PROGETTOScuola-Museo - Regione Siciliana
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M. Emanuela Palmisano<br />
Ilcorallo:pescaelavorazione<br />
<strong>PROGETTOScuola</strong>-<strong>Museo</strong><br />
Ippocampo Tecniche, strutture e ritualità della cultura del mare<br />
Tra le prime testimonianze sui sistema di pesca<br />
del corallo, il cui nome scientifico è Corallium<br />
Rubrum, troviamo quella fornitaci da Plinio (23-79<br />
d.C.) nella sua Naturalis Historia. In essa è riportata<br />
un’accurata descrizione delle tecniche e degli strumenti<br />
utilizzati in età antica in questa attività produttiva<br />
e sull’ottima qualità del corallo pescato in<br />
Sicilia nel mare di Trapani e delle isole Eolie. Gli<br />
antichi ritenevano quest’organismo vivente una pianta<br />
marina dotata della singolare proprietà di pietrificarsi,<br />
fuori dall’acqua. Soltanto dal XIX secolo si<br />
comincerà a parlare del corallo e a studiarlo come<br />
un organismo animale e non vegetale.<br />
La pesca del corallo<br />
In età antica la tecnica di pesca consisteva nel recidere<br />
con uno strumento tagliente il ramo che, fatto<br />
cadere all’interno di una rete, veniva portato in<br />
superficie. Con gli Arabi fu introdotta una nuova<br />
tecnica, che perdurerà sino in età moderna. Questo<br />
sistema si basava sull’utilizzo di uno strumento chiamato<br />
ingegno, costituito da due assi trasversali, a forma<br />
di croce, nel cui punto di incontro, posto al di<br />
sotto, era fissato un grosso peso di piombo. Quest’ultimo<br />
consentiva di calare al fondo velocemente<br />
e con forza l’attrezzo stesso, dalle cui quattro estremità<br />
pendevano delle reti entro cui il corallo, rotto<br />
IL CORALLIUM RUBRUM<br />
Il corallo è un organismo animale<br />
che assume una struttura<br />
ramificata. In condizioni ideali,<br />
ossia in un ecosistema<br />
equilibrato, i rami assumono una<br />
lunghezza massima di cm 40. Il<br />
suo habitat ideale prevede acque<br />
tranquille con correnti marine<br />
1<br />
1 Corallium rubrum<br />
2 Strumenti di pesca del corallo (da: SALMON T., Lo stato presente di tutti i popoli, Venezia<br />
1740-1766, t. XXIV).<br />
3 Carro trionfale del festino di Santa Rosalia. Maestranze trapanesi. Palermo, Collezione<br />
Giuseppe Whitaker - Villa Malfitano (fotografia di Carlo Curaci).<br />
lievi e nel caso in cui queste<br />
ultime siano maggiori, tende a<br />
sviluppare i suoi rami a forma di<br />
ventaglio, disponendosi<br />
perpendicolarmente al flusso<br />
delle correnti. In ecosistema<br />
equilibrato, lo sviluppo che<br />
preferibilmente assume è quello<br />
di rami isolati. La luminosità è un<br />
altro elemento che condiziona lo<br />
sviluppo di questo organismo<br />
vivente. Alla profondità di m 30 o<br />
40 troviamo il corallo all’interno<br />
delle grotte o in pareti protette.<br />
Da 60 a 250 metri si ritrova in<br />
pareti esposte. La temperatura<br />
ideale dell’acqua dove si sviluppa<br />
questo organismo vivente si<br />
aggira intorno ai 15°-16°, ma non<br />
oltre i 20°.<br />
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