(Perca fluviatilis) nel Lago di Varese - Dote Regione Lombardia
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Tra i vermi acquatici, la sottoclasse degli Oligocheti (Phylum degli A<strong>nel</strong>li<strong>di</strong>), è<br />
rappresentata <strong>nel</strong> <strong>Lago</strong> <strong>di</strong> <strong>Varese</strong> soprattutto dalla famiglia dei Tubifici<strong>di</strong>; tra questi<br />
troviamo specie che, come <strong>nel</strong> caso dei Chironomi<strong>di</strong>, sono in grado <strong>di</strong> resistere a<br />
perio<strong>di</strong> prolungati <strong>di</strong> anossia grazie agli alti livelli <strong>di</strong> pigmenti respiratori <strong>nel</strong> liquido<br />
ematico.<br />
Il Phylum dei molluschi è rappresentato soprattutto da gasteropo<strong>di</strong> come Viviparus<br />
ater e Phyza sp. e da bivalvi come Unio pictorum (autoctona) e Dreissena<br />
polimorpha (alloctona).<br />
Tra i crostacei bentonici, troviamo due specie alloctone <strong>di</strong> Decapo<strong>di</strong> immesse negli<br />
ultimi anni, Orconectes limosus e più recentemente anche Procambarus clarkii.<br />
1.2.3 La fauna ittica<br />
Come in tutti i corpi idrici ―isolati‖, anche <strong>nel</strong> <strong>Lago</strong> <strong>di</strong> <strong>Varese</strong> la composizione della<br />
comunità ittica autoctona o naturale, risalente ai perio<strong>di</strong> antecedenti la forte<br />
antropizzazione, era in<strong>di</strong>scussamente il risultato <strong>di</strong> un equilibrio raggiunto tra specie<br />
ricoprenti <strong>di</strong>fferenti ―nicchie ecologiche‖ che <strong>nel</strong> corso dell‘evoluzione del <strong>Lago</strong> avevano<br />
trovato tra <strong>di</strong> loro un ―compromesso ecologico‖. Tale composizione ―naturale‖ tuttavia<br />
non ci è nota con certezza e possiamo solamente tentarne una ricostruzione sulla base<br />
delle caratteristiche del <strong>Lago</strong> e delle poche testimonianze scritte, oltre che della memoria<br />
dei pescatori più anziani. Già <strong>nel</strong> corso del XIX secolo furono introdotte alcune specie<br />
alloctone, quali il persico sole ed il persico trota. Nel XX secolo poi, fin dagli anni ‘50, è<br />
iniziato un drastico decremento delle popolazioni <strong>di</strong> salmoni<strong>di</strong>, particolarmente esigenti,<br />
seguito dalla <strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong> tutte le altre specie sensibili agli stress ambientali, quali il<br />
persico ed il luccio (Esox lucius) che per il ruolo <strong>di</strong> predatori terminali autoctoni sono<br />
particolarmente vulnerabili. Alla fine degli anni ‘80 risale la scomparsa dell‘alborella<br />
(Alburnus alburnus alborella), la cui popolazione mostrava però, già da almeno un<br />
decennio, i primi segni <strong>di</strong> sofferenza sulla base delle informazioni sul pescato. L‘attuale<br />
composizione del popolamento ittico, può essere valutata dall‘analisi dei dati relativi al<br />
pesce sbarcato dai pescatori professionisti della Cooperativa Pescatori <strong>Lago</strong> <strong>di</strong> <strong>Varese</strong>. In<br />
Tabella 1.3 sono riportate le informazioni note sulla composizione, abbondanza e<br />
tendenza recente per la comunità ittica del bacino (Puzzi et al., 2001, Ceccuzzi, 2008).<br />
Questa è ormai per lo più caratterizzata da popolazioni ciprinicole limnofile<br />
particolarmente tolleranti come la scardola (Scar<strong>di</strong>nius erythrophtalmus), la carpa<br />
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