piastra: unica<br />
raccomandazione, ordinatelo ad<br />
Angelo per tempo perché richiede<br />
un’ora di cottura. Più avanti in<br />
autunno, cassoela e rustisciada<br />
con polenta diventano invece<br />
Cile, Australia e California per<br />
gradire).<br />
Alla fine si spende sui 30/35<br />
euro, in media con il caro-euro<br />
milanese, ma senz’altro provando<br />
qualcosa che dalla media ci<br />
esce alla grande.<br />
Sul lato bevereccio, per i patiti<br />
dei super-alcolici il Kirribilly ora<br />
ha inserito una carta dei cocktail<br />
più richiesti (6,50 euro l’uno), le<br />
pinte di birra costano sempre 3<br />
(media) e 5 (intera) euro, mentre<br />
per l’aperitivo, sotto il bancone-bar,<br />
è nascosto un progetto<br />
speciale, di cui i soci ancora<br />
non vogliono rivelare nulla. Che<br />
significa che per scoprirlo vi toccherà<br />
mangiare una bella bisteccona<br />
di squalo.<br />
KIRRIBILLY BEER & FOOD<br />
via Castelmorrone, 7<br />
tel. 02-70120151<br />
sempre aperto, ristorante solo<br />
la sera, chiuso domenica<br />
PERGOLA CON VISTA <strong>FUORI</strong>PORTA<br />
scelte obbligate. Si finisce con<br />
una iper-calorica panna cotta,<br />
torta Sbrisolona o gelato alla crema<br />
annegato nel Barolo Chinato.<br />
Il tutto sui 35 euro (senza vino,<br />
che in caraffa è buono e abbordabile):<br />
un’ottima scusa per trascorrere<br />
le ultime serate all’aperto.<br />
ANTICA TRATTORIA LAGHETT<br />
via Sant’Arialdo, 126<br />
loc. Chiaravalle<br />
tel. 02-5691717<br />
chiuso martedì sera e mercoledì<br />
illustrazione: Ilaria Faccioli_due mani non bastano<br />
MOUSSAKA CON NOSTALGIA<br />
Piatti e ricette dal menu greco per sentirsi ancora un po’ in quel magico mondo fatto di bianco e di blu<br />
MYKONOS<br />
02-2610209<br />
Piace sempre questo angolo di<br />
Grecia costruito sulla Martesana:<br />
siete in città ma vi sembra di non<br />
esserlo… e, quando finalmente<br />
avete parcheggiato le quattroruote<br />
e vi sedete tra le pareti intonacate<br />
(non fosse che manca il mare<br />
e che c’è qualche zanzara in più),<br />
quasi quasi provate l’ebbrezza di<br />
sentirvi ancora in vacanza. Si cena<br />
con 25 euro, se non si esagera<br />
con le bottiglie di Santorini secco<br />
o di Moscofilero della Macedonia.<br />
Sul menu ci trovate tutto quello<br />
che una tradizionale taverna greca<br />
deve avere: poker di salsine (tzatziki,<br />
taramo-melizano-tirosalata),<br />
Mezeraki (antipastone di olive,<br />
peperoni alla griglia, pomodori,<br />
involtini di acciughe) servito con<br />
bicchierino di ouzo, super-moussaka<br />
(attenzione, qui fatta con<br />
zucchine), souvlaki assortiti (due<br />
spiedini a testa, uno se di filetto) e<br />
specialità come l’insalata di polpo<br />
e imam bayildi (melanzana ripiena<br />
di verdure). Si finisce in bellezza<br />
con biscotti alle mandorle annegati<br />
nella metaxa.<br />
Via Tofane, 5<br />
Aperto solo la sera, chiuso<br />
martedì<br />
Ristorante o libreria:<br />
l’importante è imparare<br />
a spignattare<br />
Eh sì. Per molti il rientro<br />
dalle vacanze estive ha un<br />
effetto dirompente, più che<br />
il Capodanno: settembre è il<br />
momento di mettersi a dieta,<br />
di iscriversi in palestra, di fare<br />
questo e quello, ma soprattutto<br />
è il momento di dedicarsi<br />
a un corso, non importa se di<br />
“Storia del frullino e del minipimer”<br />
o di “Dialetto mongolico”,<br />
quello che conta è che sia<br />
un corso per imparare.<br />
E poiché, ultimamente, sembra<br />
che tutti passino per la<br />
dispensa (tiggi incluso), ecco<br />
che <strong>Urban</strong> vi suggerisce due<br />
simpatici modi per imparare a<br />
spignattare (cosa che nella vita,<br />
fidatevi, serve sempre).<br />
Il primo è un corso di cucina<br />
al ristorante, nella fattispecie<br />
nel nuovo locale polifunzionale<br />
impiantato all’Isola dal giovane<br />
chef Rico Guarnieri, il Teatro<br />
7 (via Civerchio, 9. Tel. 02-<br />
KALLIOPI<br />
02-58107040<br />
Da Salonicco un take away<br />
che è una garanzia. Perché è<br />
sempre lì, con i suoi sgabelli<br />
appollaiati sul Naviglio Grande.<br />
Il suo pita gyros (che ha ormai<br />
tagliato il traguardo dei 4,60<br />
euro) è un intramontabile<br />
evergreen, da ruminare nella<br />
notte seduti a bordo darsena<br />
sognando l’Egeo, con l’immancabile<br />
lattina di birra Mythos in<br />
mano. Dentro alla pita di pane<br />
untuoso navigano insieme alla<br />
carne ingredienti come cipolle,<br />
pomodori, salsina yogurtosa<br />
tzatziki e persino delle simpatiche<br />
patatine.<br />
Se, poi, avete appresso l’amico<br />
vegetariano, per lui la carne<br />
viene prontamente sostituita da<br />
formaggio feta e verdure.<br />
Se gradite, potete buttarvi su<br />
un antipastino a 3,60 euro<br />
come tiropita (sfoglia con feta),<br />
dolmadakia (riso avvolto nelle<br />
foglie di vite) o kolokithokeftedes<br />
(impronunciabili polpette<br />
di zucchine) e, per finire, un<br />
classico yogurt greco con miele<br />
e noci.<br />
Ripa di Porta Ticinese, 13<br />
Sempre aperto<br />
69900702). Qui si mangia con<br />
vista sulla cucina a pranzo e a<br />
cena, a base di piatti semplici<br />
ma deliziosi e con un buon rapporto<br />
qualità prezzo (12 euro<br />
ESPERIDES<br />
02-26143634<br />
Una squadra di donne di<br />
Ioanninon nell’Epiro, capeggiate<br />
dalla signora Anastasia, vi accoglie<br />
nelle due sale più ingresso<br />
bianche e blu di questa ristogyrosteria<br />
doubleface unica in<br />
città. Il gyros di carne qui, infatti,<br />
ve lo portate a casa per 3,50<br />
euro oppure, con 8,50 euro,<br />
ve lo mangiate su un piatto in<br />
dose doppia mettendo le gambe<br />
sotto il tavolo. Un menu potente,<br />
con iper-classici come moussaka<br />
di melanzane e la novità<br />
fresca fresca del pesce: souvlaki<br />
di gamberi e calamari, garides<br />
iouvetsaki (gamberi al forno con<br />
feta) e un difficilissimo kalamara<br />
tiganita (calamari fritti). Sedici<br />
etichette di vino greco, birra,<br />
ouzo, metaxa, tsipouro (grappa<br />
tipo raki) e triandofilo (liquore alle<br />
rose) così, quando c’è musica<br />
dal vivo (una volta al mese, info<br />
su www.esperides.it), l’alcol fa<br />
muovere le gambe e tutti ballano<br />
il sirtaki. Piatti di carne sugli 8<br />
euro, di pesce sui 10/12: regolatevi<br />
voi sul bere…<br />
Via Lulli, 28/b ang. via<br />
Porpora<br />
Chiuso lunedì<br />
a mezzogiorno, 30 a cena); ma<br />
soprattutto si frequentano i<br />
corsi di cucina di Rico e compagni,<br />
con lezioni a tema (dal<br />
13 settembre, in successione,<br />
MYTHOS<br />
02-29001851<br />
Sottotitolato “Sapori<br />
Mediterranei” ma greco di<br />
Atene al 100 per cento con<br />
tanto di cerchi olimpici fotografati<br />
sulla parete di fondo,<br />
Mythos è un allegro localino<br />
con cucina a vista dai colori pastello<br />
a due passi dal Cimitero<br />
monumentale.<br />
Alle griglie il suo boss<br />
Alessandro, un greco dai capelli<br />
bianchi, un po’ schivo,<br />
ma sorridente, che cura personalmente<br />
la ricerca degli<br />
ingredienti, molti dei quali (pita<br />
per prima) arrivano direttamente<br />
dall’Egeo. Il gyros pita di<br />
maiale con pomodoro, cipolla<br />
e tzatziki costa 3,50 euro, ma<br />
se lo mangiate sul posto arriva<br />
su piatto ovale con patate fritte<br />
(quelle vere), insalata e salsa<br />
di yogurt (il tutto a 9 euro, ma<br />
vi riempie). Il pasto si completa<br />
con una birra ghiacciata<br />
Marathon o con un densissimo<br />
yogurt guarnito da amarene<br />
e frutta fresca. Questa volta ci<br />
sbilanciamo: il gyros più mitico<br />
della città.<br />
Via Quadrio, 23<br />
Chiuso lunedì<br />
TE LA LEGGI E TE LA CUOCI<br />
erbe aromatiche, tè e caffè,<br />
farine e grani, per esempio) che<br />
si svolgono il martedì. Ciascuna<br />
ammonta dai 30 ai 50 euro,<br />
ma la didattica costa e poi vi<br />
sedete a tavola e assaporate i<br />
risultati.<br />
Il secondo modo è un corso di<br />
cucina fai-da-te, per il quale ci<br />
si avvale, oltre che della batteria<br />
di pentole, di una nuova collana<br />
di libri edita dai Magazzini<br />
Salani (Luigi Spagnol – Niccolò<br />
Barbiero, Corso di Cucina: la<br />
Pasta). Prendiamo per esempio<br />
il primo uscito, quello sulla pasta:<br />
in nove lezioni i due autori<br />
(dei quali il risvolto di copertina<br />
dice solo che mangiano<br />
spesso l’uno a casa dell’altro)<br />
vi accompagnano passo a<br />
passo dalla preparazione di un<br />
banale piatto di maccheroncini<br />
in bianco ai 22 passaggi per<br />
cimentarsi in un Timballo di<br />
bucatini alla Flammand, con<br />
trucchi e segreti per stupire<br />
anche chi non vi avrebbe mai<br />
dato una lira come chef…<br />
Una sfida davvero all’ultimo<br />
coltello!<br />
ROSSO&BIANCO<br />
Alt! Fermatevi in<br />
Dogana<br />
Ve li ricordate? Totò e soci<br />
stavano alle colonne di San<br />
Lorenzo e la loro Dogana<br />
Golosa, inaugurata nel 2003,<br />
aveva raccolto un bel numero<br />
di adepti. Dallo scorso giugno<br />
hanno traslocato baracca<br />
e burattini in una traversa<br />
della Stazione Centrale (certo,<br />
meno trendy ma assai<br />
più parcheggevole). Totò è<br />
rimasto, così pure i soffitti a<br />
volta in mattoni a vista, gli<br />
scaffali pieni di enogastroguide,<br />
le vetrinette con i ferri del<br />
mestiere (bicchieri, cavatappi<br />
e dintorni) e il bancone di<br />
legno su cui spesso troneggia<br />
un bel prosciuttone stretto<br />
nella sua morsa; di nuovo c’è<br />
un mega-trompe-l’oeil che<br />
raffigura (banale ma a tema)<br />
una cantina. Circa 320 le<br />
etichette a disposizione, per<br />
la stragrande maggioranza<br />
di casa nostra, con eccezione<br />
per qualche bottiglia francese<br />
e spagnola; tutto il resto<br />
ciccia, perché – sentenzia<br />
Totò senza mezzi termini<br />
– “questi vini costruiti ci<br />
hanno proprio rotto le palle!”.<br />
Tutto fumo e niente uva,<br />
insomma… Qui in Dogana al<br />
calice si beve quasi tutto con<br />
partenza da 2 euro fino ai<br />
15 di un Barolone del 1997<br />
e la premiata carta dei vini<br />
sembra un vocabolario che<br />
dall’Aglianico arriva fino allo<br />
Zinfandel. Aggiungeteci vini<br />
dolci, bollicine e pure le magnum<br />
dei vini, e soprattutto<br />
un invitante menu dove i<br />
piatti più gettonati sono zuppa<br />
di cipolle e controfiletto di<br />
manzo alle fave di cacao. La<br />
buona notizia è che spenderete<br />
sui 30/35 euro, quella<br />
meno buona è che siete in un<br />
interrato senza finestre. Ma<br />
pazienza.<br />
DOGANA GOLOSA<br />
via Gasparotto, 3<br />
tel. 02-66711051<br />
chiuso domenica e sabato<br />
a pranzo<br />
URBAN 69