(Perca fluviatilis) nel Lago di Varese - Dote Regione Lombardia
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Durante le fasi <strong>di</strong> accrescimento, <strong>nel</strong> persico avvengono due shift ontogenetici,<br />
accompagnati sia da una <strong>di</strong>fferenziazione delle categorie <strong>di</strong> alimento predate sia da<br />
cambiamento a livello morfologico (Hjelm et. al, 2000). La <strong>di</strong>eta dei persici 0+ è per lo più<br />
dominata dallo zooplancton. Al primo shift i persici si cibano in maniera preponderante <strong>di</strong><br />
macroinvertebrati bentonici. Le maggiori capacità evasive <strong>di</strong> questa categoria <strong>di</strong> prede,<br />
richiedono un aumento significativo dell‘apertura buccale, una compressione laterale del<br />
corpo ed un maggiore sviluppo delle pinne pettorali, elementi che garantiscono un‘alta<br />
precisione <strong>di</strong> manovra e <strong>di</strong> puntamento della preda. Il secondo shift ontogenetico<br />
avviene solitamente in persici con età compresa tra il primo ed il secondo anno <strong>di</strong> vita e<br />
comporta un passaggio all‘ittiofagia. Ciò richiede un corpo più affusolato ed un<br />
peduncolo caudale robusto al fine <strong>di</strong> poter dare una buona spinta propulsiva durante la<br />
cattura delle preda. Anche le <strong>di</strong>mensioni dell‘apertura buccale aumentano in modo da<br />
consentire un‘azione <strong>di</strong> suzione dell‘acqua ed un tempo <strong>di</strong> ―handling‖ (tempo che<br />
intercorre dalla cattura all‘ingestione) ragionevolmente agevole.<br />
Nel <strong>Lago</strong> <strong>di</strong> <strong>Varese</strong>, mancando l‘alborella, l‘ittiofagia del persico risulta ritardata o<br />
comunque meno evidente ed è osservabile per lo più nei mesi estivi ed all‘inizio<br />
dell‘autunno, quando il persico preda avannotti o giovanili <strong>di</strong> scardola e gardon (2-8 cm).<br />
Queste due specie, per via del loro veloce accrescimento non sarebbero molto adatte<br />
per il persico che ha una accrescimento lento e <strong>di</strong>mensioni della cavità buccale<br />
relativamente gran<strong>di</strong>. La Tabella 2.2 riporta un confronto tra l‘accrescimento dell‘alborella<br />
e della scardola in Italia settentrionale. Come si può osservare, a parità <strong>di</strong> età, la scardola<br />
mostra una <strong>di</strong>mensione superiore rispetto all‘alborella. Il persico quin<strong>di</strong> può accedere a<br />
questa risorsa solo in quei mesi dell‘anno in cui sono presenti le classi giovanili della specie<br />
(estate ed autunno).<br />
Tabella 2.2: Confronto del tasso <strong>di</strong> accrescimento della scardola e dell‘alborella in Nord-Italia. (Puzzi et al.,<br />
2001).<br />
Classi <strong>di</strong> lunghezza (cm)<br />
Specie Età 0+ Età 1+ Età 2+<br />
Scardola (S. erythrophthalmus ) 5–8 12–14 > 15<br />
Alborella (A. a. alborella ) 3–4 6–8 8–10<br />
L‘alborella invece mantiene <strong>di</strong>mensioni ridotte anche durante la fase adulta (4+, 10-12<br />
cm) rappresentando la specie foraggio per eccellenza nei laghi pre-alpini. La mancanza<br />
dell‘alborella, <strong>nel</strong> <strong>Lago</strong> <strong>di</strong> <strong>Varese</strong> potrebbe quin<strong>di</strong> risultare un fattore limitante<br />
l‘accrescimento del persico, soprattutto durante la fase adulta. La mancanza della<br />
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