PROGETTOScuola-Museo - Regione Siciliana
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SebastianoTusa L’uomoeilmare<br />
le prime società di agricoltori<br />
e pastori la pesca<br />
(e quindi il mare) viene<br />
però penalizzata poiché<br />
relegata a ruolo marginale.<br />
Ma il mare, di lì a poco,<br />
diventerà elemento<br />
di grande rilevanza come<br />
veicolo di collegamento<br />
e commercio che<br />
già in pieno secondo millennio<br />
a.C. (età del bronzo)<br />
sarà determinante nella<br />
formazione delle compagini<br />
culturali e politiche<br />
che animano la società<br />
siciliana. A partire<br />
dal XV secolo a.C., infatti,<br />
i vascelli micenei,<br />
ed anche quelli degli altri<br />
partner mediterranei delle loro trame commerciali,<br />
solcano con regolarità le acque del grande mare<br />
collegando sponde tra loro lontane ed innescando<br />
quel processo primario di integrazione culturale<br />
che ancora oggi prosegue.<br />
5<br />
1 Valle del Nilo. Barca funeraria. 2200 a.C.<br />
2 Isola di Levanzo (Trapani). Grotta di Cala dei Genovesi. Immagini antropomorfe e zoomorfe<br />
dipinte.<br />
3 Isola di Thera-Santorini, Akrotiri. Immagine di pescatore con due grappoli di lampughe.<br />
4 Isola di Thera-Santorini, Akrotiri. Fregio parietale (dettaglio). L’immagine raffigura una città<br />
turrita protesa sul mare, tra due foci di fiumi.<br />
5 Isola di Thera-Santorini, Akrotiri. Fregio parietale (dettaglio). Corteo processionale di barche.<br />
IN EPOCA STORICA<br />
Abbandonando la preistoria, ed addentrandoci nei<br />
periodi più ricchi di elementi valutativi, non foss’altro<br />
che per la presenza delle fonti scritte, incontriamo<br />
sofisticate tecniche di pesca e lavorazione del<br />
pescato, nonché impianti collegati a queste pratiche.<br />
La Sicilia, insieme alla Spagna ed all’Italia meridionale,<br />
era una delle regioni più attive nella produzione<br />
di conserve ittiche. Sappiamo che nel III<br />
secolo a.C. l’area siracusana era in grado di approntare<br />
spedizioni simultanee di ben diecimila giare di<br />
conserva.<br />
Di tutto ciò abbiamo particolare attestazione dal<br />
punto di vista archeologico, piuttosto che testuale.<br />
Molteplici sono, infatti, i resti di stabilimenti per la<br />
lavorazione del pesce sparsi soprattutto lungo le coste<br />
nord-occidentali e sud-occidentali dell’isola. Da<br />
quelli particolarmente studiati e scavati (Cala Minnola<br />
- Levanzo, Tonnara del Secco, Isola delle Femmine,<br />
Torre Molinazzo, Porto Palo, Lampedusa,<br />
etc.) si nota una notevole articolazione degli impianti,<br />
dotati di varie tipologie di vasche adibite sia<br />
alla esposizione vera e propria del prodotto in fase<br />
lavorativa, sia alla stabulazione del pesce. Così come<br />
attraverso i reperti raccolti si evince anche la ma-<br />
Thera, sia esso rappresentante,<br />
come taluni vorrebbero, l’acropoli<br />
di Lipari, meta agognata dei<br />
naviganti egei, o più<br />
probabilmente una città del delta<br />
del Nilo, si erge a simbolo<br />
dell’ormai avvenuta simbiosi tra<br />
uomo e mare, suggellata dal<br />
carattere sacrale della scena.<br />
Come non vedere in questa scena<br />
emblematica l’archetipo di quanto<br />
fino ad oggi si celebra nelle feste<br />
dei borghi marittimi siciliani e della<br />
penisola con le processioni di<br />
barche strombettanti che fanno da<br />
corona e seguito alla prima che<br />
porta orgogliosa il fercolo sacro?<br />
Un matrimonio tra l’uomo ed il<br />
mare che si perpetua da secoli,<br />
variato nelle forme e negli apparati<br />
religiosi di riferimento, ma intatto<br />
nel suo simbolismo sotteso.<br />
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