la Pianura P.112 - Camera di Commercio di Ferrara - Camere di ...
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Wilde, che rimproverava ai contemporanei<br />
<strong>di</strong> «conoscere il prezzo<br />
<strong>di</strong> tutto ed il valore <strong>di</strong> niente».<br />
Se definire l’economia è cosa<br />
abbastanza semplice, non lo è<br />
per quanto riguarda <strong>la</strong> nozione <strong>di</strong><br />
“cultura”, per via del<strong>la</strong> sua complessità:<br />
non a caso Robert<br />
Borofsky afferma che il tentativo<br />
<strong>di</strong> definir<strong>la</strong> è “paragonabile a<br />
quello <strong>di</strong> ingabbiare il vento”(2).<br />
L’etimologia può aiutarci: il riferimento<br />
originale si riferisce al<strong>la</strong><br />
coltivazione del terreno, mentre<br />
dal XVI secolo sono <strong>la</strong> mente e<br />
l’intelletto a costituirne l’ambito<br />
<strong>di</strong> applicazione. Nei secoli successivi<br />
il concetto si è arricchito<br />
<strong>di</strong> molte sfumature e, <strong>di</strong> conseguenza,<br />
le definizioni si sono<br />
moltiplicate. Restringerò il<br />
campo a due <strong>di</strong> esse:<br />
- serie <strong>di</strong> atteggiamenti, credenze,<br />
usi e costumi, valori e consuetu<strong>di</strong>ni<br />
con<strong>di</strong>visi da un gruppo<br />
definito in termini politici, sociologici,<br />
religiosi, etnici ecc.<br />
- attività che sovrintendono ad un<br />
processo formativo (educazione<br />
del<strong>la</strong> mente), più che all’acquisizione<br />
<strong>di</strong> competenze professionali<br />
e tecniche.<br />
In questa seconda accezione<br />
entra in gioco il concetto <strong>di</strong><br />
“creatività”, estremamente importante.<br />
Il passaggio successivo<br />
è delicato, perché non è ancora<br />
chiaro quale sia il terreno comune<br />
tra queste due <strong>di</strong>scipline,<br />
ammesso che esista. Per usare<br />
un’espressione colorita, ma molto<br />
illuminante, sempre <strong>di</strong> Throsby,<br />
stiamo cercando «<strong>di</strong> mettere insieme<br />
questi due improbabili compagni<br />
<strong>di</strong> letto»(3). Del resto, già due<br />
convegni svoltisi rispettivamente<br />
nel 1998 e nel 1999, sembrano<br />
confermare il crescente interesse,<br />
da parte delle politiche istituzionali,<br />
al<strong>la</strong> ricerca <strong>di</strong> un rappor-<br />
Il presidente Carife Alfredo Santini con il Presidente del<strong>la</strong> Repubblica Giorgio<br />
Napolitano (20 ottobre 2007)<br />
to non casuale fra i due ambiti. Il<br />
primo, svoltosi a Stoccolma sotto<br />
l’egida dell’Unesco, ha sancito,<br />
con l’autorità morale derivantegli<br />
dal voto unanime dei 150 Stati<br />
partecipanti, che <strong>la</strong> cultura<br />
debba riappropriarsi del suo ruolo<br />
centrale anche nel<strong>la</strong> politica economica.<br />
Il secondo, organizzato a<br />
Firenze dal<strong>la</strong> Banca Mon<strong>di</strong>ale, ha<br />
rafforzato il concetto <strong>di</strong> cultura<br />
come componente essenziale<br />
dello sviluppo economico, per cui<br />
essa sarà chiamata a svolgere un<br />
ruolo <strong>di</strong> sempre maggior peso<br />
nelle decisioni economiche del<strong>la</strong><br />
Banca Mon<strong>di</strong>ale stessa.<br />
Ma torniamo all’analisi teorica.<br />
Se il concetto <strong>di</strong> “valore”, inteso<br />
nel suo significato originale, è<br />
al<strong>la</strong> base <strong>di</strong> ogni comportamento<br />
economico, sembra si possa <strong>di</strong>re<br />
altrettanto, pur in una prospettiva<br />
<strong>di</strong>versa, anche per <strong>la</strong> cultura. La<br />
teoria del valore risulta da una<br />
tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> economici<br />
risalente al XIX secolo e rappresenta<br />
il fondamento dell’analisi<br />
del mercato e del sistema dei<br />
prezzi: in economia il valore<br />
riguarda l’utilità, il peso che gli<br />
in<strong>di</strong>vidui e il mercato attribuiscono<br />
alle merci. Ma i concetti <strong>di</strong><br />
“attività” e “bene” (culturale)<br />
sono qualcosa <strong>di</strong> più <strong>di</strong> una semplice<br />
merce e comportano l’astrazione<br />
dal modello economico utilitarista<br />
secondo il quale l’uomo<br />
agisce solo secondo <strong>la</strong> propria<br />
utilità. Accanto al “valore” economico<br />
<strong>di</strong> un bene, <strong>la</strong> riflessione<br />
recente colloca quello <strong>di</strong> “valore<br />
culturale”: mentre quello economico<br />
nasce dalle preferenze degli<br />
in<strong>di</strong>vidui e dal<strong>la</strong> loro <strong>di</strong>sponibilità<br />
a pagare per un bene, riflettendosi<br />
nel sistema dei prezzi, il<br />
valore culturale ha natura <strong>di</strong>versa<br />
e si traduce in valore estetico,<br />
spirituale, sociale, storico. Ma<br />
non è tutto. Esiste anche un<br />
“capitale culturale”, “un bene<br />
capitale che incorpora, preserva<br />
e fornisce valore culturale in<br />
aggiunta a qualunque valore<br />
economico esso possieda”(4).<br />
Questo capitale può essere tangibile<br />
(pa<strong>la</strong>zzi, siti, opere d’arte,<br />
prodotti artigianali) o intangibile<br />
(capitale intellettuale nel<strong>la</strong> forma<br />
<strong>di</strong> idee, prassi, valori con<strong>di</strong>visi).<br />
Questi tre concetti costituiscono<br />
un nucleo sufficientemente forte<br />
per ripensare i rapporti tra le due<br />
<strong>di</strong>scipline. Gli economisti sono<br />
passati da un atteggiamento in<br />
cui si riteneva il fatto culturale<br />
insignificante per <strong>la</strong> teoria econo-<br />
<strong>la</strong><strong>Pianura</strong><br />
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