(Perca fluviatilis) nel Lago di Varese - Dote Regione Lombardia
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Le immissioni involontarie sono generalmente causate da negligenza, carenze ed<br />
inadeguatezze legislative e/o <strong>di</strong> vigilanza. Si possono così rinvenire <strong>nel</strong>le acque interne,<br />
specie che possono avere un impatto devastante sulle popolazioni autoctone oltre che<br />
sugli interi ecosistemi locali, causando danni talora irreversibili. Purtroppo a questo<br />
proposito si deve registrare un‘eccessiva intraprendenza <strong>di</strong> alcune associazioni <strong>di</strong><br />
pescatori che intervengono <strong>nel</strong>la gestione della fauna ittica, attuando ripopolamenti non<br />
autorizzati, che rappresentano un possibile fattore <strong>di</strong> rischio ecologico. Molto spesso l‘uso<br />
<strong>di</strong> ―pesci esca‖ (acquistati liberamente sul mercato) o le immissioni a scopo <strong>di</strong><br />
ripopolamento <strong>di</strong> "pesce bianco" non meglio identificato, magari proveniente dall‘Europa<br />
Centrale, sono state le cause <strong>di</strong> immissione <strong>di</strong> pesci alloctoni come è successo per il rodeo<br />
amaro (Rodeus amarus) (Giussani, 1997). L‘introduzione <strong>di</strong> una o più specie esotiche in un<br />
certo ambiente, può causare a volte, alterazioni <strong>nel</strong>la comunità biologica preesistente (Li<br />
e Moyle, 1993). Le introduzioni più <strong>di</strong>sastrose e spesso irreversibili sono quelle che causano<br />
riduzioni o ad<strong>di</strong>rittura estinzioni <strong>di</strong> specie autoctone a favore delle nuove. Si assiste ad uno<br />
sconvolgimento delle caratteristiche originarie dell‘ecosistema con un progressivo<br />
impoverimento del numero <strong>di</strong> specie e quin<strong>di</strong> una riduzione della bio<strong>di</strong>versità. Questa<br />
maggiore uniformità delle comunità ittiche, la <strong>di</strong>minuzione del numero <strong>di</strong> specie e la<br />
per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> endemismi importanti, spesso a favore <strong>di</strong> specie infestanti, sono tra le<br />
conseguenze negative delle introduzioni <strong>di</strong> specie alloctone.<br />
2.6.1 Il pesce gatto ed il gardon<br />
Il pesce gatto ed il gardon (Scheda 2.1 e Scheda 2.2) sono considerati tra i principali<br />
competitori del pesce persico, in quanto hanno uno spettro alimentare molto simile a<br />
quest‘ultimo. Entrambe le specie sono state immesse <strong>nel</strong> <strong>Lago</strong> <strong>di</strong> <strong>Varese</strong> volontariamente<br />
da pescatori <strong>di</strong>lettanti, per scopi sportivi. Il pesce gatto è presente <strong>nel</strong> bacino da più <strong>di</strong> 20<br />
anni, ma ha mostrato una forte crescita demografica dalla fine degli anni ‘90. Il gardon<br />
invece è presente <strong>nel</strong> bacino dagli inizi del 2000 ed è tutt‘ora in forte espansione.<br />
Entrambe le specie si sono adattate molto bene e sono ben rappresentate in tutte le<br />
classi <strong>di</strong> età. La veloce <strong>di</strong>ffusione del gardon all‘interno del bacino padano-veneto è per<br />
lo più imputabile al suo utilizzo da parte <strong>di</strong> pescatori <strong>di</strong>lettanti come esca viva. Il gardon<br />
risulta essere un forte competitore alimentare oltre che con il persico, anche con il pigo<br />
(Rutilus pigus) ed il triotto (Rutilus erythropthalmus), con i quali, inoltre, può incrociarsi<br />
efficacemente appartenendo allo stesso genere (Bellani et al., 2007).<br />
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