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(Perca fluviatilis) nel Lago di Varese - Dote Regione Lombardia

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- Riproduzione controllata<br />

Esemplari adulti <strong>di</strong> pesce persico mantenuti in cattività, possono ovulare<br />

spontaneamente, sia in presenza che in assenza <strong>di</strong> substrati adatti alla deposizione (es.<br />

rami sommersi). Per questo motivo, la cattura <strong>di</strong> riproduttori selvatici in ambiente naturale,<br />

pochi giorni prima del periodo riproduttivo, è un‘attività praticata da parte <strong>di</strong> molti<br />

allevatori per la produzione <strong>di</strong> larve in cattività. La deposizione può avvenire<br />

spontaneamente in vasche <strong>nel</strong>le quali sono presenti entrambi i sessi. La percentuale <strong>di</strong><br />

fertilizzazione delle uova varia me<strong>di</strong>amente tra il 65–70% ma può raggiungere anche il 90-<br />

100%. È anche possibile praticare la fecondazione artificiale a secco con i nastri ovarici,<br />

controllando la deposizione da parte delle femmine e la fertilizzazione me<strong>di</strong>ante<br />

spremitura <strong>di</strong>retta dei maschi sopra gli stessi nastri. Con questo metodo si possono<br />

ottenere percentuali <strong>di</strong> fecondazione superiori a quelli della fecondazione naturale (80-<br />

97%). La riproduzione semi-naturale, in ambiente controllato, è comunque preferita in<br />

quanto evita la manipolazione dei riproduttori (Craig, 2001).<br />

- Incubazione delle uova<br />

I nastri <strong>di</strong> uova vengono comunemente incubati su fili <strong>di</strong> supporto o altri tipi <strong>di</strong> substrati (sia<br />

artificiali che naturali), all‘interno <strong>di</strong> trogoli <strong>di</strong> acciaio inox che garantiscono una<br />

sufficiente ossigenazione delle uova; in alternativa possono essere usati vasi <strong>di</strong> Zug o<br />

McDonald, nei quali il nastro è libero <strong>di</strong> fluttuare <strong>nel</strong>la corrente idrica ascensionale che si<br />

crea al loro interno. Il numero <strong>di</strong> uova presenti in un nastro può essere stimato effettuando<br />

un rapporto fra il peso totale del nastro dopo l‘idratazione e il peso me<strong>di</strong>o delle uova.<br />

Nastri prodotti da grosse femmine (1,5 kg) possono essere lunghi anche 2,5 m e contenere<br />

più <strong>di</strong> 120.000 uova (Craig, 2001). II tempo d‘incubazione delle uova è temperatura-<br />

<strong>di</strong>pendente ed i dati <strong>di</strong>sponibili in<strong>di</strong>cano un intervallo compreso tra 90 e 243 gra<strong>di</strong>/giorno<br />

(GG) 1 dal momento della fertilizzazione alla schiusa. Thorpe (1977) e. Kestemont et al.<br />

(1999) hanno osservato che all‘interno <strong>di</strong> uno stesso nastro, ad una temperatura <strong>di</strong> 15 °C<br />

tra le prime uova che si schiudono e le ultime passano circa 5 giorni, che si riducono a 3<br />

se la temperatura è <strong>di</strong> 19 C°.<br />

1 I gra<strong>di</strong> giorno (GG) sono una misura atta ad in<strong>di</strong>care il regime termico cui un organismo è sottoposto. Il<br />

valore si ottiene moltiplicando la temperatura me<strong>di</strong>a giornaliera dell‘ambiente <strong>di</strong> incubazione per il numero <strong>di</strong><br />

giorni. Ad esempio 10 giorni <strong>di</strong> tempo per la schiusa ad una temperatura me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 14°C corrispondono a 140<br />

GG.<br />

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