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Download del file - Gruppo Archeologico Salernitano

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Fig. 4 - La cella <strong>del</strong><br />

tempio di Iside a<br />

Pompei (foto <strong>del</strong>l’autore).<br />

base al piede osco (23,56 x 20,76 m = 85,67 x 75,5<br />

piedi oschi) che in base al piede romano (79,59 x 70,<br />

13 piedi romani).<br />

L’ingresso di un bambino di sei anni nell’ordine dei<br />

Decurioni è evento certamente eccezionale, e pertanto<br />

il conferimento di una carica tanto rilevante a un<br />

fanciullo non si spiegherebbe come conseguenza di un<br />

semplice restauro.<br />

I culti egizi hanno cominciato a penetrare in<br />

Campania a partire dal II sec. a. C., come testimonia la<br />

Lex parieti faciendo di Pozzuoli; da qui si sono diffusi<br />

rapidamente in molte zone <strong>del</strong>l’Italia 57 . Una datazione<br />

<strong>del</strong> primo Iseo all’età augustea desterebbe pertanto<br />

maggiori perplessità che una sua collocazione cronologica<br />

al II sec. a. C., vista anche la nota ostilità di<br />

Augusto agli dèi egizi, contro cui egli condusse una<br />

vera e propria crociata culturale in quanto semanticamente<br />

collegabili ad Antonio 58 .<br />

La fase ‘Popidiana’: 62 - 79 d. C.<br />

La fase attuale, che potremmo definire ‘popidiana’<br />

dal nome <strong>del</strong>l’esecutore materiale <strong>del</strong> restauro, è frut-<br />

Fig. 5 - Iseo di Pompei, affresco. Iside trasporta sul Nilo il cadavere <strong>del</strong> marito chiuso<br />

in una cassa, fra due divinità fluviali. In basso, una cista mystica con serpenti.<br />

Napoli, Museo <strong>Archeologico</strong> Nazionale (inv. 8929), (da Egittomania 2006).<br />

SALTERNUM<br />

- 36 -<br />

to di una riedificazione ‘a fundamento’, come indica lo<br />

stesso testo <strong>del</strong>l’epigrafe posta all’ingresso <strong>del</strong>la corte.<br />

Essa è caratterizzata dall’uso <strong>del</strong> mattone e <strong>del</strong>l’opera<br />

cementizia contrapposta al tufo cui si è ampiamente<br />

fatto ricorso nell’età ‘sannitica’. Le caratteristiche di<br />

questa fase edilizia saranno analizzate in dettaglio<br />

struttura per struttura.<br />

Il portico<br />

A seguito <strong>del</strong>l’intervento di Numerio Popidio<br />

Celsino le colonne <strong>del</strong> portico, che poggiano su di uno<br />

stilobate in blocchi di tufo, si presentano in mattoni,<br />

rudentate e rivestite in stucco rosso nella parte inferiore<br />

e scanalate in stucco bianco nella parte superiore, e<br />

sono sistemate in modo meno regolare: i lati lunghi<br />

presentano otto colonne, il lato occidentale ne ha sette<br />

mentre il lato orientale presenta quattro colonne<br />

disposte lateralmente e due pilastri con semicolonne<br />

addossate in posizione centrale, di altezza leggermente<br />

più alta ed intercolumnio più ampio a formare quasi<br />

una sorta di propylon che enfatizza il rapporto e l’assialità<br />

fra l’ingresso <strong>del</strong>la cella e la nicchia di Arpocrate<br />

posta di fronte ad essa, nella parete <strong>del</strong> cortile.<br />

I capitelli, anch’essi rivestiti in stucco, erano di<br />

ordine tuscanico decorati con motivi vegetali; sono<br />

ricostruibili grazie alla documentazione grafica effettuata<br />

al momento <strong>del</strong>lo scavo, la quale ci restituisce<br />

anche l’immagine <strong>del</strong>la copertura a tegole con antefisse<br />

a maschera di gorgone.<br />

Le pareti <strong>del</strong>la corte erano decorate con affreschi di<br />

IV stile che si articolavano in quattro fasce principali 59 .<br />

Il basamento è scandito da pannelli<br />

rettangolari a fondo giallo decorati<br />

con sfingi affrontate, gorgoneia,<br />

mostri marini e <strong>del</strong>fini alternati a<br />

pannelli più stretti con patere o<br />

bucrani; essi sono separati da fasce<br />

verticali a fondo rosso, ognuna <strong>del</strong>le<br />

quali è riempita con tre pannelli rettangolari<br />

a fondo azzurro disposti<br />

verticalmente e decorati con motivi<br />

vegetali.<br />

La fascia decorativa mediana, più<br />

ampia e separata dalla prima da una<br />

finta cornice a dentelli, è costituita da<br />

Fig. 6 - Iseo di Pompei.<br />

Uno dei pannelli decorativi<br />

<strong>del</strong>la parete interna<br />

<strong>del</strong> peribolo.<br />

pannelli a fondo rosso incorniciati da<br />

can<strong>del</strong>abri o da ghirlande tese al cui<br />

interno si trovano vignette con sacer-

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